Il giorno dopo il suo matrimonio con la giornalista Donatella Papi, Angelo Izzo, uno dei mostri del Circeo, è ritornato in aula a Brescia per essere sentito come testimone dai giudici della Corte d'assise, davanti ai quali si sta celebrando il processo per la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 (8 morti e un centinaio di feriti). Durante la deposizione, Izzo non ha mai smesso di toccare la fede e ha raccontato con molta disinvoltura della propria gioventù e della militanza di destra. Non solo: l'uomo ha raccontato che l'omicidio di una donna e quello della figlia, commessi nel 2005 durante il periodo di semilibertà in provincia di Campobasso, non sarebbero gli unici reati perpetrati in quel periodo. «Ho commesso anche altri reati gravi, forse un giorno ne parlerò. Questa non è la sede, risponderò con le garanzie e nelle sedi opportune» ha detto Izzo. La moglie non era presente in aula (Ansa)
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