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Non pagano mensa, figli senza cibo

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2010 17:53
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23/03/2010 13:25
 
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Vicenza, pane e acqua per nove bambini

I genitori non pagano la retta della mensa, così nove bambini si ritrovano il piatto vuoto. E' successo a Montecchio Maggiore, nel Vicentino. Nei piatti degli studenti pastasciutta e hamburger, ma per i figli di nove famiglie inadempienti il menu si limita a pane e acqua. "Le famiglie erano state avvisate" si difende l'amministrazione comunale. "Se avessimo immaginato avremmo fatto una raccolta di fondi" ribatte la preside della scuola.

I problemi hanno inizio quando la neogiunta insediata a giugno scopre un buco di oltre 150 mila euro nella gestione della mensa scolastica. Gli accertamenti portano a galla mancati pagamenti della retta per quattro anni scolastici, dal 2005 al 2009. Le famiglie morose sono inizialmente 52, ma dopo gli avvisi e le raccomandate, in nove, sette straniere e due italiane, continuano a non pagare. "Se entro il 15 marzo non avranno regolarizzato gli insoluti, il servizio mensa verrà sospeso" annuncia l'amministrazione comunale.

Detto, fatto. Seduti come ogni giorno ai tavoli della mensa, i figli delle famiglie insolventi, inconsapevoli di quanto stava accadendo alle loro spalle, si ritrovano nel piatto solo un pezzo di pane. "Lo trovo dispregiativo" afferma amareggiata al Corriere della Sera la preside della scuola Anna Maria Lucantoni. Ma l'assessore all'Istruzione Barbara Venturi è ferma sulla sua posizione: "Non è giusto non pagare le rette nel rispetto di chi ha problemi economici e le versa".
tgcom






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- Prendi un piatto e tiralo a terra.
- Fatto.
- Si è rotto?
- Si.
- Adesso chiedigli scusa.
- Scusa.
- È tornato come prima?
- No.
- Adesso capisci?



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24/03/2010 22:13
 
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Come cavolo si fa a lasciare i bambini a pane e acqua, piuttosto dategli la facoltà di portare del cibo da casa.






‎"We need each other". Bill Clinton
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13/04/2010 13:08
 
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Mensa scolastica: debito saldato
Anonimo compaesano versa 10mila euro

Svolta nella vicenda della mensa scolastica di Adro (Brescia), dove alcuni bambini sono stati esclusi per gli arretrati nel pagamento della rette, da parte delle famiglie. Un imprenditore del paese ha saldato tutto il debito pregresso, quasi 10mila euro, versando il denaro all'associazione di genitori che gestisce la mensa. L'imprenditore intende rimanere anonimo e ha spiegato il proprio gesto in una lettera.

Subito dopo il rientro dalle ferie pasquali, la giunta comunale aveva precluso il servizio a 42 bambini figli di famiglie (in larga maggioranza immigrate) non in regola con il pagamento delle rette.

Un cittadino del luogo ha pagato per loro e ha indirizzato una dura lettera al Comune: "Io non ci sto (è il titolo della missiva, n.d.r.) sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i primi anni di vita in una cascina come quella del film L'albero degli zoccoli. Ho studiato molto e ho ancora intatto il patrimonio di dignità, inoltre ho guadagnato soldi per vivare bene. Per questo ho deciso di saldare il debito dei genitori di Adro".

La lettera è stata distribuita poi fuori da scuola dove molti genitori italiani stavano protestando. In uno dei loro striscioni avevano scritto: "Noi genitori adempienti non siamo obbligati a sostenere i figli di genitori inadempienti. Non siamo un ente assistenziale facciamo fatica anche noi a fare quadrare i conti ma è un dovere pagare un servizio".

"Voglio urlare che non ci sto - scrive l'anonimo benefattore, che ha precisato di non essere comunista e di avere votato Formigoni alle elezioni - ma per non urlare e basta ho deciso di compiere questo gesto che vorra' dire poco ma vuole tentare di svegliare la coscienza dei miei compaesani". E ancora: "Ho sempre la preoccupazione di essere come quei signori che seduti in un bel ristorante se la prendono con gli extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un albanese e il cibo cuninato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma a casa è assitita da una signora ucraina. I miei compaesani in poco tempo si sono dimenticati da dove vengono - continua - mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l'asticella dell'intollranza di un passo all'anno".

E ancora: "ma dove sono i miei sacerdoti? - si chiede l'anonimo - sono forse disponibili a barattare la difesa del crocefisso con qualche etto di razzismo. Se esponiamo un bel rosario grande in casa poi possiamo fare quel che vogliamo?".

Le stilettate raggiungono tutti: "Ma dov'e' il segretario del partito che ho votato e vuole chiamarsi 'partito dell'amore'?; "Ma dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro? Se credono davvero nel federalismo che ci diano le loro dichiarazioni dei redditi degli ultimi 10 anni. Tanto per farci capire come pagano le loro belle cose e case. Non vorrei essere io a pagare anche per loro. Non vorrei che il loro reddito o tenore di vita venga dalle tasse del papà di uno di questi bambini che lavora in fonderia per 1200 euro al mese (regolari). Ma dove sono i miei compaesani che non si domandano dove, come e quanti soldi spende l'amministrazione per non trovare i soldi della mensa? I 40 bambini che hanno ricevuto la lettera di sospensione del servizio tra 20-30 anni vivranno nel nostro paese. L'età gioca a loro favore. Saranno quelli che ci verranno a cambiare il pannolone nella casa di riposo. Ma quel giorno siamo sicuri che si saranno dimenticati di oggi? Non ditemi che verranno i nostri figli perché il senso di solidarietà glielo stiamo insegnado noi adesso. E' anche per questo che non ci sto".
tgcom






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13/04/2010 17:53
 
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Bhe scusate ... è ignobile lasciare i bimbi senza cibo. Piuttosto bisognava secondo me chiudere la mensa ai morosi e fare in modo che i genitori venissero a prenderli prima del pranzo...






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