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TERREMOTO IN ABRUZZO

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2012 15:49
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23/06/2009 09:54
 
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Hanno detto che l'epicentro è stato a svariati kilometri di profondità.. altrimenti.. che casino.
Io a dire il vero non l'ho sentito .... per fortuna.... perchè mi mette una tale paura!!!






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23/06/2009 10:01
 
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io non l'ho sentito per fortuna






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- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



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23/06/2009 10:16
 
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Io ho sentito la prima ....quella delle 23,00 e fa' sempre un certo brutto effetto......







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04/07/2009 10:15
 
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Abruzzo, il sisma non concede tregua Nella notte un'altra scossa di terremoto
A quattro giorni dall'apertura del G8 ancora paura per la popolazione ma nessun danno

Dopo quella di ieri mattina, una seconda scossa ha svegliato gli abruzzesi: la magnitudo è stata di 3,2 ma non risultano al momento danni a persone o a cose. Le località prossime all'epicentro sono state San Panfilo D'Ocre, Collimento e Fossa.
tgcom






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15/09/2009 13:32
 
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Terremoto, consegna case a Onna
Oggi la cerimonia con Berlusconi
Saranno consegnate oggi pomeriggio, alla presenza del presidente dwel Consiglio, Silvio Berlusconi, e del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, le 94 casette in legno per gli sfollati di Onna, cittadina pesantemente colpita dal terremoto in Abruzzo. Lunedì il presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, aveva lodato l'impegno per la ricostruzione nella sua visita sui luoghi del terremoto: "Belle le nuove case", il suo commento.


Beige, verde acqua o azzurro chiaro e, ovviamente, marrone: sono i colori del nuovo villaggio di Onna. Realizzate dalla Provincia autonoma di Trento e finanziate dalla Croce rossa, sono 47 edifici bifamiliari, per un totale di 94 appartamenti dai 45 ai 74 metri quadrati, in grado di ospitare circa 300 persone, la quasi totalità del paese. Dei 94 alloggi, 24 hanno una sola stanza da letto e sono di 45 metri quadrati, 40 hanno due camere da letto e sono di 52 metri quadrati, mentre i restanti 30 appartamenti hanno tre camere e sono di 74 metri quadrati.

Le casette sono ad un piano e ad ognuno dei due appartamenti si accede da porte separate. Varcata la porta si entra in un soggiorno ampio con la cucina a vista. Quindi il bagno e una camera da letto per quelle destinate alle coppie, o due o tre camere da letto per le case realizzate per le famiglie e che sono anche dotate di un soggiorno piuùampio. I mobili sono moderni e di colori tenui: nel soggiorno delle casette sono già stati sistemati tavoli e sedie, i divani colorati, gli armadi nelle camere da letto, le tende alle finestre. Le casette sono state dotate di elettrodomestici: oltre a quelli della cucina sulla parete del soggiorno è stato sistemato un televisore a schermo piatto. I pavimenti sono in parquet e l'illuminazione è affidata a plafoniere moderne.

Bertolaso: "Ancora tempo per liberare L'Aquila dalle macerie"
Per togliere le macerie dal centro storico dell'Aquila, "ci vorrà molto tempo". E' quanto avverte il capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso nel corso della trasmissione 'La telefonata' con Maurizio Belpietro su Canale 5. "Adesso - informa - i vigili del fuoco e il Comune stanno facendo i puntellamenti delle strutture più a rischio, delle zone più preziose da un punto di vista artistico e culturale". Spiega ancora Bertolaso: "Per rimuovere le macerie bisogna fare un lavoro lungo, che non può essere affrontato con superficialità. Non tutti sanno che nelle macerie c'è molto amianto; non tutti sanno che anche un mattone può avere un suo valore, magari è un mattone che è stato messo su un cornicione di un palazzo del Quattrocento e quindi non si può fare di tutta l'erba un fascio, andare lì con le ruspe, portar via tutti questi materiali e buttarli in una discarica, perché potremmo anche essere accusati di aver deturpato il patrimonio artistico e culturale dell'Aquila".
tgcom






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25/09/2009 10:07
 
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L'Aquila, altra scossa di terremoto
E' stata avvertita dalla popolazione
Una forte scossa di terremoto è stata chiaramente avvertita dalla popolazione in provincia de L'Aquila intorno alle 18,15 del pomeriggio. Secondo le stime dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia la scossa ha avuto una magnitudo di 4.1. Secondo il dipartimento della Protezione civile, l'epicentro del sisma è stato localizzato nei comuni di Pizzoli, Barete e Capitignano, in provincia dell'Aquila. La scossa è stata sentita anche nelle Marche.

In particolare, la scossa è stata avvertita nel territorio della provincia di Ascoli Piceno. Va segnalato comunque che non ci sono state chiamate ai Vigili del fuoco per chiedere aiuto. Molti cittadini però, soprattutto quelli che risiedono ai piani alti degli edifici, hanno fatto sapere di essersi resi conto con chiarezza del movimento sismico che ha scosso il terreno.

Fonti della Protezione civile hanno sottolineato che "al momento non si segnalano danni a persone o cose".

Gli esperti della sala sismica dell'Ingv hanno detto che si tratta di "una replica del sisma del 6 aprile". La zona colpita si trova a sud del lago di Campotosto e a una decina di chilometri dall'Aquila.

fonte: tgcom







‎"We need each other". Bill Clinton
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25/09/2009 10:16
 
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io per fortuna non ho avvertito nulla [SM=g10639]






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25/09/2009 10:48
 
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Speriamo non si ripeta più, deve essere angosciante vivere con questa paura mi dispiace davvero tanto....






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02/01/2010 08:59
 
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L'Aquila, crollo in casa dichiarata agibile
feriti marito e moglie nel loro letto

PRATOLA PELIGNA (L'Aquila) - La loro casa era stata dichiarata agibile dopo il terremoto che ha colpito L'Aquila lo scorso sei aprile, ma ieri sono rimasti feriti per il crollo del soffitto della camera da letto. La brutta avventura è capitata a due giovani sposi di Pratola Peligna, in provincia dell'Aquila. Una storia per certi versi collegabile alla protesta di molti aquilani che vengono sfrattati dalle nuove case antisismiche per tornare nelle loro precedenti abitazioni giudicate agibili nonostante alcune perplessità.

Il fatto è avvenuto alle 7,30 dell'ultimo dell'anno quando la coppia stava per alzarsi per andare a lavoro.
"Ci avevano detto che era tutto a posto - afferma il giovane rimasto ferito - nonostante fossero evidenti numerose lesioni sia sul soffitto che sulle pareti". Solo qualche graffio per la donna, mentre il marito, colpito in pieno dai calcinacci, ha riportato ferite al volto e su tutto il corpo con una prognosi di 20 giorni.

L'abitazione era stata lesionata dal sisma, ma nel mese di maggio era stata dichiarata agibile dopo la verifica eseguita dagli addetti della Protezione civile. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Sulmona (L'Aquila) che hanno stilato un rapporto sull'accaduto e sulle possibili cause che avrebbero provocato il distacco dell'intonaco dal soffitto.

(1 gennaio 2010) Tutti gli articoli di cronaca

Fonte: www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/terremoto-abruzzo/casa-agibile/casa-agib...

spero si tratti di un solo caso isolato, anche se leggo che ci sono in ballo molte proteste.







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02/01/2010 09:12
 
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non ho sentito la notizia [SM=g2060952]






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04/01/2010 10:38
 
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Abruzzo, ladri in case terremotati

Pronti 46 "moduli", consegna rinviata
Ladri in azione l'altra notte nel cantiere Subequana dei Map, i Moduli abitativi provvisori, in Abruzzo. Il luogo in cui i malviventi hanno colpito si trova proprio all'ingresso del paese, di fronte alla chiesa di San Demetrio Martire. Sono state devastate 46 casette, e a questo punto slitta la consegna alle famiglie dei terremotati che avrebbero dovuto tornare sotto un tetto.

A riportare quanto accaduto è il quotidiano "Il Centro", secondo il quale sono stati rubati televisori e buona parte dell'arredamento delle costruzioni è stata messa a soqquadro. Le 46 casette sarebbero state pronte per la consegna proprio in queste ore. Ma a causa del furto i candidati a ritrovarsi con un tetto sopra la testa dovranno aspettare almeno fino a martedì prossimo.

Polizia, carabinieri e Protezione civile stanno effettuando i sopralluoghi per verificare la consistenza del furto e l'ammontare dei danni. A San Demetrio sono già stati consegnati nelle scorse settimane altri Modli abitativi provvisori, che si trovano dietro l'Istituto comprensivo, nella zona centrale del paese.
tgcom


[SM=g2060933]






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04/01/2010 11:35
 
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che vergogna :(







"passo la notte buttando piatti per terra sperando che non si rompano"

"Nemmeno la luna è perfetta. E' piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito...Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali"

io non sono mai stata perfetta
ho sempre dato il peggio di me
ma tu sei SEMPRE STATO il centro della mia vita
la prima cosa
e' stato bello...



la persona che mi ama ha due cuori
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04/01/2010 11:37
 
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Mi sembra di capire che in Abruzzo ci sia parecchia gente che "rema contro" il processo di ricostruzione...mah






MCOL TV and MOVIE CLIPS
bymcol.blogspot.com


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04/01/2010 11:39
 
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forse perche non sono loro a non avere una casa






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22/02/2010 09:06
 
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21/2/2010
L'Aquila,sale protesta delle chiavi
Sisma, cittadini in strada con politici

Centinaia di cittadini sono tornati nel centro dell'Aquila per appendere simbolicamente le chiavi delle loro case terremotate sulle transenne del corso e dire: "Riprendiamoci la città". E hanno proseguito, raggiungendo ogni vicolo. Con loro sia il sindaco, Massimo Cialente, sia la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane. I cittadini hanno voluto manifestare per sollecitare gli interventi, percorrendo tutta la zona rossa.
(Ansa)

"Mai avrei sperato di poter tornare alle mie strade, dove sono nata", ha detto una di loro. Stavolta i cittadini non si sono accontentati di varcare le barricate per raggiungere piazza Palazzo, la piazza del Comune, ma hanno proseguito oltre raggiungendo via Sallustio, una delle arterie principali e di lì raggiungere tutti quei vicoli e vicoletti per 10 mesi interdetti ai cittadini dopo il terremoto del 6 aprile.

Diversamente dalla scorsa settimana, quando nessuno dei politici era intervenuto alla manifestazione, stavolta sia il sindaco dell'Aquila, sia la presidente della Provincia, si sono uniti ai manifestanti per un confronto. Manifestanti che non hanno risparmiato critiche all'indirizzo di Cialente, vice commissario della ricostruzione, per i ritardi negli interventi nel centro storico e nella rimozione delle macerie che sono ai lati delle vie e delle piazze principali.

Il centro è stato presidiato dalle forze dell'ordine, che hanno scelto però di non intervenire alla richiesta dei manifestanti di varcare i blocchi, così tutto il centro dell'Aquila è rimasto accessibile.

fonte: tgcom






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05/04/2010 19:34
 
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Sisma L'Aquila, un anno dopo
L'Abruzzo ricorda vittime del terremoto

A un anno dal terremoto che ha colpito l'Abruzzo, causando 308 vittime all'Aquila e paesi limitrofi, numerose le iniziative promosse per non dimenticare la tragedia. Per martedì prossimo 6 aprile l'Amministrazione comunale del capoluogo ha proclamato il lutto cittadino. Lunedì previsti concerti, fiaccolate, incontri culturali. Partiranno 4 staffette per raggiungere piazza Duomo dove, alle 21.30, comincerà un Consiglio comunale straordinario.

Alle 22 partiranno fiaccolate da quattro quartieri, con convergenza alla Fontana Luminosa e prosecuzione per alcune strade della ''zona rossa'', fino ad arrivare alle ore 3 del 6 aprile a piazza Duomo, dove alle 3.32, l'ora della scossa disastrosa, ci sarà la lettura dei nomi di tutte le vittime, scandita da rintocchi di campana. Contemporaneamente saranno accese luci in tutto il centro storico. Prevista, ma non ancora confermata, la presenza del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. Alla stessa ora, in localita' Acquasanta, si concludera' una maratona di 12 ore di spettacoli promossa dal Teatro Zeta.

Alle 4, all'Aquila, messa solenne in suffragio delle vittime nella basilica di Collemaggio, concelebrata dall'Arcivescovo Metropolita, monsignor Giuseppe Molinari, e dal vescovo ausiliare, monsignor Giovanni D'Ercole. Alle 4.32, nella frazione di Onna, dove le vittime furono 40, alla presenza dell'ambasciatore tedesco in Italia, Michael Steiner, sara' posata la prima pietra del centro civico ''Casa Onna'', all'ingresso del paese, sul terreno della casa comunale distrutta dal sisma. L'edificio, realizzato con tecnologie ecosostenibili e a basso impatto energetico, sarà completato entro il prossimo settembre.

Le celebrazioni riprenderanno al mattino, con la posa di una corona di fiori in piazza 6 aprile, nella caserma di Coppito. Nel pomeriggio si tornera' nel centro storico: alle 15 le famiglie aquilane realizzeranno una ''corona umana'' per le vie agibili del centro e libereranno in aria dei palloncini. Contemporaneamente nella frazione di Onna, con inizio alle ore 15, convegno sulla ricostruzione, organizzato dall'associazione Onna Onlus con l'Ambasciata tedesca, presenti Bertolaso e autorità locali. Alle 17.30 all'Aquila la chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta delle Anime Sante, ospiterà una celebrazione straordinaria del Consiglio regionale, con la partecipazione dell'arcivescovo Giuseppe Molinari.
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06/04/2010 12:44
 
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Bisognerà ricordare per sempre questo disastro....






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06/04/2010 12:51
 
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gia passato un anno.. eppure mi sembra ancora di sentire tutto tremare






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03/09/2010 12:45
 
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Scossa di terremoto nell'Aquilano
Sisma avvertito dalla popolazione

Una scossa di magnitudo 3,4 è stata registrata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in provincia dell'Aquila alle 4:24. Il sisma, avvertito dalla popolazione, non ha comunque provocato danni a cose o persone. L'epicentro è stato localizzato tra i comuni di Montereale, Capitignano e Cagnano Amiterno. Un terremoto di minore intensità si è registrato invece nella provincia di Arezzo.
Scossa di terremoto nell'Aquilano

E un sisma di intensità 2.2 e' stato registrato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 6,53 di questa mattina. Il terremoto è stato localizzato nel distretto dei monti reatini. I comuni più vicini all'epicentro sono Borbona (in provincia di Rieti), Barete, Cagnano Amiterno, Capitignano e Montereale (in provincia de L'Aquila).
tgcom






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26/10/2010 08:34
 
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L'Aquila dimenticata

L’AQUILA - Domenico ti fulmina con lo sguardo mentre cammina sul cumulo di macerie in cui un tempo c’era Tempera, il suo paese. Non si è ancora rassegnato, ma l’esperienza di questi ultimi diciotto mesi gli ha fatto perdere ogni fiducia nello stato italiano. Don Giovanni Gatto, parroco di Tempera, mentre racconta come sia riuscito a salvarsi per miracolo, indica con tristezza la montagna di pietre ed erbacce che ha presso il posto della sua chiesa. Lungo le statali che avvolgono l’Aquila, i cartelli con i nomi di paesi e borghi fantasmi sono tanti. Basta abbandonare l’asfalto e inoltrarsi lungo strade sterrate per assistere ad uno spettacolo agghiacciante, diventato ormai normale. Poltrone, televisori, resti di bagni e cucine, spuntano tra i detriti per raccontare come un tempo in questi luoghi c’era la vita. Il signor Maurizi, orgoglioso proprietario del albergo ristorante “La cabina” di Castelnuovo, si è dovuto costruire a spese sue una baracca di legno sul bordo della strada. Il nuovo e precario bar si chiama «La cabina 2» e dista pochi passi dai resti della struttura precedente. Ora Maurizi tira a campare immerso nei debiti: il sima ha raso al suolo i sacrifici di tre generazioni d’emigranti in america e in Germania. Benvenuti ad un Aquila di cui tanto si è parlato e poco si è visto, diventata drammatico bottino della politica. Nel centro storico della città abruzzese, ci si aspetta di vedere o sentire l’assordante rumore di ruspe o il movimento di camion e gru. Invece niente, un silenzio innaturale ti accompagna mentre cammini nei vicoli di quello che rimane del bellissimo centro storico. Le new town, piccoli quartieri di case nuove, costruite a peso d’oro, stonano con il paesaggio circostante. Chi ha avuto la fortuna di finire in questi quartieri inizia a intuire che ci dovrà rimanere, se tutto va bene, almeno 30 anni. Le case consegnate personalmente dal premier Berlusconi, appena ci si entra, appaiono molto diverse da come le abbiamo viste in televisione. Sono piccole e di mura sottili. Come spiega un terremotato «dopo mesi in tenda pure una baracca ti sarebbe sembrata una regia». L’Aquila appare molto diversa da quella mostrata fin ora. Le macerie non sono state rimosse, la gente vive in un clima d’angoscia crescente. Il numero dei morti, dei suicidi, dei divorzi e dell’uso di psicofarmaci è aumentato nel silenzio generale. Il dottor Alessandro Sirolli, direttore del centro psichiatrico diurno dell’Asl 1 dell’Aquila non ha dubbi: «Ci nascondono le cifre del disastro umano» racconta. Gli effetti distruttivi sulla psiche umana, dopo il sisma e lo stato di crisi, sono stati devastanti. Di ricostruzione non se ne parla più né in consiglio regionale né tra la gente. La speranza è ridotta al lumicino mentre un secondo inverno è alle porte. Un dramma umano che si svolge lontano anni luce dalle aule parlamentari e dalle sedi dei partiti. La sensazione è che l’Aquila, questo pezzo d’Italia, sia stata rimossa dall’immaginario collettivo e che il cartello posto all’ingresso di una delle centinaia di baracche di legno in cui trascorrere quel poco di vita sociale che ancora rimane - dove si legge «questa è l’Italia del si salvi chi può» - non sia frutto del qualunquismo quanto piuttosto la fotografia di una realtà con cui dovremmo fare i conti per molti decenni.] L'AQUILA - Domenico ti fulmina con lo sguardo mentre cammina sul cumulo di macerie in cui un tempo c’era Tempera, il suo paese. Non si è ancora rassegnato, ma l’esperienza di questi ultimi diciotto mesi gli ha fatto perdere ogni fiducia nello stato italiano. Don Giovanni Gatto, parroco di Tempera, mentre racconta come sia riuscito a salvarsi per miracolo, indica con tristezza la montagna di pietre ed erbacce che ha presso il posto della sua chiesa.

Lungo le statali che avvolgono l’Aquila, i cartelli con i nomi di paesi e borghi fantasmi sono tanti. Basta abbandonare l’asfalto e inoltrarsi lungo strade sterrate per assistere ad uno spettacolo agghiacciante, diventato ormai normale. Poltrone, televisori, resti di bagni e cucine, spuntano tra i detriti per raccontare come un tempo in questi luoghi c’era la vita. Il signor Maurizi, orgoglioso proprietario del albergo ristorante “La cabina” di Castelnuovo, si è dovuto costruire a spese sue una baracca di legno sul bordo della strada. Il nuovo e precario bar si chiama «La cabina 2» e dista pochi passi dai resti della struttura precedente. Ora Maurizi tira a campare immerso nei debiti: il sima ha raso al suolo i sacrifici di tre generazioni d’emigranti in america e in Germania.

Benvenuti ad un Aquila di cui tanto si è parlato e poco si è visto, diventata drammatico bottino della politica. Nel centro storico della città abruzzese, ci si aspetta di vedere o sentire l’assordante rumore di ruspe o il movimento di camion e gru. Invece niente, un silenzio innaturale ti accompagna mentre cammini nei vicoli di quello che rimane del bellissimo centro storico.

Le new town, piccoli quartieri di case nuove, costruite a peso d'oro, stonano con il paesaggio circostante. Chi ha avuto la fortuna di finire in questi quartieri inizia a intuire che ci dovrà rimanere, se tutto va bene, almeno 30 anni. Le case consegnate personalmente dal premier Berlusconi, appena ci si entra, appaiono molto diverse da come le abbiamo viste in televisione. Sono piccole e di mura sottili. Come spiega un terremotato «dopo mesi in tenda pure una baracca ti sarebbe sembrata una regia».

L’Aquila appare molto diversa da quella mostrata fin ora. Le macerie non sono state rimosse, la gente vive in un clima d’angoscia crescente. Il numero dei morti, dei suicidi, dei divorzi e dell’uso di psicofarmaci è aumentato nel silenzio generale. Il dottor Alessandro Sirolli, direttore del centro psichiatrico diurno dell’Asl 1 dell’Aquila non ha dubbi: «Ci nascondono le cifre del disastro umano» racconta. Gli effetti distruttivi sulla psiche umana, dopo il sisma e lo stato di crisi, sono stati devastanti.

Di ricostruzione non se ne parla più né in consiglio regionale né tra la gente. La speranza è ridotta al lumicino mentre un secondo inverno è alle porte. Un dramma umano che si svolge lontano anni luce dalle aule parlamentari e dalle sedi dei partiti. La sensazione è che l’Aquila, questo pezzo d’Italia, sia stata rimossa dall’immaginario collettivo e che il cartello posto all’ingresso di una delle centinaia di baracche di legno in cui trascorrere quel poco di vita sociale che ancora rimane - dove si legge «questa è l’Italia del si salvi chi può» - non sia frutto del qualunquismo quanto piuttosto la fotografia di una realtà con cui dovremmo fare i conti per molti decenni.


fonte: www.corriere.it/cronache/10_ottobre_25/aquila_dimentica_ruben-iliva_d24d84fc-e00b-11df-a41e-00144f02aa...
[Modificato da cherubina_g 26/10/2010 08:34]






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