| | | OFFLINE | | Post: 5.336 | Città: ROMA | Età: 44 | Sesso: Femminile | |
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26/05/2009 09:45 | |
Vi riporto alcuni pezzi di un articolo:
22 Maggio 2009 - Il video della mattanza dei maiali egiziani gira ovunque. Non è ancora chiaro se siano stato massacrati tutti i 300.000 maiali presenti nel paese o se, come riportato da alcuni quotidiani, per il momento “solo” 100.000 abbiano fatto la fine che si vede nel filmato.
E’ evidente a tutto il mondo che non si tratta di una misura precauzionale, per arginare una possibile epidemia di influenza suina che non ha raggiunto l’Egitto e peraltro non crea particolari problemi agli animali. Vero è che per gli egiziani e per tutti i mussulmani il maiale è un animale impuro, quindi la sua eliminazione, prendendo come scusa il virus dell’influenza, è stata una sorta di piacere per i volonterosi carnefici che, oltre a divertirsi nell’ammazzare nei modi più beceri gli animali, hanno colto l’occasione per uno spregio nei confronti della minoranza di cristiani copti che i suini li allevano.
A nulla sono valse le proteste della minoranza religiosa che ha visto un migliaio di persone scendere in strada, accendere falò e scontrarsi con le milizie governative. D’altronde che la mattanza dei maiali sia un fatto politico e religioso lo dimostra che nemmeno in Messico, da dove è originata la pandemia, si sono abbattuti i maiali, anzi l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che tale operazione sarebbe addirittura controproducente. Ma a noi potrebbero anche interessare marginalmente i risvolti politico-religiosi delle etnie egiziane.
Quello che personalmente mi interessa sottolineare è la particolare ferocia usata nell’abbattere i maiali da parte degli operatori governativi. Nel video (uno dei più duri che abbia mai visto) si vedono le bocche sgangherate ridere apertamente nel gettare per terra, da metri di altezza, maiali che si fracassano le zampe e il corpo avendo davanti una morte atroce che dura ore e finisce o con l’essere bruciati o seppelliti spesso vivi.
Nel video si vedono i maialini da latte ferocemente sbattuti per terra, mentre ruspe e mezzi con la pala caricano decine di maiali con le ossa spaccate o agonizzanti e li gettano nel cassone del camion che li trasporterà verso l’orribile fine. E’ questa ferocia che mi provoca un rigurgito di bile e mi conduce a pensare, beccandomi di certo l’accusa di razzismo, che questi popoli, un tempo faro della cultura mondiale, sono oggi inferiori dal punto di vista etico e che il termine terzo e quarto mondo ci sta tutto.
E’ ormai consunto il detto che la civiltà di una nazione si vede anche da come tratta gli animali, ma è un detto vero. E allora questi sono popoli incivili immeritevoli, come è accaduto per la Libia, di ottenere per tre anni la leadership delle nazioni che difendono i diritti dei migranti. Quanto ho visto rafforza ancora maggiormente in me il convincimento che le macellazioni rituali, senza stordimento e lo sgozzamento di pecore, capre e bovini perfettamente coscienti lo debbano fare a casa loro, mentre qui debbano rispettare le nostre leggi e la nostra sensibilità. E ora, datemi del razzista.
Tratto da Tiscali, e scritto da un veterinario.
Io non ho parole.
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