Ho sperimentato che c'è differenza fra l'ansia quotidiana e costante e l'ansia estemporanea della prestazione fisica (una competizione sportiva) o mentale (un esame).
La prima è un'ansia maligna che ti avvelena piano e per lunghi periodi e che non porta niente di buono perchè gli avvenimenti accadono e prescindono dal tuo interesse, dalle tue aspettative o anche dai tuoi timori.
La seconda è un'ansia benigna che, nell'imminenza della prestazione, prepara i sensi ad affrontarla eccitandoli oltre la misura normale. Prima di un esercizio di tiro dinamico sento l'adrenalina che si scarica in tutte le fibre dei miei muscoli, negli occhi, nelle orecchie, nelle cellule cerebrali che cominciano ad elaborare dati con velocità inconsuete. Il cuore accelera, le gambe sembrano molli, le braccia non le sento, lo sguardo è fisso sul primo bersaglio e non vedo altro e non sento, ma al via il mio corpo diventa una macchina e tutto quel veleno che mi girava nelle vene si trasforma in forza, velocità, pensiero dinamico fino alla fine dell'esercizio. Poi scarico tutta la tensione con un respiro profondo e sbuffo come una locomotiva.
La prima ansia andrebbe curata perchè non serve a nulla e ci rovina le giornate, la seconda è una risorsa preziosa.