Attentato ad una scuola di Brindisi

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cherubina_g
00sabato 19 maggio 2012 20:19
Un ordigno con tre bombole di gas è esploso davanti all'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi nella mattina di sabato. È successo tutto intorno alle 7.50, quando i ragazzi stavano per entrare a scuola. Sei gli studenti rimasti feriti, una ragazza non ce l'ha fatta. Si tratta di Melissa Bassi, 16 anni. Smentito il decesso dell'amica Veronica Capodieci, che si trovava con Melissa al momento dell'esplosione: la studentessa, 16 anni, è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico nel quale i medici le hanno ricostruito la parete addominale e la gabbia toracica. È stata trasferita all'ospedale di Lecce: «È grave ma è viva - ha detto Paola Ciannamea, direttore sanitario dell'Asl di Brindisi 1 - le sue condizioni sono stabili e il polmone ha ripreso a funzionare». Le due studentesse erano da poco scese dal pullman che porta da Mesagne a Brindisi, quando sono state colpite dalla bomba. Sono subito state ricoverate all'ospedale Perrino di Brindisi, la più grave, Melissa, aveva ustioni sul 90% del corpo e aveva perso un arto durante l'esplosione.
LE SORELLE - Veronica ha subito traumi toracico-addominali e ustioni su gran parte del corpo. Altre studentesse sono rimaste ferite e delle tre in prognosi riservata, due sono entrate in sala operatoria per gravi ustioni. Una delle due è la sorella di Veronica Capodieci, con profonde ferite alle gambe: è stata lei, negli attimi successivi all'esplosione, ad avvisare subito la famiglia che qualcosa di grave era accaduto, tacendo però le disperate condizioni della più piccola che i genitori hanno poi scoperto una volta giunti in ospedale. Un'altra vittima è ricoverata con una prognosi di 30 giorni.

PROGNOSI - Le quattro ragazze, che sono ricoverate fra Centro ustioni e reparto di chirurgia plastica nell'ospedale di Brindisi "A.Perrino" «sono in discrete condizioni, anche le due operate stamattina». Lo rende noto il direttore generale dell'Asl di Brindisi, Paola Ciannamea. «Le ustioni - spiega nell'ultimo Bollettino medico - sono varie dal 10% al 40%. Per le due ragazze ricoverate nel centro ustioni viene confermata la prognosi riservata».

LA SCUOLA - La scuola teatro dell'attentato, un istituto professionale per i servizi sociali-moda-turismo frequentato soprattutto da ragazze, è stato subito fatto sgomberare e tutta la zona è stata transennata. A terra libri bruciati, scarpe e vetri rotti. Ancora sconosciuti i motivi dell'attentato ma secondo gli inquirenti l'obiettivo era proprio la scuola. Si propende per la pista della criminalità organizzata: l'ordigno sarebbe stato attivato da un timer e non da un telecomando come era stato detto in un primo momento. Polizia, carabinieri e Guardia di finanza durante la giornata hanno eseguito perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città per controllare i loro alibi delle ultime ore.

L'ESPLOSIONE - «Le bombe sono scoppiate proprio davanti al cancello della nostra scuola - racconta al telefono Valeria Vitale, dirigente amministrativa dell'istituto scolastico - due deflagrazioni distinte - specifica la Vitale che non era presente allo scoppio ma è arrivata subito dopo -. Ho visto ambulanze, polizia e vigili del fuoco che hanno ispezionato tutti i bidoni della spazzatura. L'apertura della scuola è alle 8, quindi lì davanti non c'erano molti studenti. Di solito ad arrivare prima sono i pendolari che arrivano con le corriere». Come Melissa e Veronica, entrambe di Mesagne.

I RILIEVI - Agenti della Digos e carabinieri sono impegnati nei rilievi. L'ordigno è stato posizionato su un muretto poco fuori dall'istituto, che si trova vicino al Tribunale di Brindisi. Non, come emerso nei primi minuti successivi alla tragedia, in un cassonetto della raccolta differenziata, ma proprio dietro lo stesso cassonetto. L'esplosione è stata violenta: rotti i vetri dell'istituto scolastico ma anche quelli delle palazzine vicine.


LA MATRICE - Molti studenti sarebbero di Mesagne, la culla della Sacra Corona Unita dove qualche settimana fa il presidente dell'associazione antiracket Fabio Marini è stato coinvolto in un attentato: esplosa la sua auto. Ancora ignota invece la matrice della bomba alla scuola di Brindisi, ma colpiscono alcune coincidenze: in questi giorni ricorre il ventennale dalla morte di Giovanni Falcone, assassinato insieme alla moglie e alla scorta il 23 maggio '92. Alla moglie di Falcone è intitolato l'istituto professionale di Brindisi, che aveva vinto un premio per un percorso sulla legalità. Oggi proprio a Brindisi era attesa la carovana anti-mafia partita da Roma l’11 aprile. Nelle ultime settimane nel territorio si era registrata una recrudescenza di criminalità organizzata.
L'ATTACCO - Episodi che hanno portato il sindaco della città pugliese Cosimo Consales a fare dichiarazioni precise: «È un attacco della criminalità organizzata senza precedenti. Ci sono troppe coincidenze in questa vicenda - ha detto ai microfoni di TeleNorba Consales - mi auguro che siano solo tali, anche se in questo momento la nostra unica preoccupazione è quella dei ragazzi». Il presidente del Consiglio Mario Monti, informato dell'attentato a Camp David, dove si trova per il G8, ha espresso «profondo dolore» e per seguire da vicino la situazione, si terrà in stretto contatto con il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri che si sta recando in Puglia.

I primi commenti del sindaco di Brindisi

LE TESTIMONIANZE - Secondo alcune testimonianze, il cassonetto per la raccolta differenziata su cui all'inizio si pensava fossero stati posizionati gli ordigni, si trovava in una posizione diversa dall'abituale, dietro un grande tabellone pubblicitario. La bomba era composta da tre bombole di gas collegate tra loro: un ordigno confezionato artigianalmente e che aveva un timer. A Brindisi sono stati inviati sia gli uomini del Ros dei carabinieri sia quelli del Servizio centrale operativo della polizia. Il capo della polizia Antonio Manganelli ha inviato a Brindisi oltre al direttore centrale della polizia criminale anche i vertici del servizio centrale operativo che affiancheranno un pool di investigatori già presente sul posto.

CANCELLIERI - «Il governo ha già mandato a Brindisi 200 uomini di polizia e carabinieri, 100 per il controllo del territorio e 100 per le indagini». Lo ha detto il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri uscendo dalla prefettura di Brindisi dove si è tenuto un vertice con le forze dell'ordine e le massime autorità inquirenti. In merito alle indagini sull'attentato davanti alla scuola Morvillo-Falcone, il ministro ha sottolineato ancora una volta che allo stato «tutte le ipotesi sono buone, sono tutte aperte». «Sembrerebbe uno scenario diverso dal '93», ha detto poi il ministro dell'Interno rispondendo a un'altra domanda , riferita all'anno degli attentati mafiosi degli Uffizi a Firenze, di via Palestro a Milano e di Roma.


fonte: www.corriere.it/cronache/12_maggio_19/brindisi-esplode-ordigno-scuola-feriti_3c11fef0-a17f-11e1-8681-fb83092733...
danila555
00sabato 19 maggio 2012 21:52
Non ci sono parole

[SM=g2814969]
rosarossa79
00domenica 20 maggio 2012 12:42
diabolici
rosarossa79
00domenica 20 maggio 2012 20:04
17:03 - "Abbiamo acquisito delle immagini significative che aprono uno spiraglio e che ci consentono di dire che non navighiamo al buio. Ci permettono di fare approfondimenti mirati". Lo ha detto il procuratore di Brindisi sull'attentato davanti alla scuola Morvillo Falcone. "C'è l'identikit di chi ha posizionato l'ordigno davanti all'istituto", ha spiegato, sottolineando : "E' opera di un esperto di informatica".
"Il congegno - ha detto il procuratore - non è particolarmente complesso ma non alla portata di tutti". Le indagini "accreditano l'ipotesi di un ordigno azionato tramite un telecomando. Un congegno che consente di vedere la scena", ha aggiunto. "In termini di probabilità, non in termini di certezza, ci è sembrato di poter escludere la matrice mafiosa" . "Un'analisi condivisa anche dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Potrebbe essere un gesto isolato", ha poi concluso.

Ecco l'identikit
Un uomo bianco, di circa 50-55 anni, con una giacca scura, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica: è questo, secondo quanto si apprende, l'identikit dell'autore dell'attentato all'Istituto Morvillo-Falcone di Brindisi ripreso da una telecamera installata su un chiosco ad una ventina di metri dal punto in cui è esplosa la bomba. Nel video, si vedono le fasi precedenti all'attentato: dal momento in cui l'uomo aziona il telecomando a quando si allontana. Dalle immagini, però, il volto dell'uomo non sarebbe riconoscibile che, dunque, ancora non sarebbe stato identificato.
cherubina_g
00giovedì 7 giugno 2012 00:29
Attentato a Brindisi, fermato un uomo
Ha confessato: "Vendetta contro la giustizia"
Si tratta di un uomo di Copertino, in provincia di Lecce, ascoltato per ore dagli inquirenti. E' accusato di strage con finalità di terrorismo. A incastrarlo i filmati dellla sua Fiat Punto nei pressi dell'istituto Morvillo Falcone e la somiglianza con il personaggio ripreso dalle telecamere, nonché alcune intercettazioni. L'obiettivo iniziale sarebbe stato il tribunale vicino alla scuola
E' il proprietario di un deposito di carburanti di Copertino, in provincia di Lecce. Si chiama Giovanni Vantaggiato. E' accusato di strage, aggravata dalla finalità di terrorismo. Avrebbe agito per vendetta nei confronti della giustizia: secondo le ultime ricostruzioni, l'obiettivo dell'uomo sarebbe stato il tribunale non lontano dalla scuola.

La sua automobile, una Fiat Punto, è stata filmata a più riprese nei pressi dell'istituto Morvillo Falcone quel sabato 19 maggio, quando alle 7,45 l'esplosione di tre bombole del gas causò la morte della sedicenne Melissa Bassi e il ferimento di altre cinque studentesse, e nei giorni precedenti. Ma altri riscontri hanno indirizzato gli inquirenti sulle sue tracce. In primo luogo la somiglianza spiccatissima con la persona ripresa dalle telecamere del chiosco vicino alla scuola. E poi una contraddizione che sarebbe stata verificata tra alcune delle sue affermazioni agli inquirenti e il contenuto dell'intercettazione di un dialogo con la moglie. Tra le immagini
registrate dalle telecamere - secondo indiscrezioni - anche quella di un'altra auto, riconducibile alla famiglia del fermato.

Vantaggiato avrebbe agito per colpire la giustizia, perché in passato aveva sostenuto un processo per una truffa subita, senza però riavere il denaro che aveva perso. Le tre bombe avrebbero dunque dovuto colpire il Trinunale di Brindisi. La scuola Morvillo si trova a 200 metri dal Palazzo di Giustizia.

Tra le prime ipotesi circolate, anche quella di una vendetta nei confronti del preside Angelo Rampino, che raggiunto al telefono dai cronisti aveva subito scartato questa possibilità: "Non c'è nessuno che possa aver motivo di avercela con me... Non ho nemici, e di sicuro non ho come nemico nessun titolare di pompe di benzina". Rampino ha sempre escluso che la scuola fosse l'obiettivo dell'attentatore, “la scuola non c’entra”, aveva detto ai giornalisti mentre gli inquirenti scavavano nelle stanze, nei registri, nella storia dell'istituto alla ricerca di un possibile movente. Per Rampino è già stato disposto l'allontanamento dall’istituto.

fonte: bari.repubblica.it/cronaca/2012/06/06/news/manganelli_sul_matrice_attentato_n_mafia_n_anarchici-36646636/?re...
rosarossa79
00giovedì 7 giugno 2012 07:36
e cosa c'entrava la scuola?
cherubina_g
00giovedì 7 giugno 2012 12:22
Re:
rosarossa79, 07/06/2012 07.36:

e cosa c'entrava la scuola?



non lo so e sono rimasta basita
rosarossa79
00venerdì 8 giugno 2012 06:41
tgcom24
cherubina_g
00venerdì 8 giugno 2012 08:09
Già solo questa foto dice tutto
rosarossa79
00martedì 12 giugno 2012 14:43
tgcom24
Brindisi, trovate bombe di prova di Vantaggiato
Tre bombole con innesco pronte a scoppiare sono state rinvenute in una stradina verso Leverano

14:00 - Gli investigatori che indagano sull'attentato di Brindisi hanno trovato tre bombole con innesco in una stradina di campagna a Leverano, nel Leccese. Sarebbe la stessa stradina indicata dal presunto autore e reo confesso dell'attentato, Giovanni Vantaggiato, nel quale egli avrebbe fatto le prove dell'esplosione.
Vantaggiato incontrerà la sua famiglia
La moglie e le due figlie non hanno ancora fatto visita in carcere a Lecce a Giovanni Vantaggiato ma "andranno a trovarlo nei prossimi giorni". Lo ha riferito il difensore del reo confesso della strage di Brindisi, l'avvocato Franco Orlando. "I famigliari di Vantaggiato - ha aggiunto il legale - hanno già fatto sapere che gli staranno accanto e hanno espresso il desiderio di incontrarlo quanto prima. Non c'è alcun provvedimento che lo impedisca, ma si attende il momento più opportuno, anche per evitare l'assedio dei giornalisti".
cherubina_g
00martedì 7 agosto 2012 17:55
Di oggi la notizia che le vittime non saranno risarcite. I genitori di Melissa hanno ricevuto 80.000 euro, ma le due ragazze che portano i segni delle ustioni non hanno diritto al risarcimento in quanto l'ustione non è ritenuta come un danno fisico quanto estetico..

ecco la notizia: www.corriere.it/cronache/12_agosto_06/brindisi-assicurazione-bomba_df05b78c-dffa-11e1-a2e0-2a62fa6322...
rosarossa79
00martedì 7 agosto 2012 20:55
E come mai questo ennesimo scempio [SM=g2814904]
danila555
00martedì 7 agosto 2012 23:45
Incredibile
rosarossa79
00mercoledì 8 agosto 2012 17:20
Da noi in Italia tutto e possibile
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