Assolte le maestre di Rinano Flaminis

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cherubina_g
00martedì 29 maggio 2012 09:46
corriere.it
Gli abusi sui bimbi di Rignano Flaminio non ci sono mai stati. Il tribunale di Tivoli ha assolto i cinque imputati con la formula «il fatto non sussiste»: a sei anni dall'avvio dell'inchiesta, a due dall'inizio del processo, le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, il marito di quest'ultima, l'autore tv Gianfranco Scancarello, e la bidella Cristina Lunerti sono stati scagionati dall'accusa di essere stati gli «orchi» che avrebbero seviziato e violentato 21 bimbi (19 quelli costituiti parti civili) dell'asilo Olga Rovere tra il 2005 e il 2006. Per i presunti pedofili il pm Marco Mansi aveva chiesto 12 anni di carcere a testa.



GLI INSULTI IN AULA - Quando il presidente Mario Frigenti ha letto il dispositivo, intorno alle 18, i 38 genitori dei piccoli, sconvolti, hanno replicato all'assoluzione con pianti e urla. Una mamma è svenuta, un papà ha dato un pugno alla porta, altri hanno insultato i giudici: «Tribunale di m...». «Questa sentenza legalizza la pedofilia!», ha gridato la presidente dell'Agerif, Arianna Di Biagio. Invece i sostenitori delle maestre, riuniti nell'associazione «Ragione e giustizia», hanno festeggiato: «Una sentenza dettata dal buon senso». Luciano Giugno, marito della Pucci: «Una cosa così nella vita non ce la saremmo mai aspettata». Gli imputati, assenti, sono stati avvertiti per telefono dai familiari e dai difensori. «Finalmente!», ha detto la Magalotti al fratello Peppe scoppiando a piangere. Per evitare incidenti, gli avvocati sono stati scortati fino alle auto dai carabinieri.


Luciano Giugno, marito della maestra Marisa Pucci (Jpeg)
IL RICORSO IN APPELLO - Gli avvocati Franco Coppi e Giosuè Bruno Naso, che hanno difeso tre imputati, hanno definito «sconcertante» la reazione dei genitori: «L'assoluzione con la formula 'il fatto non sussiste' significa che i bambini non hanno subito abusi, quindi i familiari dovrebbero essere contenti». «È assurdo che ci siano voluti sei anni per accertare l'innocenza degli imputati - ha commentato l'avvocato Ippolita Naso - La stessa pronuncia sarebbe potuta arrivare al termine dell'udienza preliminare. Si sarebbe evitato di sprecare energie, tempo e denaro». Sul fronte opposto, i legali di parte civile sono già pronti ad affiancare la procura, che ricorrerà in appello. «Siamo molto amareggiati», ha ammesso l'avvocato Pietro Nicotera. «Un punto fermo - hanno aggiunto i colleghi Antonio Cardamone e Luca Milani - è stato l'incidente probatorio, che aveva riconosciuto la sussistenza degli abusi. Ma il tribunale evidentemente non ha condiviso questa impostazione».



LA CUCINA ROSSA - Il processo è durato quasi due anni e si è avvalso delle deposizioni di 400 testimoni. Eppure la vicenda degli «orchi» di Rignano è ancora aperta. Poche settimane fa la procura di Tivoli ha chiuso la seconda tranche dell'inchiesta, che ruota attorno alla slovena Jasna Deticek, accusata di sottrazione di minore, sequestro di persona e violenza privata. La slovena viveva in una villa nella frazione di Montelarco, a una decina di chilometri dal paese: una perquisizione ha rivelato l'esistenza della cucina rossa ricordata da alcuni piccoli e invano cercata anni fa nelle case delle maestre. Otto bimbi l'hanno riconosciuta. E, sul presupposto che la Deticek abbia fatto parte di un gruppo, durante la requisitoria il pm Mansi ha chiesto di verificare la posizione di altre due maestre (Carla Magalotti e Luciana Salvi), di un testimone (Aleandro Pitotti, vicino di casa di Scancarello) e del benzinaio cingalese Kelum De Silva Weramuni, «l'uomo nero» nel racconto dei bambini, la cui posizione però è già stata archiviata al termine dell'inchiesta principale.
cherubina_g
00martedì 29 maggio 2012 09:56
Nel leggere articoli che raccontano i fatti mi sono accorta che dietro questa triste vicenda ci sono una serie di aspetti contraddittori, tanto che, in alcuni giornalisti è sorto il dubbio che l'accusa dei genitori nei confronti delle maestre nasca da una psicosi collettiva provocata da interpretazioni erronee del comportamento dei propri figli, o peggio ancora da confessioni indotte.
Ora un giudice si è espresso ha giudicato gli accusati innocenti e questo ha provocato sdegno nella collettività.

L'interesse del minore deve sempre prevalere su tutto il resto e ho ragione di credere che chi è stato chiamato a giudicare abbia tenuto conto di ciò. I genitori si preoccupano spesso dell'ambiente esterno, scuole, parchi , oratori, purtroppo dati alla mano, le peggiori violenze avvengono all'interno delle mura domestiche sotto gli occhi dei propri cari. Qualcosa dev'essere successo, altrimenti i bambini non avrebbero raccontato determinate vicende, quello che mi rattrista è che il loro dolore e la sofferenza psicologica che si porteranno dentro non abbia avuto peso e non abbia permesso di fare chiarezza.

Riporto qui due link:

www.misteriditalia.com/altri-misteri/rignano/

blog.panorama.it/italia/2010/01/27/i-misteri-di-rignano-flaminio-tante-accuse-nessuna-c...
rosarossa79
00martedì 29 maggio 2012 14:14
io non so' che pensare sinceramente
ma alcuni video parlavano chiaro
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