Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Piante e Fiori

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2011 20:04
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 36.157
Sesso: Femminile
16/10/2009 13:32
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

un fiore che mi piace



Il geranio e una pianta originaria del Sudafrica conosciuta soprattutto come pianta da balcone. I fiori del geranio sono di vari colori e intensità di profumo diverso a seconda delle specie. Esistono varietà erette e pensili.

Cure e manutenzione
Il geranio predilige un luogo ventilato caldo in estate e fresco in inverno; nel periodo estivo necessita una concimazione ogni 2 settimane, annaffiature giornaliere ma senza eccessi. La potatura del geranio va fatta in primavera e autunno, mentre vanno costantemente cimati eliminando i fiori appassiti.

Specie
Geranio graveolens: geranio dal profumo eccezionale con piccole foglie e fiori color rosa e rosso porpora.
Geranio radens
Geranio capitatum: soecie da cui si ricava l’olio di geranio.
Geranio odoratissimu: geranio dal profumo di limone.
Geranio grandiflorum: fiorisce in estate ma se ne trovano varietà a fioritura invernale.


fonte
[Modificato da rosarossa79 16/10/2009 15:11]






---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.900
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Femminile
16/10/2009 14:52
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Questa è una di quelle piante che mi piacciono tanto:



è una pianta perenne, l'arbusto per tanto è sempre verde e durante il periodo invernale, produce dei fiorellini bianchi, rosa, rosse a seconda della specie. Il suo fiore spesso è usato per le composizioni di fiori essicati.
Ecco il significato di questa pianta:

Nel colore bianco ha il significato di protezione, ammirazione e speranza che i sogni e i desideri si avverino; nel colore rosa-lilla prende invece il significato di solitudine.

Può essere utilizzata per la preparazione di tisane curative in quanto ha effetti diuretici ed aiuta in caso di cistiti.

ecco qualche consiglio per mantenere bella la pianta:

metterla in una posizione riparata sia dal troppo sole che dal troppo freddo; la temperatura minima di resistenza della pianta è di 4° anche se alcune specie resistono ad una temperatura più bassa;
annaffiatela regolarmente senza però esagerare. Non fate ristagnare l’acqua nel terreno;
concimatela d’estate ogni 15 giorni;
il mese adatto perchè venga rinvasata è marzo;
potatela dopo la fioritura;
fate attenzione alle cocciniglie e al ragnetto rosso.






‎"We need each other". Bill Clinton
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 36.157
Sesso: Femminile
16/10/2009 15:09
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

il mio preferito e' questo



La Calla è una pianta bulbosa perenne con fioritura da aprile ad ottobre, si presenta con fusti eretti e alti che sostengono spadici gialli e foglie lisce. Ogni spadice è fasciato da una spata, una foglia che avvolta a forma di imbuto, di color bianco.

Specie e varietà
La Zantedeschia Aethiopica è la tradizionale calla di colore bianco, la Green Goddess con spata bianco crema e verde, la Zantedeschia Elliottiana dai fiori gialli e foglie larghe, Zantedeschia Rehamannii dal fiore rosa che con la fioritura diventa porpora.

Cure e manutenzione
La calla va sistemata in un ambiente fresco durante il periodo i fioritura. Fiorisce dall’inizio della primavera, successivamente va in riposo e tutte le foglie muoiono. Nei mesi estivi collocarla in un posto asciutto e al sole. Innaffiare e concimare ogni settimana, la moltiplicazione dalle calla avviene per divisione della pianta.


fonte
[Modificato da rosarossa79 16/10/2009 15:10]






---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.900
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Femminile
19/10/2009 10:00
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Margherita

Si dice abbia facoltà profetiche. Gli innamorati la sfogliano per sapere se il loro amore è ricambiato. Nel Medioevo, le donne riconoscevano pubblicamente di essere amate e di riamare quando concedevano al loro cavaliere il permesso di ornare il proprio scudo con due margherite. Opposto è il messaggio che altri
hanno assegnato al fiore: quando una donna non era sicura dell’affetto dell’amato si ornava la fronte con margherite. E’ il simbolo della semplicità, freschezza e purezza.




fonte: www.giardinaggio.it/Linguaggiodeifiori/singolifiori/margher...

Come si coltiva
Anche se le margherite sono dei fiori in grado di nascere in modo spontaneo, possono essere coltivate seguendo opportuni accorgimenti:
•scegliere una posizione soleggiata e con un po’ d’ombra;
•prediligere un clima caldo o al massimo temperato, la margherita teme il gelo e l’esposizione al vento;
•scegliere un terreno sabbioso, ben drenato e fertile;
•è possibile concimare con sostanze organiche e liquide, meglio se specifiche per le margherite;
•fioritura nei mesi primaverili ed estivi;
•innaffiare in modo ben distribuito: una volta ogni 2 giorni in inverno e circa due volte al giorno in estate.
•riparare con teloni e coperture durante la stagione fredda.

Curiosità:

I fiori di margherita sono molto utilizzati anche in cucina per la preparazione dei ben noti infusi - utilizzati per calmare la tosse o dolori derivanti da coliche intestinali - e di molti piatti, soprattutto le insalate.
Le margherite hanno, inoltre, proprietà diuretiche, rinfrescanti, antinfiammatorie, astringenti e cicatrizzanti. I fiori appena raccolti sono un ottimo rimedio per la cura dei foruncoli.

www.giardinaggionline.net/101/margherita.htm






‎"We need each other". Bill Clinton
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 36.157
Sesso: Femminile
20/10/2009 07:29
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota




nome botanico:Anthurium andreanum

famiglia: Araceae

breve descrizione: Pianta erbacea fiorita a fogliame decorativo. Quello che comunemente è chiamato «fiore» è in realtà un’inflorescenza che si divide in due parti: la spata e lo spadice. La prima è libera, più o meno concava, di color rosso-lacca, bianco o rosa, e deriva da una foglia trasformata che all'inizio avvolge proprio lo spadice. Quest'ultimo è un'inflorescenza sottile, ben eretta, cilindrica con fiori ermafroditi e sessili. Le foglie sono grandi e cuoriformi. La pianta può raggiungere gli 80 cm. di altezza.

durata: Perenne

periodo di fioritura: La fioritura dura da giugno a settembre, ma si può sfruttare la tendenza naturale della pianta a fiorire di più in inverno per avere vasi fioriti da dicembre a Pasqua. Il vero fiore non è la brattea ma si trova sullo spadice ed è costituito da minuscole protuberanze. Le spate fiorali durano molto a lungo, ne esistono diverse varietà con tonalità differenti (rosso-arancio, bianco, rosa, giallo o con punteggiature bianche).

area di origine:E’ originaria delle zone tropicali e sub-tropicali dell’America Centrale e Meridionale

clima: Tropicale con umidità relativa intorno al 70%



temperatura:

Gli Anthurium necessitano di una temperatura intorno ai 20°C, non scendere sotto i 10°C. Si possono coltivare o mantenere anche a temperature inferiori, ma crescono e fioriscono poco. Le esigenze non cambiano durante il periodo vegetativo. Per favorire una fioritura migliore l'anno successivo, è necessario esporla ad un "periodo freddo", cinque settimane di temperatura minima intorno ai 12°C. durante il corso della notte.

substrato:

Sono piante semi epifite e richiedono, perciò, un substrato organico molto grossolano. Si consiglia di creare un mix di torba, letame sfatto, sfagno con l'aggiunta di due parti di terriccio di bosco organico e foglie di faggio. Uno strato di muschio, sistemato sulla superficie, aiuta a mantenere elevato il grado di umidità; le radici superficiali infatti, necessitano molta umidità. Infine, garantire sempre un drenaggio ottimale.

irrigazione:

Le annaffiature devono essere abbondanti e regolari. Si consiglia di lasciare un po’ d’acqua nel sottovaso, al fine di garantire l’umidità del terreno. In estate si dovrebbe intervenire circa 3 volte alla settimana per poi diminuire gradulamente con l'abbassamento della temperatura. Se il caldo è secco nebulizzare dell'acqua priva di coloro sul fogliame, quando la pianta è priva di fiori.

concimazione:

Va effettuata una volta al mese, da aprile a settembre. Si consiglia di utilizzare un fertilizzante per piante fiorite, seguendo le indicazioni del prodotto.

propagazione:

La propagazione degli Anthurium si fa principalmente per seme. Talvolta, ma non sono metodi molto utilizzati, anche per margotta, talea di testa, separazione dei getti di base. Le piante destinate alla produzione del seme si pongono in una serra non molto umida, badando di non spruzzare i fiori per non disturbare la fecondazione e la maturazione dei semi. I semi raccolti, vanno liberati dall'involucro mucillaginoso e seminati, il più presto possibile, in terrine, impiegando un substrato formato da torba e muschio tritato in parti uguali. Le terrine, debitamente coperte, vanno collocate in ambiente con 25°C circa. La nascita avviene in 30-40 giorni. Quando le piantine hanno 3-4 foglioline si ripicchettano nel medesimo composto. Il substrato è molto povero, quindi le piantine vanno alimentate con concimazioni fogliari da farsi ogni 8 giorni. Dopo 60-70 giorni dalla prima, si fa la seconda ripicchettatura, impiegando però il substrato indicato per la coltivazione.

rinvaso:

Circa ogni due anni, utilizzando un terriccio ricco di torba e dopo aver cosparso il fondo del vaso con ciottoli o argilla espansa per garantire un miglior drenaggio idrico

potatura:

Si eliminano le foglie secche e le parti danneggiate. Per incrementare la fioritura eliminare subito i fiori appassiti.

avversità:

L'anthurium è particolarmente sensibile alle correnti d'aria, che causano ingiallimento delle foglie; talvolta viene colpito da infezioni fungine o attaccato da afidi. Le cure opportune, in particolare per quanto riguarda le annaffiature, possono prevenire marciumi radicali dovuti ai ristagni idrici. Se notate delle macchie scure sulle foglie, siete in presenza di un attacco di crittogame, per combattere questi parasisti usate un prodotto anticrittogamico e asportate la foglia colpita. se notate delle macchie bianche e cotonose sulle foglie, siete in presenza di un attacco di cocciniglie.

piccoli consigli:

Mantenere costante l’umidità ed annaffiare molto frequentemente

fonte
[Modificato da rosarossa79 20/10/2009 07:29]






---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 5.336
Città: ROMA
Età: 44
Sesso: Femminile
20/10/2009 11:01
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Piante Grasse.
Mi sto documentando ultimamente, perchè nella mia veranda ho deciso di fare delle composizioni di piante grasse, che mi piacciono molto, anche perchè ci metto dei sasslini olorati, compro dei vasi paricolari.. insomma, cerco di abbellire la veranda.
Documentandomi in rete ho scoperto degli ottimi consigli, uno dei quali è che la pianta grassa ha comunque bisogno di acqua, come una comune pianta normale. Io imnvece pensavo che ne avesse bisogno di meno.

Ecco qui qualche consiglio anche per voi:

Le piante grasse sono particolari esseri vegetali caratterizzate da una struttura spugnosa in grado di contenere un’elevata quantità di linfa indispensabile alla loro sopravvivenza in luoghi con scarsa quantità d’acqua.
Il termine più corretto per definire queste piante è “succulente” dato che la quantità di grassi contenute al loro interno è la più bassa di tutto il regno vegetale quindi non avrebbe molto senso chiamarle “grasse” se non per la loro forma... “piena”. Noi useremo comunque tutti e due gli aggettivi.

Annaffiatura
L’errore più grande che potete fare riguardo l’annaffiatura delle piante grasse è ascoltare quanti vi dicono di dare pochissima acqua (quasi col contagocce) e molto di rado.
Le piante succulente sono in grado di vivere anche per molti giorni senza acqua ma questo non significa che sia il modo migliore per mantenerle in vita in piena salute.

In inverno le piante grasse non crescono ed entrano in una sorta di letargo chiamato “quiescenza” pertanto le annaffiature devono essere scarse o del tutto assenti a seconda che la pianta debba essere riposta al coperto oppure sia in grado di resistere alle gelate invernali.
Se siete costretti a riparare le vostre piante in una stanza dove sono presenti dei termosifoni, essa soffrirà l’aria calda e secca: sarà necessario nebulizzare dell’acqua su pianta e terra oppure bagnare leggermente il substrato del terriccio una volta ogni 25-30 giorni.
In estate le piante grasse hanno bisogno di essere annaffiate molto frequentemente (ogni 3-5 giorni) ma sempre in relazione al terriccio in cui sono piantate dato che può trattenere l’acqua per più o meno giorni.
Come tutte le piante, non bisogna mai dare poca acqua (tranne che in inverno) altrimenti le radici tenderanno a svilupparsi verso l’alto. Il terriccio deve drenare e grazie alla ghiaia sul fondo del vaso non si correrà il rischio di ristagni e marciumi; in questo modo le radici si svilupperanno uniformemente in tutte le direzioni.
Bisogna annaffiare le piane succulente appena appurato che la terra è completamente asciutta ma non arida e secca e una volta alla settimana, potete lavarle utilizzando un nebulizzatore.
Nel caso di giovani piantine ottenute da semi, il substrato dovrà risultare sempre umido sino a quando la pianta non si sarà ben sviluppata e sarà in grado di sopportare le normali annaffiature.

Terreno
Il terriccio utilizzato per le piante grasse deve essere in grado di garantire il giusto drenaggio e la giusta umidità che faciliterà la frequenza della annaffiature.
Per questo, può essere composto da:
2/4 di terriccio universale
2/4 di sabbia di fiume ben lavata
oppure
2/5 di terriccio
2/5 di sabbia di fiume ben lavata
1/5 di calcinaccio

in alternativa potreste acquistare del terriccio già pronto specifico per piante grasse

Concimazione
Nel momento dell’invaso, mescolate del concime organico in polvere rispettando le dosi riportate sulla confezione.
Miscelate all’acqua per le irrorazioni del fertilizzante liquido oppure dello stimolante ormonico secondo le dosi e i tempi riportate dal produttore.

Parassiti
Il peggiore parassita per la nostra pianta grassa è la cocciniglia. Questa è riconoscibile per la tipica forma simile a piccole palline cotonose che possono essere confuse quando si trovano a contatto con i ciuffetti posti alla base delle spine delle piante grasse. Può anche assumere il colore bruno o grigiastro ed un aspetto ceroso.
Intervenite asportandola con un bastoncino e, successivamente, applicando un prodotto insetticida. La cocciniglia può infestare anche le radici e purtroppo in questo caso sarà invisibile. Il sintomo sarà la non crescita della pianta: in questo caso sarà necessario eliminare la vecchia terra, lavare accuratamente il vaso, lavare accuratamente le radici e applicarvi un insetticida sistemico. Attendere qualche giorno prima di rinvasare la pianta col nuovo terriccio. Un altro parassita che può infestare le piante grasse è l’acaro. Per debellarlo sarà necessario spruzzare un comune acaricida e periodicamente pulire la pianta nebulizzando dell’acqua su tutta la chioma.

Rinvaso
Rinvasate le piante grasse quando avranno terminato di germogliare, emettere nuove foglie e fiore. Il periodo migliore è tra la fine dell’autunno fino a tutto l’inverno. Scegliete un vaso di 2-3 cm più grande del precedente.

Riproduzione/Moltiplicazione
Il periodo migliore per moltiplicare una pianta grassa va da giungo ad agosto.
La tecnica da utilizzare è la talea:


•staccate un ramo o una foglia dalla pianta madre;

•lasciatela riposare per qualche giorno fino a quando il lattice presente sulla spaccatura non coagulerà completamente;

•per aumentare le possibilità di radicamento, cospargete della polvere ormonica sulla parte che dovrà essere interrata;

•sistemate la talea nel terriccio e annaffiate poco ma molto spesso dato che il terreno dovrà rimanere sempre umido;

•ogni 2 giorni nebulizzate dell’acqua sulla pianta.






Vieni e iscriviti al nostro concorso. Ti aspettiamo!!

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 36.157
Sesso: Femminile
23/10/2009 12:29
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota



Famiglia: Begoniacee
Origine: Brasile

fonte
Il genere Begonia raggruppa quasi 800 specie; inoltre esiste una tale quantità di ibridi e di cultivar che non è sempre facile distinguere una begonia dall’altra. Si distinguono tre gruppi di base, in relazione alla radice: begonie a radice fibrosa (fra cui B. semperflorens e derivati), begonie bulbose a bulbo arrotondato (fra le altre B. tuberhybrida, dalle numerose varietà a fiore di grosse dimensioni), begonie rizomatose (per esempio B. rex cultorum, con centinaia di cultivar molto decorative per il loro fogliame). B. semperflorens (= che fiorisce sempre) è una specie particolare che possiede fiori molto fitti e piccoli. In condizioni favorevoli fiorisce quasi tutto l’anno. I fiori, distribuiti all’estremità di steli ramificati, si aprono gli uni dopo gli altri e, secondo la varietà, sono bianchi, rossi, malva o rosa. La begonia semperflorens è un’erbacea di piccole dimensioni che non supero i 35-40cm d’altezza. Possiede fusti carnosi e ben ramificati, con un fogliame folto e foglie più o meno ovali o arrotondate, talvolta con toni rossastri o ramati. B. gracilis è un’altra specie, utilizzata spesso nei giardini.


Begonie bulbose: acquistare i tuberi in aprile-maggio e piantarli in terriccio ricco di humus, in posizione semisoleggiata, sia in fioriera da finestra che in piena terra. Togliere i tuberi in ottobre - novembre e farli svernare in locale riparato dal gelo. Ripiantarli nel maggio seguente. I tuberi grossi possono essere divisi: cauterizzare la ferita con cenere di legno per evitare i marciumi.

Temperatura: le begonie amano il caldo. Si piantano a fine maggio nelle regioni settentrionali, all’inizio o a metà maggio nei climi privilegiati.


Annaffiatura: la pianta fiorita è molto resistente alla siccità e la sopporta anche per lunghi periodi. Non vanno bagnate le foglie, facili ad ammalarsi. Durante la fioritura fertilizzare con concime liquido una volta alla settimana.


Riproduzione: per seme a fine inverno. Spargere i semi piccolissimi in un recipiente di terracotta (40000 semi al grammo) in un miscuglio di sabbia e terriccio di brughiera. Quando appaiono le prime due foglioline ripicchettare in vaso le piantine (a 2 cm l’una dall’altra). Trapiantare poi individualmente in cassetta o vaso e mettere a dimora a maggio.


Terriccio: buona terra da giardino arricchita di letame stagionato.







---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.900
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Femminile
27/10/2009 10:54
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota



spettacolari!






‎"We need each other". Bill Clinton
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.900
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Femminile
27/10/2009 10:55
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ma sapevate che si dice che le piante grasse non sono di buon auspicio quando si regalano?






‎"We need each other". Bill Clinton
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 5.336
Città: ROMA
Età: 44
Sesso: Femminile
27/10/2009 11:01
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Davvero?? A me le hanno regalate..e da allora mi piacciono!!!






Vieni e iscriviti al nostro concorso. Ti aspettiamo!!

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 36.157
Sesso: Femminile
06/11/2009 10:28
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota




Azalea japonica (Rhododendron)
Azalea-Ericaceae




fonte
Generalità: arbusto originario del Giappone, diffuso in Europa e in Nord America, con piccole foglie ovali verde scuro e fioritura abbondante e molto vistosa; i fiori sono semplici, riuniti in mazzetti, di colori che vanno dal bianco, al rosso, al rosa, al viola. Abbastanza diffusa come bonsai, specialmente le varietà con foglie e fiori più piccoli; seguendo con attenzione poche regole generali questo bonsai non presenta troppe difficoltà.

Potature: le potature si eseguono solitamente alla fine della fioritura, a fine primavera o a inizio estate.





Esposizione: le azalee amano posizioni molto luminose, ma non i raggi diretti del sole, se non nelle ore più fresche della giornata, e gradiscono stare al riparo dal vento. In inverno è bene tenerla in posizione riparata dalle gelate.

Annaffiature: è opportuno fornire una cospicua quantità d'acqua, possibilmente non calcarea, mantenendo sempre il terreno umido; durante i periodi più caldi dell'anno vaporizzare dell'acqua distillata sulle foglie. Evitare comunque di inzuppare eccessivamente il terreno e di creare dannosi ristagni idrici. Fornire del concime per piante acidofile ogni 15 giorni, a partire da maggio fino alla fine di agosto.

Terreno: le azalee gradiscono un terreno a ph acido, mantenerle in un terreno composto da due parti di torba bionda, una parte di sabbia e due parti di argilla. Rinvasare ogni 2-3 anni a fine estate, potando vigorosamente le radici, ricordandosi di fornire più acqua nei giorni appena successivi al rinvaso.


Moltiplicazione: avviene per seme, da piantare in maggio, in terriccio che va mantenuto umido fino alla comparsa delle piantine, che vanno rinvasate l'anno successivo. Si possono prelevare talee all'inizio dell'estate, che vanno fatte radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali.

Parassiti e Malattie: come tutte le piante acidofile soffre di clorosi ferrica in presenza di calcare nel terreno o quando l'acqua delle annaffiature è troppo dura. Può essere colpita da afidi e da cocciniglie.






---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 10.655
Città: BEINASCO
Età: 48
Sesso: Maschile
06/11/2009 12:45
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
cherubina_g, 27/10/2009 10.54:



spettacolari!




ma sono della famiglia delle orchidee ?









"passo la notte buttando piatti per terra sperando che non si rompano"

"Nemmeno la luna è perfetta. E' piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito...Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali"

io non sono mai stata perfetta
ho sempre dato il peggio di me
ma tu sei SEMPRE STATO il centro della mia vita
la prima cosa
e' stato bello...



la persona che mi ama ha due cuori
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 36.157
Sesso: Femminile
13/11/2009 14:40
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Zafferano
Famiglia: Iridacee
Origine: Asia Minore





Lo zafferano è, come dice il suo nome latino Crocus sativus, il croco coltivato; il vocabolo “croco” è l’italianizzazione di krokos, nome greco della pianta. Quanto alla parola zafferano, deriva dall’arabo za’faran che significa giallo. Gli stimmi dei fiori contengono una sostanza solubile,
la crocina, che tinge di giallo salse e intingoli conferendo loro un gusto molto particolare. Gli antichi attribuivano allo zafferano un grande numero di virtù e proprietà terapeutiche: «E’ un eccellente cordiale che fortifica il cuore…è efficace contro tutte le malattie contagiose e maligne, le febbri e il vaiolo; calma la tosse, provoca le mestruazioni e aiuta molto in caso di parto difficile.» (Quer. Flora Espaňola). Il Medioevo fu l’età d’oro per la coltivazione e l’uso dello zafferano. E’ una pianta perenne bulbosa. Dal bulbo, poco più grande di una nocciola, nascono due o tre fiori a forma di lungo imbuto, svasato a stella, di colore variabile dal lilla chiaro al viola purpureo; dall’interno della corolla si allunga un filamento bianco, lo stilo, che termina con tre grossi stimmi di color giallo arancio o rosso vivo. Le foglie, lunghe e molto strette, si sviluppano numerose subito dopo la fioritura, che avviene alla fine dell’estate. A seconda del clima, il raccolto varia da una regione all’altra; lo si può effettuare da settembre a novembre. Si raccomanda di mettersi all’opera nelle prime ore del mattino o alla sera, quando i fiori sono chiusi. Tagliateli alla base e stendeteli su una stuoia all’ombra, tagliate poi lo stilo di ogni fiore sotto al punto di inserzione degli stimmi (attenzione: non gli stami, che sono anch’essi in numero di tre). Separato dal fiore, lo stimma può essere riscaldato in un piccolo forno o su un braciere o su fuoco moderato. L’umidità e la luce nuocciono allo zafferano, bisogna perciò conservarlo in barattoli di vetro ben chiusi, in luogo asciutto e buio. Lo zafferano stimola l’appetito e facilita la digestione. Lo si può prendere in infuso (un pizzico di zafferano in una tazza d’acqua bollente, zuccherato a volontà) dopo i pasti. Per calmare i dolori di denti dei bambini, sfregar loro le gengive con infuso freddo molto concentrato. A grandi dosi lo zafferano può diventare tossico e provocare emorragie.

fonte






---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.900
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Femminile
08/12/2009 09:29
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota



Stella di Natale:

nome botanico:Poinsettia

famiglia:Euphorbiaceae

breve descrizione: La stella di Natale presenta foglie verdi e caratteristiche vivaci brattee rosse che circondano i piccolissimi fiori bianchi di per se poco significativi. Ci sono anche altre varietà dalle brattee di colori diversi come ad esempio il bianco ed il rosa, picchiettate o ad effetto marmorizzato.

durata: Perenne

periodo di fioritura:Naturalmente la pianta fiorirebbe a fine febbraio inizio marzo

area di origine:America centrale, in particolare Messico meridionale.

clima:Tropicale

uso:Pianta d'appartamento coltivabile anche all'aperto dove il clima è più mite.

esposizione e luminosità: Posizionare la pianta in presenza di luce abbondante ma non sole diretto, se il clima lo permette in estate esporla in esterno in leggera ombreggiatura

temperatura:Si consiglia di non scendere sotto i 13°C-14°C.

substrato: Leggero In vaso mix con prevalenza di torba con terra e sabbia sul fondo del vaso

irrigazione: Mantenere costantemente umido il terreno, diminuire durante l'inverno, evitare sempre i ristagni idrici.

concimazione: Qualsiasi concime liquido seguendo le indicazioni del produttore

propagazione: Con talea semilegnosa a fine primavera-inizio estate

rinvaso:Ad inizio primavera circa ogni 2-3 anni quando necessario

potatura: E' sufficente rimuovere foglie secche o parti danneggiate

avversità: Può essere soggetta a funghi per eccesso di umidità

piccoli consigli: Posizionare la pianta lontano da correnti d'aria o in zone con bruschi sbalzi di temperatura Trattasi di pianta molto delicata

ambiente: La stella di natale è molto indicata alla vita in casa anche perchè possiede la proprietà di rimuovere vapori chimici nocivi dall'aria di ambienti chiusi. Questa sua qualità è stata dimostrata nell'ambito di studi effettuati da scienziati per conto della NASA, l'agenzia aereospaziale americana.

fonte: www.leserre.it/enciclopedia341/euphorbiaceae/stella_di_natale/poinset...






‎"We need each other". Bill Clinton
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.900
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Femminile
08/12/2009 09:30
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: Re:
figurina, 06/11/2009 12.45:




ma sono della famiglia delle orchidee ?





credo proprio di si, ora non trovo il link, ma dalla forma si direbbe proprio di si.








‎"We need each other". Bill Clinton
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 10.655
Città: BEINASCO
Età: 48
Sesso: Maschile
08/12/2009 10:16
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: Re: Re:
cherubina_g, 08/12/2009 9.30:



credo proprio di si, ora non trovo il link, ma dalla forma si direbbe proprio di si.





già, sono davvero spettacolari soprattutto il primo









"passo la notte buttando piatti per terra sperando che non si rompano"

"Nemmeno la luna è perfetta. E' piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito...Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali"

io non sono mai stata perfetta
ho sempre dato il peggio di me
ma tu sei SEMPRE STATO il centro della mia vita
la prima cosa
e' stato bello...



la persona che mi ama ha due cuori
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.900
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Femminile
08/02/2010 09:32
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota



Il mandorlo è una pianta della famiglia delle Rosaceae; la mandorla è invece il seme di questa pianta.È un piccolo albero alto fino 5 metri; presenta radici a fittone e fusto dapprima diritto e liscio e di colore grigio, successivamente contorto, screpolato e scuro; le foglie, lunghe fino a 12 cm, sono lanceolate e picciolate; i fiori, bianchi o leggermente rosati e con un diametro fino a 5 cm hanno 5 sepali, 5 petali, 40 stami (disposti su tre verticilli) e un pistillo con ovario semi-infero. I fiori sbocciano in genere all'inizio della primavera, e qualora il clima è mite, anche tra gennaio e febbraio.

La pianta viene coltivata essenzialmente per il suo seme, la mandorla. Di alcune varietà di mandorlo si utilizzano anche il legno e gli endocarpi che, ridotti in cenere, vengono sfruttati nell'industria dei saponi e delle liscivie.

Dai frutti si ottiene una sostanza farinosa utile come detergente cutaneo e come ammorbidente delle mani. È possibile ricavare anche un olio protettivo cutaneo.

Il mandorlo è molto riverito in molte culture ed è citato molte volte nella Bibbia: tra l'altro il mandorlo è presente in Siria e Israele. Il nome Ebreo, "agitato", "scosso" , significa laborioso o vigilante, dato che il mandorlo è uno dei primi alberi a fiorire in Israele, di solito all'inizio di Febbraio, in coincidenza con il Tu BiShvat (ט״ו בשבט ṭū bišḇāṭ), una festività ebraica anche chiamata Capodanno degli alberi.

Fin dall'antichità, il mandorlo è stato un simbolo di promessa per la sua precoce fioritura, che simboleggia l'improvvisa e rapida redenzione di Dio per il Suo popolo dopo un periodo in cui sembrava lo avesse abbandonato; si veda ad esempio Geremia 1:11-12. Nella Bibbia il mandorlo è citato dieci volte, a cominciare con Genesi 43:11, dove viene descritto come "tra i migliori frutti".

fonte: wikipedia






‎"We need each other". Bill Clinton
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 36.157
Sesso: Femminile
08/02/2010 11:19
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Sanseveria: da “pianta della nonna” a oggetto di design

E’ un classico da molti molti anni: in casa prima o poi tutti hanno avuto una sanseveria. Forse l’abbiamo comprata noi ma più spesso ce l’aveva la mamma oppure la nonna e non ci ricordiamo più neanche da quanto tempo e come è arrivata in casa. Ma il classico che non stanca da qualche tempo si è rinnovato: la sanseveria si è trasformata, da pianta “della nonna”, a feticcio vegetale iper-moderno, anzi di più, da giardino giapponese, quasi zen… Tutto grazie ad un piccolo ritocco estetico che l’ha resa “scultura vivente”. Le foglie hanno cambiato forma: non più larghe e carnose ma acuminate e cilindriche, dritte come fusi. Per un look avvenieristico perfetto per un appartamento all’ultima moda.
Leggendaria per la sua robustezza, la più diffusa nelle nostre case era la sanseveria trifasciata dalle coriacee foglie marmorizzate bordate di giallo. Ma ora per lei non c’è più posto. Tutti vogliono, tutti chiedono la novità delle novità: sanseveria cylindrica. Pianta di pochissime pretese dalla crescita lenta, come le classiche “grasse” chiede pochissimo in cambio del suo alto potere decorativo: si adatta infatti perfettamente alle condizioni dei nostri appartamenti durante l’inverno, con aria secca e, spesso, poca luce. Certo, lei gradirebbe qualche raggio di sole, ma si accontenta anche di un angolo non molto luminoso in un vaso stretto. Poca acqua e terriccio ben drenato (con l’aggiunta magari di un pò di sabbia) le bastano per assicurarsi (in casa nelle zone fredde) una vita lunga e prosperosa: se poi le regalate un bel soggiorno-premio fuori durante i mesi caldi, abituandola gradatamente fino ad esporla al sole pieno, ve ne sarà grata!






---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.900
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Femminile
16/02/2010 10:17
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

il pasto di una pianta carnivora







‎"We need each other". Bill Clinton
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 36.157
Sesso: Femminile
26/02/2010 07:44
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Melo da fiore
Scritto da: Patrizia



Abbastanza conosciuti anche in Italia sono i Ciliegi e i Pruni da fiore, mentre risultano ben poco diffusi i Meli da fiore di cui esistono decine di specie, numerosi ibridi e moltissime varietà. Forse perchè questi arbusti hanno una fioritura pittosto effimera, ma questa non è una ragione valida per trascurarli, anche perchè lo stesso difetto è comune a molti altri arbusti ornamentali. I Meli da fiore sono arbusti molto rustici, esenti da malattie, di rapida crescita e di grande sviluppo. I fiori sono fortemente odorosi e le piante risultano ancora molto attraenti all’inizio dell’autunno quando prendono colore i frutti (sono delle piccole mele) di colori vivaci dal giallo al rosso.

FIORITURA: Avviene in aprile-maggio.

LUCE: L’esposizione deve essere soleggiata.

ACQUA: E’ sufficiente annaffiare ogni 3-4 settimane. Durante l’estate, in caso di temperature molto alte, intensificare le annaffiature.

TEMPERATURA: Si adatta bene sia alle basse che alle alte temperature.

CONCIME: Intervenire all’inizio della primavera, aggiungere al terreno sotto il fusto dello stallatico ben maturo o dell’humus.

CONSIGLI: Si può coltivare in qualsiasi tipo di terreno, purchè profondo e permeabile. E’ consigliata la moltiplicazione per innesto a gemma nel mese di agosto e a spacco a fine inverno. Non conviene propagare i Meli per seme anche perchè le piante così ottenute iniziano a fiorire molto tardivamente; inoltre tale sistema, possibile solo per le specie, non valido per gli ibridi.

CURIOSITA’: Il Melo da fiore è originario dell’Europa, Asia e America del nord. E’ apprezzato per le coltivazioni in giardino e viali, ha un aspetto molto decorativo e delle attraenti fioriture primaverili.

www.edendeifiori.it/879/melo-da-fiore.php







---------------------------------------------
- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Grazie Della Visita...Torna presto a Trovarci!

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:27. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com