In Emilia un'altra notte di scosse
Monti: "Possibile uno stop alle tasse"
6:45 - Terza notte di scosse continue avvertite nei Comuni colpiti dal terremoto in Emilia. Lo sciame ha avuto scosse più forti intorno all'una di stanotte e alle sei di questa mattina. E aumenta il numero di sfollati: sono circa 5.300. Il premier Monti, in visita nei luoghi del terremoto, ha ventilato la possibilità di sospendere la fiscalità.
Monti incontra i familiari delle vittime
Intanto il presidente del Consiglio, Mario Monti, arrivato ieri sera a Ferrara dove ha passato la notte, oggi si è recato nelle località più colpite dal sisma. Ha visitato prima di tutto Sant'Agostino, il paese del Ferrarese che ha pagato il maggior tributo di vittime nel sisma che ha sconvolto la regione. Oltre ai sindaci della zona, il premier sta incontrando anche i familiari dei lavoratori scomparsi mentre lavoravano in alcuni stabilimenti della zona: Gerardo Cesaro, Leonardo Ansaloni e Nicola Cavicchi, oltre a Tarik Naouch, scomparso in una ditta di Bondeno, sempre nel Ferrarese.
Al suo arrivo, accompagnato dal presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, dal questore di Ferrara, Luigi Mauriello e dal numero uno della Protezione Civile, Franco Gabrielli, il premier si è intrattenuto con il sindaco di Sant'Agostino, Fabrizio Toselli, davanti al municipio completamente sventrato dal terremoto.
Ad accogliere il presidente del Consiglio anche il sindaco di Cento, Piero Lodi, il sindaco di Mirabello, Angela Poltronieri, il sindaco di Bondeno, Alan Fabbri e quello di Vigarano Mainarda, Barbara Paron.
Premier: "Possibile stop ai pagamenti"
"Ho parlato con Errani della possibilità di sospendere i pagamenti fiscali". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, nel corso della sua visita.
Ma arrivano anche le contestazioni: "Non tagliateci i fondi"
Proprio al suo arrivo a Sant'Agostino, il presidente del Consiglio è stato fischiato e contestato da alcuni cittadini del paese. "Vergogna, vergogna, dacceli tu i soldi", hanno gridato le sorelle Roberta e Raffaella Malaguti, che abitano in paese e che da due notti dormono in macchina per paura di nuove scosse. "Abbiamo fischiato - aggiunge la sorella - perché abbiamo saputo che oggi in Parlamento è in discussione la legge sulla Protezione civile che vuole tagliare gli aiuti alle vittime di calamità naturali. Ci hanno detto che noi forse saremo gli ultimi ad essere aiutati, ma agli altri cosa accadrà?".
Un'altra signora, Rosina Pompili, denuncia il fatto che "qui a Sant'Agostino non sono preparati ad aiutare i disabili. Mio fratello lo è e ci hanno proposto di dormire nel Palareno, il palazzetto dello sport, ma se tira una scossa di terremoto un disabile come fa ad uscire?". "Noi paghiamo le tasse - aggiunge la signora Raffaella tra le lacrime - e ci aspettiamo che in questi casi la macchina degli aiuti funzioni, invece non funziona niente".
Monti assicura: "Proclameremo lo stato di emergenza"
Il premier ha annunciato che "fra poche ore a Roma, nel Consiglio dei ministri, dichiareremo lo stato di emergenza" per le zone colpite. Ha poi definito "gravi" i danni provocati sul tessuto produttivo emiliano. E' una terra, ha osservato, "che dobbiamo aiutare a tornare produttiva al più presto".
Con questa visita a Sant'Agostino, aggiunge, "ho voluto portare, soprattutto, il senso di vicinanza del governo, con tutte le sue strutture, a queste famiglie, a questa popolazione così colpita negli affetti e anche nella sua attività quotidiana".
Acqua e gas, rotte le tubazioni
"La scia sismica, stanotte, è stata costante e ha provocato la rottura delle tubazioni di acqua e gas". Lo ha detto l'assessore Elisa Poletti al centro operativo misto di Finale Emilia (Modena). "Nelle cinque tendopoli che abbiamo allestestito - ha aggiunto - la notte è passata abbastanza tranquilla ma, a causa del maltempo, era molto freddo. Abbiamo bisogno di coperte e le abbiamo richieste". Nella sola Finale Emilia hanno trovato ricovero in tenda 1.600 persone.
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- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?