Per un bien vivre

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rosarossa79
00lunedì 10 gennaio 2011 20:14
libero.it
Chi ama i formaggi non può sicuramente esimersi dal provare, una volta assaggiati tutti i prodotti caseari nostrani, i latticini d'oltralpe. Dall'Alsazia alla Normandia, dalla Bretagna ai Pirenei, dalla Provenza alla Corsica, ogni angolo di Francia è una deliziosa scoperta di nuovi profumi e squisiti sapori. Una volta portati sulle nostre tavole, come comportarsi, per apprezzarli meglio? Anche se la degustazione dei formaggi resta sempre una pratica semplice e conviviale, sono consigliati alcuni semplici gesti per goderseli.

Prima di tutto il luogo ideale per conservarli, in assenza di una cantina con temperatura e grado di igrometria perfettamente controllati, è il frigorifero di casa. Ogni formaggio deve essere poi tagliato in un certo modo (il Camembert, ad esempio, deve essere tagliato a fette mentre il Roquefort a fette perpendicolarmente al piatto e parallelamente alla base del formaggio, per distribuire bene l'erborinatura). Per la degustazione iniziare sempre col più dolce per finire col più forte. Ricordatevi poi di assaggiarli senza l'ausilio di una forchetta o di un cucchiaino. Portarli alla bocca servendosi solo delle mani è utile perché già dal tatto ci arrivano delle informazioni sul formaggio che ci apprestiamo a mangiare. Informazioni che poi andremo a verificare con l'assaggio propriamente detto. Una regola d'oro regalataci da Davide Oltolini, critico e giornalista enogastronomico, che ci ha condotto in una degustazione guidata, in occasione del lancio della nuova campagna 2010/2011 Evviva les fromages, protagonista in ben 7 Paesi Europei, di cui lui stesso è portavoce. E ci ha svelato qualche dritta su come usare i cinque sensi in fase di degustazione. Per chi volesse mettersi alla prova, i formaggi francesi sono in programma diversi rendez-vous in alcuni locali di tendenza di Milano e Roma (informazioni su milanodabere.it e menudiroma.com).

«Innanzitutto - ci spiega Davide Oltolini - si deve partire dall'esame visivo della crosta. Questa deve essere integra. Non ci devono essere tagli, spaccature, particolari aggressioni di acari. Poi a livello visivo guardiamo la colorazione. Una più marcata ci può far pensare a una stagionatura maggiore. Ma non lasciamoci ingannare. La tonalità varia anche a seconda dell'alimentazione della vacca o dell'animale. All'assaggio sicuramente verificare i 4/5 gusti principali. Uno dei parametri da tenere sott'occhio può essere l'acidità. Solitamente un formaggio che presenta una maggiore acidità, e l'acidità è intuibile dall'aumento della salivazione nella propria bocca, può essere sintomatico di una maggior giovinezza rispetto a un formaggio dello stesso tipo che presenta minor acidità. Attenzione però. Anche in questo caso non si tratta di una regola assoluta. Un'altra cosa interessante è vedere la persistenza delle note del formaggio in bocca e confrontarle con quelle percepite in olfazione diretta. Qui gioca molto l'esperienza. Più un formaggio è interesante più offre diversi sentori al naso. Queste sono le regole base. Poi in realtà quando lo tagliamo dobbiamo vedere l'uniformità della pasta. L'occhiatura è meglio se è distribuita uniformemente e, in linea di massima, ci dev'essere una certa uniformità di colore nella fetta. Ma non sono regole matematiche perché in certi formaggi è normale che non sia così».

Ai formaggi francesi piace la cucina italiana? «Diciamo - ci racconta Davide Oltolini - che in Francia ci sono oltre 300 tipologie di formaggio. Quindi ci sono tipologie di formaggio adatte per qualsiasi necessità, esigenza. Può essere interessante, senza trascurare il nostro patrimonio caseario, assaggiare questi formaggi che hanno una grandissima tradizione in Patria. In realtà non c'è una caratteristica che li contraddistingue. Se amiamo i formaggi a pasta dura può essere interessante vedere, una volta assaggiati tutti i formaggi a pasta dura italiani, confrontarli con quelli francesi. I francesi poi sono maestri nell'affinamento del formaggio. I loro formaggi sottoposti ad affinamento sono sicuramenti molto interessanti». «Il Cantal, il Beaufort e il Comté sono tutti prodotti caseari che possimo portare in tavola a Natale. Soprattutto il Comté, diffusissimo e molto comune in Francia e quasi sconosciuto da noi, è un formaggio che può piacere a tutti».
rosarossa79
00lunedì 10 gennaio 2011 20:15
A dimostrazione che i latticini francesi si possono impiegare anche nei piatti della nostra cucina, ecco alcune ricette realizzate per noi dallo chef Danilo Angè.

Tatin di cipolle con Fourme d'Ambert
Ingredienti per 6 persone:
400 gr di Fourme d’Ambert
300 gr di cipolle ramate
150 gr di zucchero
100 gr di burro
200 gr di pasta sfoglia
sale e pepe

Procedimento:
Cuocere le cipolle con la buccia in forno a 160°C per circa 20 minuti e lasciarle raffreddare. Caramellare lo zucchero e versarlo in sei stampini monoporzione, lasciare raffreddare a ricoprire il caramello con fettine sottili di burro, riempire gli stampi con le cipolla sbucciate, salare e pepare, ricoprire con un disco di pasta sfoglia e cuocere in forno a 180°C per circa 15 minuti. Togliere le tatin dagli stampi, disporle sui piatti di portata e servirle con spicchi di Fourme d’Ambert.
rosarossa79
00lunedì 10 gennaio 2011 20:15
Arancini di riso, verdure e Tomme de Savoie
Ingredienti per 6 persone:
300 gr di Tomme de Savoie
100 gr di piselli fini sgusciati
200 gr di zucchine
80 gr di scalogno
300 gr di riso arborio
brodo vegetale
2 gr di zafferano in polvere
2 uova
80 gr di parmigiano grattugiato
pane grattugiato
olio per friggere
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Procedimento:
Cuocere i piselli in acqua salata e le zucchine tagliate a cubetti in padella con poco olio.
Sbucciare lo scalogno, tritarlo e farlo rosolare in una casseruola con l’olio, unire il riso, lasciare tostare e bagnare con il brodo vegetale, aggiungere lo zafferano, cuocere per 15 minuti, unire le verdure, togliere dal fuoco, mantecare con burro e parmigiano, sistemare di sale e pepe e stendere su una placca a raffreddare. Formare gli arancini con il riso mettendo al centro la Tomme de Savoie tagliata a cubetti. Panare gli arancini passandoli nell’uovo sbattuto e poi nel pane, friggerli in olio ben caldo e scolarli su carta assorbente.
rosarossa79
00lunedì 10 gennaio 2011 20:15
Insalata di grano, uvetta, pinoli e Cantal
Ingredienti per 6 persone:
400 gr di Cantal
300 gr di grano
50 gr di uvetta
50 gr di pinoli
100 gr di fagiolini
100 gr di pomodorini
2 foglie di alloro
1 mazzetto di timo
1 mazzetto di maggiorana
olio extra vergine di oliva
sale e pepe

Procedimento:
Cuocere il grano in acqua salata con l’alloro, scolarlo e lasciarlo raffreddare. Cuocere i fagiolini in acqua salata, farli raffreddare e tagliarli a pezzetti. Mettere i pomodorini in una placca da forno, condirli con sale, pepe, olio e timo e cuocerli a 100°C per circa 30 minuti. Condire il grano con sale, pepe, maggiorana tritata, olio, unire i fagiolini, il formaggio a cubetti, l'uvetta ammorbidita in acqua tiepida e i pinoli tostati. Disporre l’insalata nei piatti di portata e completare con i pomodorini appassiti.
rosarossa79
00lunedì 10 gennaio 2011 20:15
Risotto con Saint-Marcellin, broccoletti e lamponi disidratati
Ingredienti per 6 persone:
300 gr di Saint-Marcellin
400 gr di riso carnaroli
300 gr di broccoletti
brodo vegetale
100 gr di scalogno
200 gr di lamponi
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Procedimento:
Disporre i lamponi su una placca e lasciarli disidratare in forno a 100°C per circa 1 ora. Sbucciare lo scalogno, tagliarlo a julienne, metterlo in un piccolo pentolino, coprirlo di olio e cuocere a fuoco molto basso per 10 minuti, lasciare raffreddare e filtrare con un colino fine conservando l’olio. Cuocere i broccoletti in acqua salata, scolarli e frullarli al mixer. Tostare il riso in una casseruola con l’olio aromatizzato alla cipolla, bagnare con il brodo vegetale e cuocere per circa 10 minuti, unire la pure di broccoletti, portare a cottura, aggiungere il formaggio e sistemare di sale e pepe. Versare il risotto nei piatti di portata e completare con i lamponi.
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