Bimba abbandonata in auto

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rosarossa79
00lunedì 23 maggio 2011 12:36
tgcom
il padre sarà indagato per omicidio colposo


22:15 - E' morta la bambina di 22 mesi lasciata in auto dal padre a Teramo, ricoverata da mercoledì all'ospedale materno-infantile Salesi di Ancona. La situazione clinica è peggiorata nel giro di poche ore. La morte cerebrale della piccola è stata dichiarata alle 17. Alle 23 è stato accertato il decesso. I genitori hanno concesso l'espianto degli organi. Il padre è accusato di omicidio colposo.
Il 18 maggio Elena era stata lasciata 5 ore in auto dal padre, a Teramo, che era andato a lavorare convinto di aver già accompagnato la piccola alla scuola materna. Elena non ha mai superato lo stato di coma, nonostante un intervento chirurgico per la riduzione di un vasto edema cerebrale cui è stata sottoposta nelle ultime ore.

Omicidio colposo
E' questa l'ipotesi di reato a carico di Lucio Petrizzi, il padre della piccola Elena. La qualificazione del reato potrebbe anche cambiare, e attenuarsi - lo deciderà la procura di Teramo - ma la notifica del conferimento dell'incarico per l'autopsia, consegnata sabato dalla polizia ai familiari della bambina e al padre, è l'atto standard che, in casi come questo, consente all'indagato e alle parti offese di nominare propri consulenti che li rappresentino in sede di esame autoptico. Esame che sarà effettuato dall'anatomopatologo Giuseppe Sciarra lunedì pomeriggio, nell'obitorio del complesso ospedaliero di Ancona. Il corpicino è a disposizione dell'autorità giudiziaria, e nessuno può vedere la bambina.

Reato derubricato
Inizialmente, per il docente universitario teramano si era ipotizzato l'abbandono di minore aggravato dalla morte, reato di competenza della Corte d'Assise e che prevede da 3 a 8 anni di reclusione. Ma poi il magistrato che conduce l'inchiesta, il sostituto procuratore di Teramo Bruno Auriemma, lo ha formalmente indagato per omicidio colposo. Un'ipotesi di reato meno grave decisa dopo un colloquio con il padre della bambina. Dopodiché ha escluso il dopo e ha deciso anche per evitare che la famiglia fosse colita due volte dalla stessa tragedia. Il reato di omicidio colposo ipotizzato confermerebbe che il papà di Elena ha agito come un automa, completamente slegato dalla realtà che lo circondava. Elena sarebbe tornata all'asilo dopo cinque giorni di assenza. Il lavoro dell'uomo, la casa appena costruita, la compagna quasi al termine della sua seconda gravidanza e chissà quanti altri pensieri hanno distolto la sua mente dal tragitto abituale. L'uomo non è tornato alla realtà neppure a metà mattina quando la compagna gli ha telefonato e neanche quando è tornato all'auto in sosta nel parcheggio dell'università, dove i vetri oscurati del suo pick-up gli hanno impedito di vedere all'interno e di scorgere Elena. Il magistrato si è così convinto che l'uomo non ha coscientemente omesso assistenza alla sua bimba.

I genitori concedono l'espianto degli organi
"Il quadro clinico - afferma l'ultimo bollettino medico del Salesi, letto sabato ai giornalisti presso la Direzione di presidio - si è aggravato alle 13 di oggi". Elena è stata sottoposta ad un elettroencefalogramma, che è risultato piatto. E' stata fatta un'angiotac "per la valutazione della flussimetria cerebrale, risultata negativa. Dalle 17 è stata dichiarata la morte cerebrale" ed è scattato il periodo di osservazione di sei ore, condotto da un collegio composto da "un medico legale, un medico neurologo e un medico anestesista rianimatore". Alle 23, la dichiarazione di morte. I genitori della bimba hanno dato il loro consenso al prelievo di organi.

I medici: "Esperienza durissima, dono prezioso dai genitori"
"Da questa morte nasce la vita, e i genitori hanno dato prova di generosità sconfinata, un gesto prezioso" ha detto la dottoressa Francesca De Pace, che cura il coordinamento dell'attività di trapianto. Accanto a lei il dottor Leonardo Incicchitti, della Direzione medica di presidio del Salesi e il dottor Fabio Santelli, responsabile facente funzione dalla Rianimazione. I tre sanitari sono apparsi molto provati dal dramma della bimba e dei suoi genitori: "In 23 anni di trapiantologia - ha commentato la De Pace - non ho mai visto una bambina così piccola, è stata molto dura anche per noi".

Donati cuore, fegato e reni
Il cuore della piccola Elena ha salvato una bambina di due anni in attesa dell'organo nel Centro Trapianti di Bergamo, il fegato è stato impiantato su un bimbo a Torino, i due reni, destinati a Roma, verranno trapiantati su di un solo piccolo paziente in lista di attesa all'ospedale Bambino Gesù.

A Torino il trapianto di fegato
Ha nove mesi e, per i medici che lo hanno in cura per una gravissima patologia, aveva ormai solo poche ore di vita il bambino al quale, a Torino, è stato trapiantato il fegato di Elena. Lo ha eseguito l'equipe guidata dal professor Mauro Salizzoni che nella notte ha lanciato la richiesta di organi per il bambino a causa delle gravissime condizioni per una patologia della quale non sono stati resi noti particolari. "Grazie ai genitori di Elena. Vi siamo vicini perché per noi, oggi, rinasce una nuova speranza", ha detto il papà del bambino che ha ricevuto il fegato.

Il cuore in una bimba di due anni
"Sta reagendo bene" la bimba di due anni che ha ricevuto il cuore della piccola Elena agli ospedali Riuniti di Bergamo. "L'intervento - hanno spiegato Amedeo Terzi, responsabile del centro trapianti di cuore e Lorenzo Galletti, responsabile della cardiochirurgia pediatrica - è durato poco piu' di 6 ore e la particolarità dell'operazione è stata quella di aver trapiantato un piccolo cuore in una bimba che pesa appena 9 chili".
rosarossa79
00lunedì 23 maggio 2011 12:36
cosa non fa lo stress
Raul2088
00lunedì 23 maggio 2011 12:38
e il babbo se ne va al fresco come merita

:(
rosarossa79
00lunedì 23 maggio 2011 12:43
credo che lo stress fa davvero grandi casini..
secondo me pensava di averla gia portata a scuola
cherubina_g
00venerdì 27 maggio 2011 18:32
Ancora oggi un altro bimbo è morto perchè abbandonato in auto. D'istinto viene da pensare che razza di genitori sono, però poi analizzando le varie situazioni ci si rende conto che errori gravi come questi sono il frutto del nostro vivere frenetico. Sveglia, lavoro, impegni, non ci fermiamo mai, andiamo avanti come treni senza renderci conto di cosa realmente stiamo facendo. Purtroppo a pagarne le spese queste povere creature, ma c'è da riflettere tanto su questo.
rosarossa79
00lunedì 30 maggio 2011 16:32
diveramente pero' per chi ha lasciato il bimbo in macchina mentre andavano a media word,quello no non li scuso
cherubina_g
00martedì 7 giugno 2011 09:37
Neonato abbandonato in cassonetto
BRESCIA - Un neonato, che secondo i primi accertamenti sanitari avrebbe poche ore di vita, è stato trovato da una coppia di anziani a Brescia, intorno alle 13 di domenica. Il bambino - che è poi stato ribattezzato Mario - era in un sacchetto di plastica lasciato nei pressi di un cassonetto, poco lontano dal conservatorio, in corso Magenta. IL RICOVERO - Gli anziani hanno aperto il sacchetto di plastica perchè si erano accorti che all’interno qualcosa si stava muovendo e inizialmente avevano pensato a dei cuccioli abbandonati. Poi, una volta aperto il sacchetto si sono accorti che all’interno c’era il bambino, con il cordone ombelicale ancora attaccato. Sono quindi stati avvisati i carabinieri e i sanitari del 118. Il neonato, di carnagione chiara, è stato portato all’Ospedale Civile di Brescia. Pesa 2 chili e 950 grammi, misura 50 centimetri e le condizioni di salute sono buone. (Fonte: Ansa)] BRESCIA - Un neonato, che secondo i primi accertamenti sanitari avrebbe poche ore di vita, è stato trovato da una coppia di anziani a Brescia, intorno alle 13 di domenica. Il bambino - che è poi stato ribattezzato Mario - era in un sacchetto di plastica lasciato nei pressi di un cassonetto, poco lontano dal conservatorio, in corso Magenta.

IL RICOVERO - Gli anziani hanno aperto il sacchetto di plastica perchè si erano accorti che all'interno qualcosa si stava muovendo e inizialmente avevano pensato a dei cuccioli abbandonati. Poi, una volta aperto il sacchetto si sono accorti che all'interno c'era il bambino, con il cordone ombelicale ancora attaccato. Sono quindi stati avvisati i carabinieri e i sanitari del 118. Il neonato, di carnagione chiara, è stato portato all'Ospedale Civile di Brescia. Pesa 2 chili e 950 grammi, misura 50 centimetri e le condizioni di salute sono buone. (Fonte: Ansa)
danysong
00giovedì 9 giugno 2011 22:46
Io non posso giustificarli, non riesco... penso che se anche una persona sia stressata non puo' dimenticare un bimbo in macchina!
saty85
00domenica 26 giugno 2011 13:11
Capire i meccanismi della mente è difficile...
Io non voglio condannare nessuno.. ma come puoi dimenticarti tuo/a figlio/a in macchina? Dovrebbe essere il primo pensiero, davanti a tutto... Mbò...
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