Il giallo di Melania

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rosarossa79
00giovedì 23 giugno 2011 13:36
tgcom
Melania e quelle telefonate all'amante del marito
"Lascia Salvatore o racconto tutto. Vi rovino". La minaccia di sollevare uno scandalo in caserma compromettendo la carriera dell'uomo


10:20 - Melania, la giovane mamma uccisa a coltellate il 20 aprile in un bosco nel Teramano, avrebbe telefonato all'amante del marito Salvatore. In una di queste conversazioni, secondo La Stampa, avrebbe minacciato la rivale in amore, Ludovica, di rivelare tutto ai superiori del marito, sollevando uno scandalo in caserma con conseguenze prevedibili per i due amanti.
"Se non lasci stare mio marito, vi rovino. Vi faccio perdere il posto a tutte e due: vado a dire a mio padre e in caserma che te la facevi con mio marito mentre eri la sua allieva", questo il tono delle telefonate con la soldatessa.

Gli investigatori sospettano che Parolisi, indagato con l'accusa di aver ucciso la moglie, per paura di compromettere la carriera, a cui teneva più di ogni altra cosa, avrebbe deciso di mettere a tacere Melania. Al centro delle indagini, c'è sempre la convinzione che Melania non sia mai stata nel bosco nel Teramano dove è stato ritrovato il corpo. Chi ha ucciso la donna, infatti, avrebbe trasportato poi il cadavere per una messinscena.
saty85
00domenica 26 giugno 2011 13:07
Riusciranno a trovare un colpevole?
Mah... che brutta storia...
rosarossa79
00lunedì 11 luglio 2011 13:46
Melania, Salvatore Parolisi torna al lavoro
Il Caporal Maggiore dell'Esercito in caserma ad Ascoli Piceno

11:37 - Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell'Esercito, unico indagato per l'omicidio della moglie Melania Rea, è tornato al lavoro presso la Caserma Clementi di Ascoli Piceno. Al momento però non è chiaro se al militare verrà assegnato lo stesso incarico di prima dei fatti o venga trasferito d'ufficio in altra sede.
A Roma intanto proseguono gli esami da parte dei reparti scientifici dei Carabinieri di tutti i reperti trovati tra il 18 e 20 aprile scorso tra il Colle San Marco e il bosco delle Casermette, quest'ultimo il luogo in cui fu trovato il cadavere di una giovane madre 29enne di Somma Vesuviana.
rosarossa79
00venerdì 15 luglio 2011 12:12
Melania, richiesta d'arresto per Parolisi
Ricostruita nel bosco delle Casermette a Ripe di Civitella la dinamica dell'omicidio

12:00 - Una richiesta di misura cautelare è stata emessa nella tarda mattinata di giovedì nei confronti di Salvatore Parolisi, marito e unico indagato per omicidio volontario aggravato di Melania Rea. La richiesta della procura di Ascoli è stata inoltrata al gip Carlo Calvaresi che, adesso, non ha limiti di tempo per far eseguire l'arresto. La svolta dopo diversi giorni di indagine e una recente ricostruzione della dinamica dell'omicidio.

Il caporalmaggiore dell'esercito italiano, al momento sospeso dal suo incarico di istruttore, è rientrato a Frattamaggiore da Ascoli un giorno in anticipo su quanto previsto, ed ora si trova a casa dei suoi genitori.

La richiesta di misura cautelare giunge dopo una nutrita acquisizione di elementi fondamentali per le indagini e la ricostruzione dell'aggressione eseguita giovedì nel bosco delle Casermette grazie a fotografie a grandezza naturale.
rosarossa79
00venerdì 15 luglio 2011 12:12
non avevo dubbi che era stato lui,oltre ad esere un maialone
rosarossa79
00martedì 19 luglio 2011 15:50
Omicidio Melania, arrestato il marito Salvatore
Il movente nella relazione con la soldatessa
Il caporal maggiore è stato prelevato dalla caserma di Ascoli dove era tornato a lavorare


15:46 - Salvatore Parolisi è stato arrestato per l'omicidio della moglie Melania Rea per ordine del gip, Carlo Calvaresi, su richiesta della procura di Ascoli. Parolisi è accusato di omicidio volontario pluriaggravato dal vincolo di parentela e crudeltà (che prevede l'ergastolo) e vilipendio di cadavere in eventuale concorso con altri. Il caporal maggiore è stato prelevato dalla caserma Clementi di Ascoli dove era tornato a lavorare lunedi.
"Io in carcere, l'assassino di mia moglie libero"
Il primo commento di Salvatore Parolisi alla notifica dell'ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti è stato: "Io in carcere, l'assassino di mia moglie libero".

Ma per i carabinieri Parolisi ha inferto colpi post mortem
Invece, secondo il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli, "Parolisi è tornato sul luogo del delitto per infliggere sul cadavere della moglie altre ferite post mortem, oltre ad altri segni, per depistare le indagini". "Non lo sappiamo quando l'ha fatto".

La richiesta di arresto è stata motivata dal pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Ad inchiodare il caporal maggiore - si legge nell'ordinanza - sono stati i risultati dell'autopsia effettuata dai medici legali, che hanno stabilito che Melania è stata uccisa proprio nel lasso di tempo in cui il marito dice che si trovava con Melania e la figlioletta a colle San Marco (Ascoli Piceno). Parolisi e la moglie uscirono dalla loro casa a Folignano tra le 14 e le 14.20 e lui ricomparve con la bambina, ma senza Melania, al pianoro intorno alle 15.30.

Melania, poi, si fidava del suo assassino che l'ha colta di sorpresa, alle spalle, mentre lei aveva abbassato pantaloni, collant e slip per fare pipì. Atteggiamento che una donna con scarsissima probabilità assume in presenza di estranei. Melania non si è difesa e certamente non si aspettava l'aggressione. Secondo la perizia medico-legale, poi, Melania è morta per dissanguamento a causa dei numerosi colpi subiti su tutto il corpo e non per uno solo in particolare.

Il gip ha ricostruito il percorso compiuto da Salvatore quel 18 aprile e ha allegato le foto scattate dai ragazzi dell'istituto tecnico per geometri di Ascoli che il pomeriggio erano al pianoro. Foto che mostrano che nessun componente della famigliola era sul posto. Grande importanza in particolare viene data alle testimonianze raccolte sul pianoro.

Tra i comportamenti sospetti di Parolisi, oltre al fatto che non partecipò alle ricerche, anche la vicenda del riconoscimento del luogo dove la donna venne ritrovata. Parolisi disse ai carabinieri e al pm di Ascoli di aver riconosciuto il Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella da alcune foto viste sul telefonino di Raffaele Paciolla. Ma all'esame del cellulare quelle foto non c'erano. In seguito lui disse di essersi confuso con quelle viste sui giornali che Paciolla gli comprò il 21 aprile.

Per i magistrati ascolani, determinante nell'omicidio è stata la relazione fra Salvatore Parolisi e Ludovica P., la soldatessa conosciuta durante un corso di addestramento e della quale il caporalmaggiore era diventato amante. Molto importanti i messaggi scambiati su Facebook da Salvatore con l'avatar "Vecio alpino", cancellato all'indomani della scomparsa della moglie. Messaggi che sono stati recuperati grazie a una rogatoria internazionale e dai quali si percepisce la pressione di Ludovica affinché Salvatore lasciasse la moglie. Inoltre il 23 aprile, a Pasqua, Salvatore Parolisi doveva recarsi a Roma per conoscere i genitori di Ludovica che gli avevano prenotato una stanza d'albergo.

Ora l'inchiesta passa da Ascoli Piceno a Teramo poiché il corpo di Melania è stato trovato in quel territorio, a Ripe di Civitella. Il magistrato ascolano, comunque, nei prossimi giorni sottoporrà Parolisi all'interrogatorio di garanzia, che entro i successivi 20 giorni verrà ripetuto dal collega di Teramo a ulteriore tutela e garanzia dell'arrestato.

Macchie di sangue lavate sull'auto di Parolisi
Tra gli elementi importanti ai fini dell'indagine, vi sono tre macchioline probabilmente di sangue trovate dai Ris dei carabinieri sul montante della porta anteriore del passeggero dell'auto di Parolisi.

I Ris avevano individuato le tre macchioline il 20 aprile, giorno del ritrovamento del corpo della moglie Melania Rea, di 29 anni. Ma all'epoca non si poteva procedere perché Salvatore non era indagato ed era solo sentito come teste. Una settimana fa, quando nei confronti del militare è stato aperto un fascicolo d'inchiesta per omicidio aggravato, l'auto è stata sequestrata una seconda volta dai Ris di Roma che hanno trovato segni evidenti di smacchiature "come se qualcuno avesse tentato di diluirle con un'azione di strofinamento". Cosa che potrebbe aver compiuto lui o anche semplicemente facendo lavare la Renault ad un autolavaggio.

Quel sangue potrebbe appartenere alla vittima ma anche alla soldatessa Ludovica che negli interrogatori ha dichiarato di aver consumato diversi rapporti sessuali con Salvatore sull'auto.

Cc: "Parolisi taciturno e rassegnato"
Salvatore Parolisi quando gli è stato notificato il provvedimento è apparso "taciturno e rassegnato". Così lo ha descritto il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri di Ascoli col. Alessandro Patrizio in un incontro con la stampa.
rosarossa79
00lunedì 25 luglio 2011 08:17
13:36 - Emergono nuove intercettazioni telefoniche sull’omicidio di Melania Rea. A un capo del telefono c’è Salvatore Parolisi, dall’altro la sua amante, Ludovica: "Tu mi devi rispondere soltanto a una domanda, Salvatore". E’ il 9 maggio e Ludovica parla con il caporalmaggiore dal telefono di un'amica.

Ludovica Vuole conoscere quello che Salvatore prova davvero per lei. Dalle sue parole non traspare alcun dispiacere per le sorti di Melania, scrivono in un'informativa i carabinieri. Eppure la ragazza è stata trovata morta solo pochi giorni prima, il 20 aprile.

Ludovica riversa addosso a Salvatore tutto il suo disprezzo causato dalla scelta del caporalmaggiore di dichiarare in televisione di amare la moglie e che il loro matrimonio filava liscio.

Salvatore evita di risponderle e l'unica cosa che sembra interessargli è metterla in guardia e, al tempo stesso, saperne di più sui colloqui con gli inquirenti. "Quel giorno ti chiamai e ti dissi di non raccontare mai niente, di non mettere mai il divorzio in mezzo – dice – Tu hai detto addirittura che il giorno prima ti ho chiamato!" E’ il giorno prima della morte di Melania.

Salvatore chiama da diverse cabine telefoniche. Conversazioni concitate e a singhiozzo, perché spesso finisce gli spiccioli: "A loro cosa gli hai raccontato? Quante volte ci siamo visti? Cosa gli hai detto?" chiede con insistenza alla ragazza.

Un comportamento che non può non risultare sospetto agli investigatori. Così come il gesto di nascondere il cellulare dedicato a Ludovica tra gli arbusti di un campo sportivo a Folignano.

All’interno della caserma Clementi si indaga sulle relazioni tra le reclute e gli istruttori e un ufficiale è accusato di molestie. Un'inchiesta che corre anche sul filo delle intercettazioni e delle utenze telefoniche: dall' analisi delle celle, i carabinieri del Ros hanno concluso che è altamente improbabile che Melania possa essere stata il 18 aprile a Colle San Marco.
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