La convivenza di culture diverse potrebbe essere possibile la dove queste si sono sviluppate parallelamente. Tuttavia il condizionale è d'obbligo. L'essere umano, in genere, non è del tutto affidabile e dunque la cultura di un gruppo etnico, potrebbe entrare in contrasto con la cultura di un altro gruppo, anche confratello, per ragioni svariate.
Musulmani ed ebrei hanno convissuto in pace fino a che ... le origini di una guerra si perdono sempre fra le pieghe del tempo.
Gli stessi sciiti e sunniti, che hanno le stesse origini razziali e religiose, non si amano certamente; e dunque perché l'intero contesto islamico dovrebbe andare d'accordo con noi? O noi con loro?
È ormai di lunga data la convivenza fra bianchi ed afroamericani, ma non si può certo dire che vi sia una integrazione reale, quindi a mio parere non esiste neanche un vero multiculturalismo.
Ovviamente non è sempre detto che vi debbano essere scontri sanguinosi fra le etnie, ma il problema persiste. Un esempio nostrano? La comunità cinese.
Di loro si sa pochissimo perché non gradiscono legami troppo stretti con noi; ma quand'anche ci fossero (mi è capitato con una famiglia) non si sbottonano affatto. Sono gentili, cortesi e cerimoniosi, molto rispettosi nei confronti del prossimo, ma chiusi in una "turris eburnea" inespugnabile.
Insomma non credo che una vita da "separati in casa" sia di aiuto ad un sereno scambio culturale.