Non avere tempo > A che ora ti alzi al mattino?
Alle 6.30 per andare a lavorare?… Bene, crea il tempo. Da domani alzati alle 6 e dedica quella mezz’ora unicamente a te.
Non avere tempo > A che ora vai a letto la sera?
Alle 11 e mezzo? Bene, da stasera ritirati alle dieci e mezzo e passa quell’ora unicamente con te, per te.
Questi due esempi ci vogliono far capire che il tempo non è che non c’è. C’E’ invece, ma non sappiamo come gestirlo perché non sappiamo a cosa dare priorità.
Ecco perché una delle primissime cose da fare se sento l’acqua alla gola e il fiato sul collo delle cose da fare è sedersi a tavolino, carta e penna alla mano e scrivere, una volta per tutte, tutte le finestre aperte che ho (gli impegni e progetti in corso). E passare in rassegna, osservare chirurgicamente quale finsetra devo chiudere, quale invece va solo accostata, quale va lasciata aperta.
Assieme a questo devo anche chiedermi semplicemente: “Cosa desidero fare?“, punto. Perché su quella risposta devo fondare le mie azioni e gestioni del tempo. E se oggi mi trovo in una situazione lontana da ciò che desidero fare, beh… forza e coraggio, perché almeno adesso l’ho focalizzato e mi sto gradulmante muovendo verso quello. Sto uscendo dal non avere tempo.
Il cambiamento ha luogo quando superiamo un ostacolo alla volta!