Jacko, medico accusato di omicidio
Conrad Murray rinviato a giudizio
Prima gli ha somministrato un potente anestetico provocando una overdose e poi ha cercato di coprire il tutto, chiamando persino in ritardo i soccorsi. Perché per la Corte Superiore di Los Angeles quel maledetto 29 giugno 2009 Michael Jackson stava bene. Nel sesto giorno di udienze preliminari il medico Conrad Murray è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo.
Il processo si aprirà il 25 gennaio e il cardiologo rischia fino a quattro anni di carcere e l'interdizione dall'esercizio dell'attvità medica. Murray ha sempre respinto qualsiasi responsabilità nel decesso di Jackson, sostenendo che lo stava curando per i problemi di insonnia e che di fatto fu il Re del Pop a togliersi la vita assumendo una dose letale del sedativo mentre lui era in un'altra stanza.
Al medico 57enne è stata anche sospesa la licenza per esercitare l'attività in California, perché "le testimonianze hanno evidenziato che rappresenta un immediato pericolo per la sicurezza pubblica". Per l'accusa Murray "abbandonò il suo paziente" dopo avergli somministrato lui stesso una dose extra di propofol tra le 10.40 e e le 11 del mattino per aiutarlo a dormire e poi cercò di coprire il suo operato una volta scoperto che Jackson era morto.
Poco prima del rinvio a giudizio, il responsabile dell'istituto di medicina legale di Los Angeles, Christopher Rogers, aveva affermato nella sua deposizione che la morte del Re del Pop era da considerare un omicidio e che il 25 giugno 2009 Jackson era in buone condizioni di salute.
tgcom
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