Beh...
Controcorrente, trascorsa la prima notte, il primo giorno, io non noto alcuna differenza; il quotidiano si parametra nuovamente ai nuovi ritmi e quindi.... Se è vero che non è il tempo che passa ma siamo noi che "Passiamo", come mi è stato insegnato sin da piccolo, ecco che non soffro alcun disagio, e, assolutamente, mai in passato.
Con questo non voglio dire che non trovi giustificazione il pensiero espresso sopra, questo mai. Credo che la ragione risieda esclusivamente nel bagaglio individuale di ognuno, sui propri bioritmi, abitudini, tipologia di lavoro, rapporti familiari ed interpersonali, impegni.
E' per questo che felicemente, siamo uomini e non soldati, come invece, profeticamente Pasolini, ne paventava il pericolo indotto dalla società.
Curioso come invece mi capiti spesso di osservare, impegnando e vivendo spesso in due diverse località a qualche meridiano di differenza, la differenza di orario e quindi di luce al momento dell'alba e del tramonto. Nella località più ad est, ammiro il sole nascere, prima ancora che si affacci all'orizzonte sulla seconda, posta ad ovest. Viverla spesso, questa sensazione.... ti rimane nella mente.
riccardo