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Caldo e siccità: a rischio i frutti autunnali

Ultimo Aggiornamento: 28/08/2012 17:41
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Sesso: Femminile
28/08/2012 17:41
 
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tgcom24
Produzione di castagne, funghi e tartufi in netto calo

16:36 - Prevista una stagione nera per gli amanti dei “frutti” autunnali: la siccità ha colpito i boschi italiani, mettendo in serio pericolo il raccolto. La castagna è il prodotto boschivo che incontrerà le maggiori difficoltà. La prolungata assenza di precipitazioni ha dato il via a una serie di eventi che porterà a un magro raccolto, con cali generalizzati dell'80% rispetto all'ordinario e intere zone in cui non si raccoglierà affatto.

A minacciare la leadership europea di castagne e marroni “made in Italy”, spiega la Confederazione italiana agricoltori (Cia), è un parassita di origine cinese presente in Italia dal 2002, il cinipide galligeno, anche detto “insetto killer”, che da anni colpisce un comparto d'eccellenza, che fino al 2007 si aggirava piuttosto stabilmente sulle 50 mila tonnellate. Si è passati, ricorda la Cia, dal 50 per cento in meno nel 2010 al 70 per cento in meno del 2011. Quest'anno la situazione si preannuncia ancora peggiore, proprio a causa del caldo torrido e della siccità prolungata, autentiche sciagure per le piante già debilitate dall'insetto distruttivo, che da solo è in grado di ridurre lo sviluppo produttivo di una pianta fino al 50-60 per cento.

Una stagione in rosso, quindi, per le oltre 34mila imprese del comparto, che tra il 1999 e il 2007 hanno potuto contare su una produzione pari a un valore medio di ben 46 milioni di euro. La zona più colpita è quella del viterbetese, dove la produzione raccolta arriva a sfiorare lo zero assoluto, mentre in Campania si stima un autunno con il 70 per cento in meno di raccolto. Oltre al danno economico, che ammonta a decine di milioni di euro, si teme anche per il rischio incendi sui castagneti, sempre più spesso abbandonati perché non produttivi.

Annata difficile anche per i cercatori di funghi e tartufi. La nascita dei miceti, per essere rigogliosa, richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Preoccupazione anche per i tartufi, soprattutto in Piemonte, proprio a causa della perdurante siccità. Infatti, affinché il pregiato tubero possa crescere in condizioni ottimali, sono necessarie estati caratterizzate da periodi secchi intervallati da temporali. La siccità, soprattutto nel mese di agosto, non permette ai tartufi di svilupparsi nel periodo di maggiore accrescimento e può addirittura provocarne la morte. Per gli amanti della buona tavola, che non sono soliti andar per boschi, si prospetta un autunno caratterizzato dalla ricerca del miglior prezzo: la caccia è aperta.






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- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



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