come aiutare questa amica

Volevo utilizzare questa sezione del forum per chiedere come vi comportereste voi, se una persona a voi cara avesse problemi, come dire psicologici.
Vi spiego meglio:
la persona in questione è apparentemente tranquilla, la vita che conduce non è molto simile a quella dei suoi coetanei (sui 25 anni). Non esce molto, è fidanzata. Fino a qui tutto normale, peccato che a seconda del periodo che sta attraversando le capitano episodi, come dire preoccupanti.
In pratica si innervosisce ed oltre ad urlare, farnetica, il problema è che tende però a prendersela con se stessa, anche facendosi del male, non male fisico, si ricopre di insulti, si sente uno straccio, quando le si ripete che non è così. Inizia a tremare come una foglia, stringe forte, forte i pugni. per me è tutta rabbia che vuol scaricare. mi preoccupa tanto, quando in quelle sue crisi, afferra oggetti contundenti, non è mai successo nulla, però mette ansia.
in passato non ha attraversato momenti semplici, vive una lotta serrata contro se stessa, non si piace, prova a migliorarsi, ma non è mai abbastanza. è dire che di progressi ce ne sono stati, prima non aveva amici, poi si è creata il suo piccolo gruppetto. Con la famiglia non parla, siamo in pochi a conoscere questo suo problema. lei si ripete che è pazza, ha chiesto spesso aiuto, ma quando finivano le crisi faceva finta di dimenticarsene e ripeteva che le basta avere il suo amore affianco per stare bene. Il suo ragazzo le ha detto uan volta di rivolgersi ad uno specialista, ma se non parte da lei che si può fare?
che ne pensate?

E si, hai detto bene, deve essere lei a decidersi.. Considera che esistono anche altri modi di intervenire, potresti proporgli magari delle attività tipo bioenergetica o tai chi. Io conosco la prima, consiste in esercizi di rilassamento volto a sciogliere dei blocchi muscolari ai quali, si teorizza, corrispondano dei blocchi emotivi. è condotta da psicologi ma non è una psicoterapia, di sicuro è un aggancio per creare un rapporto di complicità con un professionista che se è il caso sa come proporre altro..

dove posso trovare informazioni in più su queste attività?

sulla rete ne trovi, prova a partire da google e magari specificando la città di interesse trovi oltre alla descrizione qualche nome di associazione che ne realizza i corsi..

non sarebbe meglio che faccia un contollo dal medico curante?possono essere episodi n cui voglia farsi notare ma certo da non trascurare

Farsi notare non credo, credo che questa ragazza stia davvero male ed abbia un problema.
Una mia cliente è finita da uno psicoterapeuta e ha risolto la situazione. POi aveva accanto i familiari....
Insomma intanto magari stalle vicino e convincila a farsi curare da qualcuno realmente competente.
Portala in palestra, a fare yoga a fare esercizio di concentrazione come ha detto ottimamente Manu, esercizi bioenergetici. Insomma cerca di farle focalizzare le attenzioni altrove e non su se stessa.
Magari quando è in crisi portala da qualche parte che so a fare una cosa in spiaggia o da qualche parte...

Gambatv, 31/07/2009 10.25:

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non sarebbe meglio che faccia un contollo dal medico curante?possono essere episodi n cui voglia farsi notare ma certo da non trascurare

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Non credo si tratti di questo, oddio poi non è che abbia le conoscenze adatte per poter affermare questo, però non è proprio il tipo. In effetti il medico potrebbe darle delle dritte, ma se non vuole non ce la posso protare a forza.

_Stellamarina_, 31/07/2009 10.45:

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Farsi notare non credo, credo che questa ragazza stia davvero male ed abbia un problema.
Una mia cliente è finita da uno psicoterapeuta e ha risolto la situazione. POi aveva accanto i familiari....
Insomma intanto magari stalle vicino e convincila a farsi curare da qualcuno realmente competente.
Portala in palestra, a fare yoga a fare esercizio di concentrazione come ha detto ottimamente Manu, esercizi bioenergetici. Insomma cerca di farle focalizzare le attenzioni altrove e non su se stessa.
Magari quando è in crisi portala da qualche parte che so a fare una cosa in spiaggia o da qualche parte...

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peccato la spiaggia sia un po' lontanuccia da Milano, però ho afferrato il concetto, forse la chiave è proprio nel distrarsi, nell'uscire fuori dal suo piccolo mondo, ma soprattutto trasformare la sua rabbia in energia positiva.

Deve senz'altro convincersi a iniziare un percorso con uno psichiatra (non psicologo né psicanalista, ma un medico), soprattutto se come dici rischia di fare male fisicamente a se stessa e agli altri.
Ancora più importante, oltre a non illudersi di uscirne da sola non deve nemmeno illudersi che sia solo il sostegno e la presenza del suo ragazzo a farla stare meglio, questa percezione potrebbe finire da un momento all'altro e per lui è una responsabilità troppo grande. Serve assolutamente un medico. Parlo per esperienza personale, purtroppo.
Se ritiene di essere pazza ma non prende in considerazione di farsi curare, alla lunga lo diventerà per davvero, quando magari ha solo qualche problema di autostima che può essere individuato e corretto da uno specialista. Se sei di Milano potrei anche farti qualche nome...

sarà che sono completamente ignorante, ma addirittura psichiatra?
non vorrei essere invandente , ma mcol in che senso parli per esperienza personale? ovviamente sei libero di non rispondere.

Nel senso che ho avuto una partner con la stessa patologia (almeno da quello che hai descritto)...quando la tua amica "trema" molto probabilmente sta avendo un attacco di panico (o di ansia o di depressione, dipende dal livello), per cui come minimo dovrebbe prendere degli ansiolitici finché non sarà abbastanza forte da arginare gli attacchi o almeno conviverci, visto che non è facile guarirne.
Perciò servirebbe uno psichiatra, ma è importante che lei non faccia l'equazione "vado dallo psichiatra=sono pazza".

grazie infinite a tutti per i vostri consigli!

Infatti psichiatra non vuol dire " sono pazzo", ma qualora si renda necessario seguire una terapia farmacologica a supporto di un eventuale disturbo, è l'unico che possa ufficialmente prescriverla.

Mi chiedevo però una cosa, quanto può essere realmente utile l'assunzione di ansiolitici? non scatta poi quel meccanismo per il quale credi di stare meglio solo attraverso questi farmaci?
Passi per quelle che sono vere e proprie patologie, in una situazione simile lo psicologo non potrebbe essere più adatto?
Domani andrò a trovarla, proverò a parlarle proponendole uno dei vostri preziosi consigli. Poi vi racconto!
Ultima cosa: secondo voi sbaglio a coinvolgermi così tanto in questa storia?

Il rischio di assuefazione c'è sempre, il medico saprà come fare diminuendo mano a mano le dosi...pensare di farcela da soli è difficile e chiedere aiuto non è segno di bedolezza.
Per l'altra tua domanda, trovo sia normale farsi coinvolgere quando si vuole bene...come fai a vedere la tua amica soffrire e restare distaccata? Io non ci riuscirei

I dubbi in questo campo sono sempre tanti, perchè culturalmente accostiamo al malessere psichico tanti pregiudizi. Secondo me è un malessere come un altro che incide sulla qualità di vita del soggetto. Penso che i farmaci per il malessere psichico siano come i farmaci per il malessere fisico, quando ci vogliono sono la salvezza e quando si fa da sè si rischia.. sono farmaci che aiutano a guarire non a nascondere il malessere.
Per quanto riguarda il dubbio psicologo-psichiatra, spesso le due categorie di professionisti si pongono con rivalità l'uno nei confronti dell'altro, io invece come tanti altri professionisti credo che siano professionalità che si spendono in modo diverso, talvolta su problemi diversi altri sugli stessi. Se trovi un buon professionista dopo un'anamnesi sarà lui a indicare la giusta via per la guarigione del paziente.. può anche darsi che dica che non è sua competenza.
Per quanto riguarda il tuo dubbio sull'eccessivo coinvolgimento, sono contenta che ti ponga il problema. Trovo giusto provare ad aiutare con tutte le proprie risorse una persona cara in difficoltà, ma ricorda sempre che è quest'ultima padrona della propria vita, metti in conto che deve essere lei a decidere, e non è detto che la sua decisione coincida con quello che tu ritieni più opportuno. Quindi sappi riconoscere i tuoi limiti nell'aiuto in modo da non sentirti poi frustrata se le cose non dovessero andare come le immaginavi.

Gli antidepressivi, nello specifico le benzodiazepine, danno dipendenza e non vanno presi a cuor leggero (come fanno molti, scambiandoli per semplici calmanti o sonniferi); per questo serve uno specialista.
Il fatto che diano dipendenza non significa che li si debba prendere in eterno, ma semplicemente che non possono essere presi saltuariamente né interrotti di punto in bianco.
E vanno accompagnati da un lavoro serio su di sé, con l'aiuto di una persona competente.

Cassandra., 03/08/2009 11.00:

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Il rischio di assuefazione c'è sempre, il medico saprà come fare diminuendo mano a mano le dosi...pensare di farcela da soli è difficile e chiedere aiuto non è segno di bedolezza.
Per l'altra tua domanda, trovo sia normale farsi coinvolgere quando si vuole bene...come fai a vedere la tua amica soffrire e restare distaccata? Io non ci riuscirei

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Rimanere indifferenti davanti a tutto questo è da vigliacchi. Ovviamente ci sono i limiti, non sono onnipotente e potrei anche fallire in questo intento, però questo non mi farà sentire frustrata, anzi.. anche lei ha letto le vostre risposte e non ha reagito affatto male, sta prendendo coscienza del suo problema e sono certa che prima o poi ci sarà un'evoluzione positiva.
colgo l'occasione per ringraziarvi ancora, certo che potevo trovarlo prima questo forum!

cherubina_g, 03/08/2009 21.26:

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.. anche lei ha letto le vostre risposte e non ha reagito affatto male, sta prendendo coscienza del suo problema e sono certa che prima o poi ci sarà un'evoluzione positiva.

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Dalle un bacio da parte mia, e dille che sono certo che è una persona speciale, come te!

io speciale.. mi fai arrossire!