Felicità: aumenta con gli anni. Perché?

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rosarossa79
00venerdì 15 febbraio 2013 12:47
donnamoderna.com
Quando si raggiunge le felicità? Un team di psicologi appartenenti alla Stony Brook University di New York ha rivolto questa domanda a 340mila persone di età compresa tra i 18 anni e gli 85 anni. Il professor Arthur A. Stone, che ha guidato l'esperimento, spiega: «Emozioni negative e positive variano in base all'età: la felicità arriva a 50 anni». Più si invecchia, più si è felici?
rosarossa79
00venerdì 15 febbraio 2013 12:48
Lo stile di vita influisce sulla percentuale di benessere presente nella nostra vita: una dieta con cibi verdi contribuirebbe a buon umore e calma, stando alle ultime ricerche sul tema. Inoltre superare lo stress imparando a gestire meglio il tempo e trovare ogni giorno un po' di tempo per stessi per muoversi all'aria aperta, mantenersi aggiornati e condividere con chi amiamo i nostri interessi è importante per vivere meglio. Nella vita di tutti i giorni ti stai preoccupando di chiarire con te stessa cosa ti rende felice?
rosarossa79
00venerdì 15 febbraio 2013 12:49
che ne pensano i vecchietti del forum [SM=g2814918]
Orchidea
00venerdì 15 febbraio 2013 14:58
quando si e' anziani si impara ad accontentarsi
rosarossa79
00venerdì 15 febbraio 2013 19:53
vero,pero' vedo tanti anziani tristi :(
Orchidea
00venerdì 15 febbraio 2013 20:27
perche' sono soli,si vedono diventare vecchi,i figli son andati via,non hanno nessun passatempo
danila555
00venerdì 15 febbraio 2013 23:51
Re:
io.donna, 15/02/2013 14:58:

quando si e' anziani si impara ad accontentarsi



Non è questione di accontentarsi, più che altro si è capito che tante cose a cui si teneva prima erano semplicemente futili.
Io direi che non si raggiunge la felicità che è qualcosa di irraggiungibile. Si diventa però sereni, si vive più tranquilli, si può dedicare più tempo a se stessi perché magari i figli sono cresciuti.
Certamente quando si arriva in là con gli anni probabilmente si ha bisogno di un aiuto perché magari non si è più autosufficienti e allora arriva la tristezza e la solitudine e si fa un resoconto della propria vita.

[SM=g2814913]



_StellaMarina79_
00lunedì 14 ottobre 2013 19:11
Ihihih a rileggere adesso, questo studio me pare na fregnaccia ihoihihihhi
rosarossa79
00lunedì 14 ottobre 2013 20:57
Anche perché la realtà è che con la vecchiaia spesso si resta soli
figurina
00lunedì 14 ottobre 2013 22:26
o ci si ammala...
Raul1988J
00martedì 15 ottobre 2013 14:43
mmmh a mio parere da adulti una persona sia sistemata con il lavoro e la famiglia questa e una fonte di felicità, mentre da giovani una persona abbia tanti dubbi sul futuro etc.. questo non vuol dire che un giovane sia triste ma l'incertezza del futuro non rende una persona pienamente soddisfatta
_StellaMarina79_
00martedì 15 ottobre 2013 18:48
Ma non sempre la soddisfazione lavorativa o una famiglia sono sinonimi di felicità. Conosco molte persone che nonostante famiglia figli e lavoro non sono necessariamente felici
danila555
00martedì 15 ottobre 2013 23:22
Re:
_StellaMarina79_, 15/10/2013 18:48:

Ma non sempre la soddisfazione lavorativa o una famiglia sono sinonimi di felicità. Conosco molte persone che nonostante famiglia figli e lavoro non sono necessariamente felici



Perché la serenità non è fuori ma dentro di noi. Quindi non dipende dalla giovinezza ma è un modo di essere.


rosarossa79
00mercoledì 16 ottobre 2013 16:14
La serenità e davvero un modo di essere.
Noi siamo esattamente quello che decidiamo di essere
_StellaMarina79_
00mercoledì 16 ottobre 2013 19:07
Re: Re:
danila555, 15/10/2013 23:22:



Perché la serenità non è fuori ma dentro di noi. Quindi non dipende dalla giovinezza ma è un modo di essere.






Appunto, condivido. Rispondevo a Raul... La felicità... arriva quando si raggiungono degli obiettivi. Un bambino è felice perchè riceve il suo regalo di Natale, un ragazzo è felice per il conseguimento del diploma o la patente.. Un anziano è felice quando arrivano dei nipoti per esempio, o è felice se la sua famiglia gli sta vicino. La felicità deve essere raggiunta per provarla
cherubina_g
00venerdì 21 marzo 2014 08:19
Non esiste un tempo per essere felici e uno per non esserlo. In ogni fase della propria vita si ha un modo diverso d'intenderla. A 16 anni sei felice tirando l'alba fuori con la compagni, a 30 ti senti realizzato se hai raggiunto l'obiettivo lavoro, famiglia. A 40 se vedi i figli crescere sereni, a 50 per la saggenza che stai imparando ad acquisire. Questo dovrebbe essere un percorso standard, ma in un mondo precario come quello attuale riesci a strapparti un sorriso se per un mese sei riuscito a non andare in rosso con il conto... mi trovo d'accordo nel dire che la felicità è un fattore intrinseco, ma mi chiedo quando riusciremo tuttia comprendere il valore di ogni singolo elemento, solo così potremmo rraggiungere il monte Felice.
rosarossa79
00lunedì 24 marzo 2014 09:02
Credo si diventi piu sereni , la felicità è dura da raggiungere
cherubina_g
00mercoledì 26 marzo 2014 12:16
Enrico Bertolino a Le invasioni barbariche parlava dei suoi genitori 90enni. Diceva che a quell'età non ci si arrabbia, ma che soprattutto un problema banale come quello dell'afa in estate non sono più montagne insormontabili o motifo di stress. Prendendo esempio dal padre ha imparato a non prendersela e a non prendersi sul serio.. forse questa è felicità.
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