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CELENTANO

Ultimo Aggiornamento: 25/05/2012 09:09
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CIAO DEBBYY
[SM=g9462]






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10/01/2009 14:48
 
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per averti








---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



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‎"We need each other". Bill Clinton
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06/11/2009 19:50
 
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il tempo se ne va una delle mie preferite

ma forse questa e la mia preferita fino alla prossima :)










"passo la notte buttando piatti per terra sperando che non si rompano"

"Nemmeno la luna è perfetta. E' piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito...Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali"

io non sono mai stata perfetta
ho sempre dato il peggio di me
ma tu sei SEMPRE STATO il centro della mia vita
la prima cosa
e' stato bello...



la persona che mi ama ha due cuori
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06/11/2009 20:06
 
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"passo la notte buttando piatti per terra sperando che non si rompano"

"Nemmeno la luna è perfetta. E' piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito...Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali"

io non sono mai stata perfetta
ho sempre dato il peggio di me
ma tu sei SEMPRE STATO il centro della mia vita
la prima cosa
e' stato bello...



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06/11/2009 20:07
 
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molto triste:( ma sincera:)







"passo la notte buttando piatti per terra sperando che non si rompano"

"Nemmeno la luna è perfetta. E' piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito...Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali"

io non sono mai stata perfetta
ho sempre dato il peggio di me
ma tu sei SEMPRE STATO il centro della mia vita
la prima cosa
e' stato bello...



la persona che mi ama ha due cuori
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07/11/2009 09:46
 
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Una piccola curiosità che avevo sentito in un documentario su Battisti. la notizia è tratta da wikipedia e rigurada la canzone "L'arcobaleno".

Il Caso
Il testo e l'idea nascono da due "messaggi" arrivati al paroliere Mogol. Il primo arriva via fax grazie ad un'amica di Mogol che ha letto sul giornale del Diners un articolo scritto dal direttore, all'indomani del concerto di Piazza del Campidoglio a Roma, dove aveva partecipato con la famiglia. Il pezzo nasce grazie ad un sogno nitido e particolare vissuto durante la notte dove Battisti indicava che il ponte tra noi e l'aldilà è l'arcobaleno.

La segretaria di Mogol riceve una telefonata dalla Spagna: una medium di origine italiana, molto apprezzata e che collabora di sovente anche con le forze dell'ordine è stata contattata anche lei dal cantautore. Le ha indicato di entrare in una libreria della città e di acquistare un libro posto di cui Lucio aveva dato la posizione dello scaffale. Solo tempo debito la donna avrebbe potuto aprirlo e leggerne il contenuto. Poche ore più tardi la voce di Battisti domandò di leggere un capitolo in particolare e di informare Mogol di certe frasi che dovevano servire per scrivere una canzone che avrebbe dovuto intitolarsi "L'arcobaleno".

Mogol si reca a casa di Celentano dove partecipa ad una serata con Gianni Bella che aveva scritto una musica adatta al contenuto che piano piano si delineava e cosi è nata la canzone entrata a pieno diritto nell'album del Molleggiato.

Nei giorni seguenti Mogol, ha avuto un altro segno legato alla canzone ma anche durante l'unica intervista rilasciata sull'argomento al TG2, non ha voluto rivelare il fatto.

Fra i vari media, la televisione si occupò del caso subito dopo l'uscita dell'album in cui era presente la canzone e contribuì ad amplificarne la notorietà. La RAI se ne occupò nella trasmissione Speciale POP[1], nella quale pubblicò le interviste a Mogol e alla medium, che non venne mostrata in viso e ebbe la voce camuffata. Detta medium parlò a lungo di come lo spirito di Battisti l'avesse contattata e del fatto che l'aveva spinta a cercare un libro in un negozio, dentro al quale c'era una poesia che parlava di arcobaleno. «Ora contatta Giulio (il vero nome di Mogol, NDR) e digli di scrivere una canzone che io dedico a lui, che parli dell'arcobaleno». La medium disse di aver contattato Mogol il quale non ne volle assolutamente sapere e solo successivamente ad un fatto inspiegabile e misterioso capitatogli, accettò di incontrarla. Della medium non fu mai fatto il nome. Anche la trasmissione radiofonica del secondo canale Parole parole - Storie di canzoni si occupò della vicenda nella puntata del 24 gennaio 2008.[2]







‎"We need each other". Bill Clinton
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28/06/2010 08:30
 
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MILANO — E se quel giorno fosse andato a scuola, rimanendo come qualche suo compagno, sotto le macerie della scuola bombardata? E se negli ultimi anni 60 Pierpaolo Pasolini fosse riuscito a trasformare «Il ragazzo della via Gluck?» in un film? E se vent’anni dopo, certi malintesi non avessero bloccato un disco epocale a tre voci con Lucio Battisti e Mina? Adriano Celentano pensa spesso e ovviamente con sentimenti diversi a queste tre schegge di vita capitategli in periodi molto diversi. La prima è stata un colossale colpo di fortuna, con lui alle elementari che simula la febbre per non aver fatto i compiti: un raid aereo anglo-americano seminerà lutti e distruzione anche nella sua aula. Le altre due restano invece occasioni mancate che continuano a pesargli nel cuore. Non si sa se più quel progetto cinematografico tanto voluto (ma invano) dal regista-scrittore o la possibilità di unirsi, pure per un solo disco, ai due cantanti dai lui massimamente apprezzati.

Ecco un Celentano anche inedito: prima bambino discolo, poi showman acclamato, anticonformista furbo, guru imprevedibile, interprete di mezzo secolo di costume italiano. Per l’occasione raccontato da uno di famiglia, il nipote Bruno Perini, 59 anni, giornalista, che per Mondadori ha firmato, facendo il verso a Marguerite Yourcenar, «Memorie di zio Adriano». La biografia, in anteprima al Corriere della Sera, ancora prima di uscire ha suscitato distaccate reazioni preventive da parte del celebre zio («Io non ho autorizzato nessun libro, ci mancherebbe... ») e soprattutto dalla zia Claudia Mori, che guarda caso risulta pure lei al lavoro su una (presumibilmente autorizzata) «Celentano Story». Quando nasce Adriano? Come quinto (e non particolarmente desiderato) figlio del venditore ambulante Leontino e della sarta a domicilio Giuditta, vede la luce il 6 gennaio 1938 a Milano in via Gluck. Come personaggio-fenomeno che cambierà radicalmente il modo di fare musica, televisione e comunicazione, nasce invece nell’estate del 1959 quando la radio e i primi juke box lanciano una canzone che agita gli adolescenti e preoccupa i genitori: «Il tuo bacio è come un rock». Quel ritmo indiavolato, quella scarica di pura adrenalina in jeans sintetizza bene la potente energia d’un Paese che dalla rifondazione si affaccia sul boom economico.


«E pensare che almeno fino alla tarda adolescenza—ricorda il nipote-autore (figlio di Maria, unica sorella viva di Adriano) — lo zio è stato l’unico in famiglia a rifiutarsi di cantare». Ma poi è arrivato il rock e niente è stato più come prima. Lui che timido non è mai stato, visto che da ragazzino metteva in fuga i fidanzati sgraditi delle sorelle tirandosi giù le mutande, a quel punto si è scatenato. Prima le imitazioni di Jerry Lewis, poi da aspirante orologiaio a urlante interprete di «L’orologio matto», versione nostrana del classico «Rock around the clock». Al punto da rimediare un invito (taroccato) in Germania per sostituire nientemeno che Elvis Presley. Al posto del divino Elvis, Adriano e il suo sconosciuto gruppo: Giorgio Gaber alla chitarra, Enzo Jannacci al piano, Luigi Tenco al sax. Il libro sorvola giustamente sulla sua galleria di successi, stranoti e stratrasmessi da decenni per battere strade più personali. Quella religiosa per esempio: radicata fin dall’inizio, coltivata in tanti incontri al Centro San Fedele, dei Gesuiti, tradizionale appuntamento di dibattito ad alto livello e culminata nel commosso incontro in Vaticano con Papa Wojtyla.

Poi c’è la questione politica che non ha risparmiato colpi di scena. A partire dai roventi anni 70 quando canta a Sanremo la reazionaria «Chi non lavora non fa l’amore» dopo aver preso distanza da capelloni e generazione beat. Quindi svolta progressista con la sensibilizzazione sui problemi economici cadenzata dalla originale «Svalutation» e la presa di posizione contro la caccia. Quando però c’è la discesa in campo di Silvio Berlusconi, lui applaude quella che all’inizio ritiene una salutare, energica novità. Ma gradatamente innesta la retromarcia fino alla polemica presa di posizione con l’ultima apparizione tv di «Rockpolitik» dove parlano Enzo Biagi, vittima dell’editto bulgaro, Roberto Benigni, il nobel Dario Fo, Beppe Grillo, Daniele Luttazzi, Michele Santoro, tanto per dare un’idea del cambiamento di rotta. Certamente, pur non autorizzato, questo resta pur sempre un libro di famiglia. Per cui la famosa e divulgata storia d’amore con Ornella Muti è soltanto accennata. Sulla pesante e mai sanata diatriba con Don Backy, ex amico del Clan, si sorvola. Così come non si scava sul recente grande freddo con Mogol, i cui testi hanno contribuito al suo rilancio. Memorie di Adriano sì, ma di mezzo c’è pur sempre uno zio.

fonte: www.corriere.it/spettacoli/10_giugno_27/memorie-da-Molleggiato-Finto-malato-per-i-compiti-cosi-scampai-alle-bombe_657935c2-81c1-11df-98f9-00144f02aa...






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28/06/2010 08:32
 
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Celentano è sicuramente un personaggio con la p maiuscola, ancora oggi risulta molto attuale e apprezzato dai giovani. Ha decisamente rivoluzionato il panorama musicale di allora, ha fatto parlare di sì, alcuni a Milano lo vorrebbero addirittura sindaco! Insomma bravo, bravo, bravo!!!






‎"We need each other". Bill Clinton
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25/05/2012 09:09
 
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Acqua e sale






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