Vi racconto una cosa che mi è successa ieri sera.
Ero a cena fuori con amici per festeggiare il mio compleanno, ad un certo punto arriva un ragazzo che aveva l'aria molto famigliare. Lo riconosco, era un mio ex compagno di classe. Non avevamo un rapporto particolare, anzi diciamo che era solo una spiacevole convivenza.
Spinta dalla curiosità mi avvicino al suo tavolo, e gentilmente chiedo se effettivamente fosse lui. Lo avrei semplicemente salutato, in fondo non lo vedevo da anni, e il saluto si sa, non lo si nega a nessuno. Peccato che il soggetto in questione ha negato di essere lui e quando mi sono voltata per tornare dai miei amici, si è rivolto alla sua comitiva, facendo un gesto come per dire: "non fate le spie". Io furba me ne sono accorta!
In sostanza per la vergogna (perchè a suo avviso conoscere me è una vergogna) ha negato di essere se stesso.
Ricordo che anche in passato era così, vantava di conquiste amorose, e poi nella realtà era vergine, però si arrogava il diritto di sfottere me, la sfigatella di turno per quello che allora era il mio ragazzo.
In ogni modo credo di aver avuto una rivincita, perchè io sono fiera di essere così, semplice, ma solo ed esclusivamente me stessa, e mai negherei di chiamarmi Giovanna, o Cherubina; mentre il tale a 25 anni gioca ancora a raccontar palle, davanti ai suoi pseudo amici.
Cmq secondo voi cosa spinge una persona a comportarsi così?
"We need each other". Bill Clinton