Baciandosi di Paolo Bianchi

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rosarossa79
00sabato 21 agosto 2010 17:48
In esclusiva per MenStyle e Satisfiction un racconto erotico inedito di Paolo Bianchi, scrittore, giornalista, consulente editoriale, traduttore (sua la traduzione del recente L'ultimo scapolo di Jay McInerney, edito da Bompiani) e autore del nuovo Per sempre vostro (Salani Editore): un romanzo tra i più riusciti di questa stagione letteraria. Un libro capace di andare oltre il cinismo dei nostri tempi (im)mediati dove la fiction delle nostre esistenze sembra aver sostituito il sangue nelle vene con il plasma alle pareti. Un romanzo assolutamente "soddifisfatti o rimborsarti". Baciandosi , invece, è un racconto lontano da ogni facile sentimentalismo, tra memoria e presente, tra evocazione erotica e sguardo tenero e al contempo sensuale, sul potere dell'immaginazione, sulle esigenze e sulla delusione della realtà. Sulla speranza e sulla tenerezza, sulla crudeltà e sull'ironia, in un abbraccio d'inchiostro capace davvero di divorare. (Gian Paolo Serino).

Baciandosi
Un bacio ve lo siete dato trent'anni dopo. E non era un apostrofo rosa né niente di quelle cose lì. Forse lo sarebbe stato a tempo debito, se ve lo foste scambiato subito, o nelle settimane immediatamente seguenti al vostro incontro scontro. Invece non è stato così. Ti ricordi forse meglio il primo giorno che ieri sera. Sarà perché le impressioni si adagiano nella memoria e poi trovano uno spazio tutto loro.
I pantaloni di pelle.
Li portava il primo giorno di scuola. Avevate quattordici anni. Il suo era il primo corpo di donna che vedevi. Nel senso che finalmente lo riconoscevi come tale. Vedevi cioè la forma complessiva, le curve e le rientranze. Come un paesaggio. E in più, ti eccitava ripensarci. L'avevi guardata per tutto l'intervallo, senza che se ne accorgesse. Non eravate neanche usciti dalla classe, perché i primi tempi, a parte quelli che avevano qualche fratello più grande, nessuno si azzardava a uscire in corridoio. Eravate sottoposti a una selezione spietata, voi ultimi. Faceva male, essere giudicati così. Tu eri restato seduto nel banco e la guardavi muoversi cauta, in sincronia con una sua amica che le era anche compagna di banco. Ma era stato solo dopo, molto dopo, che ti eri reso conto, anzi in fondo te ne rendi conto solo adesso, che per la prima volta nella vita guardavi, e desideravi, il culo di una donna.


continua....
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