Storia di un canarino

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basettun
00martedì 14 luglio 2009 23:15
by basettun (dedicata ad un'amica speciale)
Sulla spiaggia inzuppata dal temporale c’era una vecchia gabbia arrugginita; al suo interno, un’altra gabbietta di zinco. Il canarino vi saltellava appena, piccola com’era, non aveva spazio per le sue ali e sognava di uscire dalla prigione per misurare lo spazio dell’altra, enorme gabbia.
Non pensava nemmeno, il poverino, di poter volare libero nel cielo senza sbarre attorno e senza meta. La montagna lo ammoniva dall’alto della sua cima nevosa e il mare cantava tristi serenate per tenergli compagnia.
Una sera il canarino, più triste che mai, cominciò a supplicare le forze della natura perché lo aiutassero a fuggire. Pianse per tante notti e tanti giorni finché, una mattina, la montagna cominciò a rumoreggiare e a tremare per un forte terremoto, e il mare raccolse le sue forze e spinse sulla spiaggia le onde più grandi che avesse mai fatto.
Grosse rocce caddero a valle, trascinando tronchi d’albero. Uno di essi s’insinuò fra le sbarre della grande gabbia e ruppe con violenza la piccola prigione. Poi tutto si calmò.
L’uccellino si accostò allo squarcio, uscì dalla piccola prigione e si ritrovò nello spazio enorme che aveva tanto sognato.
Gorgheggiò alla montagna ed al mare che lo avevano liberato e svolazzò nella grande gabbia per tutti gli anni che gli rimasero.
Spesso si affacciò fra le distanti sbarre, osservando il mondo strano, ma rientrò sempre nella sicura cella che arrugginiva pigra nella sabbia, corrosa dal tempo e dal sale.
basettun
00domenica 19 luglio 2009 22:59
Sono fiero di te canarino, ora sei una DONNA [SM=g1879756]
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