Una poesia di basettun

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basettun
00venerdì 16 ottobre 2009 17:09
Felicità (l'originale troppo lunga)


Remoto è il tempo che una manata infida
presunta alleata dei miei timori ingenui
falsa carezza di amico più che amico
un padre quasi e l’unico ch’io ebbi
mi scaraventò gioioso nell’abisso
E vola, disse, spiega le tue ali, ora sei uomo
Terrore nei miei occhi e gaudio nei suoi
li vidi illuminarsi soddisfatti
ed io piegato a raccattare appigli
urlando sputai l’acqua dai polmoni
ed inspirai la prima aria della Terra
Ero nato
Minuscolo impaurito assiderato
inerme e fin da subito curioso
le ali ormai le avevo perse o forse
non le avevo ricevute
Credevo nel cammino o ero perduto
di lui nessuna traccia ma il mattino
luce intensa che non ferisce gli occhi
e musica soave e tumultuosa
e sogni voluttuosi ad occhi aperti
e guerre simultanee con la pace
e giochi, inganni, affetti tormentati
dolori e malattie, lutti perenni
A sera l’ombra rivelò il traguardo
e lui gioioso ancora mi aspettava
guardai l’enorme spazio che sovrasta
e non mi resi conto dell’impatto
Nella sua mano aperta son caduto
pentito per averlo giudicato
ché non infido amico lui era stato
ma messo di un progetto universale
Mi chiese, dimmi che ti ha dato questo volo
Felicità, risposi
e lui tranquillo e sempre sorridente
Si chiama vita, disse, ed è una volta sola


rosarossa79
00venerdì 16 ottobre 2009 17:36
molto bella

[SM=g1882308]
_Stellamarina_
00venerdì 16 ottobre 2009 17:43
bellizzima...
_Mamu_
00domenica 18 ottobre 2009 19:43
Questa si che è stupenda, intensa, emozionante, vera.. complimenti.
Ma perchè sei così testardo! Avresti potuto fare una gara eccezionale..
basettun
00domenica 18 ottobre 2009 21:50
Allora vi spiego com'è andata, volevo partecipare alla gara-gioco con una bella poesia ma non avevo molto tempo, venerdì mi sono messo d'impegno e ne è scaturita questa "felicità". Rosarossa mi ha fatto notare che da regolamento non doveva superare le 15 righe e mi ha chiesto di accorciarla. Non mi ero ricordato delle 15 righe ma non avevo più il tempo di riscrivere la poesia, perciò, fallita la gara non mi è rimasto che giocare e ho buttato giù la 2^ "felicità" in tono di scherzo.
Risultato: la mia poesia vera l'avete letta lo stesso, e questo fa piacere a me e spero anche a voi tutti, e in più mi sono divertito a giocare con voi.
Per le gare c'è sempre tempo, vi aspetto alla prossima [SM=x1778499]
l' inglese
00lunedì 19 ottobre 2009 15:08
Bella , l' altra pero' dimostra una maggior padronanza dell' arte poetica , giocando di scherma tra il serio ed il faceto hai fatto una piccola meraviglia .
Unica pecca l' obbligo di rileggerle per apprezzarle , almeno questo e' il mio pensiero .

Ciao da Roberto

l' inglese
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