Caso Elisa Claps

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cherubina_g
00venerdì 26 marzo 2010 09:23
Claps, il corpo trovato mesi fa
Sacerdoti avvisati ma non denunciarono

E' polemica sull'ultima indescrezione che riguarda il ritrovamento del cadavere di Elisa Claps: il corpo fu scoperto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza alcuni mesi prima del ritrovamento ufficiale avvenuto il 17 marzo. La notizia ha trovato conferme in ambienti giudiziari. La scoperta fu fatta da alcune donne delle pulizie, che comunicarono la notizia ai sacerdoti della chiesa i quali però non lo denunciarono.

Fu il viceparroco Don Vagno - e non il parroco Ambroise Apakta - a sapere nello scorso mese di gennaio dei resti umani presenti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Secondo gli inquirenti, il viceparroco fu avvertito dalle donne delle pulizie, che ora negano la circostanza, della presenza di resti umani. Sul posto sarebbe stato notato un teschio. Non è chiaro in che fase il giovane Don Vagno abbia cercato di contattare l'arcivescovo: in ogni caso il sacerdote avrebbe riferito a monsignor Agostino Superbo di quel ritrovamento soltanto successivamente, quando i muratori hanno scoperto la salma attribuita a Elisa Claps. E l'arcivescovo denunciò la circostanza alla polizia.

Eppure sia le due donne che i prelati, chiamati in causa, negano di essere mai stati a conoscenza che il corpo di Elisa si trovasse nel sottotetto della parrocchia. Si rincorrono dunque le smentite e i "no comment".

Sul perché del silenzio dei sacerdoti, che sono stati sentiti a lungo in questi giorni, sta indagando la procura generale di Salerno, che ha avocato a sè l'inchiesta. Sulla tempistica del ritrovamento è stato interpellato anche il vescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, durante un colloquio con il questore.

"Fu trascinata nel sottotetto"
Fu trascinata nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità: è questo uno dei dettagli che emergono dai rilievi fatti sulla salma attribuita ad Elisa Claps, che potranno aiutare a ricostruire la dinamica dell'omicidio. L'obiettivo "principale" della pPolizia "è quello di individuare il responsabile o i responsabili dell'omicidio di Elisa Claps": lo ha detto il Questore di Potenza, Romolo Panico, il quale, rivolgendosi ai giornalisti ha chiesto "di far lavorare in tranquillità gli investigatori". "Non sarà scartata alcuna pista - ha aggiunto Panico - ma devo sottolineare che il nostro impegno principale è quello di fare chiarezza sull'omicidio e scoprire chi ha ucciso Elisa Claps".

"Mai messo piede nel sottotetto"
''Sfido chiunque a dimostrare che sapevo della presenza del cadavere di Elisa Claps prima del 17 marzo scorso: inoltre, non ho mai messo piede nel sottotetto della canonica, mai da quando sono stato nominato parroco''. Lo ha detto all'agenzia Ansa il parroco della Santissima Trinità, don Ambroise Apakta - conosciuto da tutti come don Ambrogio - commentando gli ultimi sviluppi del caso.

Donna delle pulizie:"Don Vagno ha mentito"
"Il viceparroco della Santissima Trinità don Vagno ha mentito. Nè io nè mia madre abbiamo mai trovato quel cadavere e l'abbiamo detto ai magistrati di Salerno". Lo ha detto Annalisa Lo Vito, che "il mercoledì e il venerdì" insieme alla madre,Margherita Santarsiero, fa le pulizie nella chiesa dove lo scorso 17 marzo è stato ritrovato il cadavere di Elisa Claps.

"Il sacerdote - ha aggiunto - ha detto agli investigatori che il cadavere di Elisa Claps è stato trovato a gennaio e che quella scoperta l'avremmo fatta mia madre ed io. Su questo siamo state interrogate per ore sabato dai magistrati di Salerno: a loro abbiamo detto di non aver mai ritrovato il cadavere di Elisa Claps. La prima volta che siamo salite su quel terrazzo è stata il 10 marzo", sette giorni prima del ritrovamento del cadavere.

Vescovo di Potenza: "Avvisato mercoledì"
"Ho saputo del ritrovamento del cadavere di Elisa Claps solo mercoledì mattina": lo ha detto l'arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo. "Di tale tempistica - ha aggiunto - ho parlato sabato mattina con il Questore di Potenza, Romolo Panico, al quale ho indicato di parlare con il viceparroco della Santissima Trinità Don Vagno, perché ho avuto l'impressione che qualche aspetto della vicenda dovesse essere approfondito". Superbo ha aggiunto che "mercoledì mattina, intorno alle ore 10, quando mi è stato comunicato il ritrovamento del cadavere, ho subito avvertito la Polizia. Prima di mercoledì - ha concluso - io non sapevo nulla del ritrovamento".

fonte:tgcom
cherubina_g
00venerdì 26 marzo 2010 09:24
Possibile nessuno ha mai sentito almeno l'odore? Un corpo in decomposizione porta cattivi odori, almeno quello...
rosarossa79
00mercoledì 21 aprile 2010 07:35
davveo strano questo caso..
magari l'odore non so perche forse era murato chissa a quanti metri
mba
rosarossa79
00mercoledì 28 aprile 2010 08:15
"Claps fu accoltellata e soffocata"
Esito dell'autopsia del perito Introna

Elisa Claps fu colpita al torace con un'arma da taglio (forse un coltello) e fu finita per soffocamento durante un tentativo di stupro. E' la conclusione alla quale è giunto l'anatomopatologo Francesco Introna, che ha eseguito l'autopsia sul cadavere della studentessa potentina scomparsa il 12 settembre 1993 e i cui resti sono stati trovati nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza il 17 marzo.

La consulenza medico-legale è tuttora secretata per decisione della Procura generale di Salerno e, al momento, non sono stati resi noti altri dettagli. Gli investigatori ritengono che il delitto sia avvenuto domenica 12 settembre 1993, lo stesso giorno della scomparsa della studentessa potentina, che all'epoca aveva 16 anni. Sempre secondo gli inquirenti, l'accoltellamento e il soffocamento di Elisa Claps sarebbero inoltre avvenuti durante un tentativo di violenza sessuale.

Per l'omicidio di Elisa Claps vi è un unico indagato, Danilo Restivo, che quella domenica di settembre del '93, per sua stessa ammissione, incontrò Elisa proprio nella chiesa della Trinità. Restivo si è sempre detto innocente riguardo alla scomparsa e alla morte della ragazza. L'uomo, oggi 38enne, vive in Inghilterra, dove è stato coinvolto nelle indagini anche del delitto di Heather Barnett, la sarta 48enne uccisa a Bournemouth.

"Accoltellamento ipotesi fantasiosa"
"Conosco bene gli ambienti della Procura di Salerno ed escludo categoricamente che qualcuno, oltre alla dottoressa Volpe e al professor Introna, abbia potuto mettere gli occhi sulla perizia medica". Così l'avvocato della femiglia Claps, Giuliana Scarpetta, ha commentato l'ipotesi secondo cui Elisa Claps sarebbe morta a causa di un accoltellamento. "Ho letto un'agenzia che dava per certo la morte in seguito a dissanguamento, ma mi sembra impossibile che qualcuno conosca particolari della perizia medica che non sono stati resi noti neanche a noi", ha precisato l'avvocato. "Non posso esprimere un mio parere - ha concluso il legale della famiglia Claps - perché le indiscrezioni trapelate sono ipotesi fantasiose che non si basano su un dato scientifico".
tgcom
cherubina_g
00giovedì 29 aprile 2010 11:05
CESENA — Basta il nome: Danilo Restivo. E il giallo, con annessa storia horror, è assicurato. Giovani donne uccise, seviziate, mutilate: Elisa, Oki, Heather. Giovani donne svanite nel nulla: Cristina, Erika. Indagini che si riaprono. Sospetti che si rinnovano. Coincidenze che hanno dell’incredibile. Se fosse un giornalista, direbbero che è sempre sulla notizia: dove c’è lui, Restivo, prima o poi ci scappa il morto o qualcuno svanisce nel nulla. Danilo fu l’ultimo a vedere nel settembre ’93 Elisa Claps a Potenza, prima che scomparisse nella chiesa di Santissima Trinità dalla quale le sue ossa sono riemerse nel marzo scorso (è l’unico indagato).

Danilo era il dirimpettaio, il vicino di casa, di Heather Barnett, la sarta trovata massacrata nel novembre 2004 nella vasca da bagno della sua villetta a Bournemouth, 200 chilometri da Londra (è l’unico sospettato). Di Danilo è il computer nel quale la polizia britannica ha trovato la foto di Erika Ansermin, 27 anni, valdostana, scomparsa il giorno di Pasqua del 2003 dalle parti di Courmayeur e il cui caso è stato riaperto in questi giorni dalla Procura di Aosta su richiesta della famiglia (per il momento non ci sono provvedimenti). E vicina di casa di Danilo era pure Jong Shin, detta Oki, studentessa sudcoreana di lingue uccisa a coltellate nel giugno del 2002: per il delitto fu condannato all’ergastolo (dopo un processo piuttosto tormentato e contestato) tal Omar Benguit, ma ora il suo legale ha chiesto la revisione del procedimento, convinto che vi sia un collegamento tra la morte di Oki e gli omicidi Claps e Barnett. Coincidenze. Ma a volte anche giochi beffardi del caso.

Come la scomparsa a Cesena nel settembre ’92 di Cristina Golinucci, ragioniera di 21 anni: una vicenda che pare la fotocopia del caso Claps e di cui ora la madre ha ottenuto la riapertura (il convento sarà passato nei prossimi giorni al setaccio con un georadar alla ricerca del corpo della ragazza). Cristina venne vista per l’ultima volta davanti al convento dei cappuccini, dove era attesa dal suo confessore. Da allora, di lei non si sa più nulla. I sospetti caddero subito su un nordafricano (poi condannato per un altro stupro), ma non si trovarono elementi. Nel 2000 si venne a sapere che un albanese, Eris Gega, che frequentava Restivo a Potenza ai tempi della scomparsa di Elisa Claps, viveva in una frazione poco distante da Cesena. Inquirenti in allarme. Le più disparate congetture si rincorsero sull’asse Potenza- Cesena. «Restivo? Anche in questa storia?».

Alla fine si scoprì che le date non tornavano: Danilo aveva vissuto a Rimini nel ’95, tre anni dopo la scomparsa della Golinucci. Qualcosa, però, gli inquirenti portarono a casa. Scoprirono che in quelle poche settimane vissute sull’Adriatico alcune ragazze avevano accusato Danilo di molestie. Molestie molto particolari, a sfondo feticistico: tagliava di nascosto ciuffi di capigliatura femminile, preferibilmente in autobus approfittando della calca. Solo una stranezza, anche se indubbiamente inquietante? Forse per altri, non alla luce della storia di Restivo. Si dà infatti il caso (ennesima coincidenza) che in almeno due dei delitti di cui l’uomo è sospettato (quelli delle giovani inglesi Barnett e Oki) siano state ritrovate tra le mani dei cadaveri ciocche di capelli: la firma dell’assassino. «Fantasie, tutte fantasie — ha commentato, piuttosto seccato, Mario Marinelli, avvocato di Restivo —: adesso si è scatenata la corsa ad appioppare al mio assistito l’etichetta di serial killer, ma lui è estraneo a tutto: è tranquillo».

Di sicuro è libero. Da anni. E con una fedina penale che, a dispetto delle inchieste e delle coincidenze, è unicamente segnata da una condanna a 2 e 8 mesi per false dichiarazioni al pm. A 36 anni, Restivo si gode con la moglie Fiamma la sua villetta a Bournemouth, più preoccupato a tenere a distanza microfoni e telecamere che dalle possibili iniziative di qualche Procura: a quelle, ormai, ha fatto il callo.

fonte: corriere.it
_Stellamarina_
00giovedì 29 aprile 2010 17:57
Di sicuro il mistero c'è sotto....
rosarossa79
00giovedì 29 aprile 2010 18:28
per me e' lui il colpevole
rosarossa79
00sabato 15 maggio 2010 10:04
Restivo: "Per me Elisa era viva"
Indagato caso Claps parla a Mediaset

"Ho sempre ritenuto che Elisa fosse viva, che fosse da qualche parte". Lo ha detto Danilo Restivo, unico indagato per la scomparsa e l'omicidio della studentessa di Potenza, Elisa Claps, nel 1993, ad una giornalista di "Quarto grado", il programma in onda domenica sera su Rete 4. Restivo parla per la prima volta e attacca i media colpevoli di averlo già condannato bollandolo come un serial killer.

Restivo parla da Bornemouth, località inglese dove risiede da otto anni. L'uomo dice di essere disgustato da come si fa giornalismo senza controllare le fonti e dal comportamento di alcuni avvocati come quello che ha accostato il suo nome anche all'omicidio della coreana Oki Shin, uccisa in Gran Bretagna nel 2002.

Il 38enne ha infine ribadito di essere "sereno" e di "non aver nulla di cui preoccuparsi". A quasi due mesi dal ritrovamento del cadavere di Elisa, lo scorso 17 marzo nel sottotetto della chiesa "Santissima Trinità" di Potenza, Danilo Restivo parla per la prima volta del giallo che lo vede direttamente coinvolto
tgcom
rosarossa79
00sabato 15 maggio 2010 10:04
ma che stesse zitto sto tipo
Zelia85
00sabato 15 maggio 2010 10:16
Chissà quante volte la povera mamma di Elisa è entrata in quella chiesa per pregare per la figlia scomparsa senza pensare che, la figlia ormai cadavere, stava proprio sopra di lei. E' orribile.
cherubina_g
00giovedì 20 maggio 2010 10:53
Hanno arrestato restivo finalmente, ma sbaglio o in Inghilterra c'è un innocente in carcere da 4 anni?
_Stellamarina_
00giovedì 20 maggio 2010 15:25
Se è stato lui è giusto che paghi.
rosarossa79
00mercoledì 2 giugno 2010 09:56
Claps, "uccisa con lama da 5,5 cm"
Una foto in tv incastra Danilo Restivo

Elisa Claps fu colpita "con una lama piccola, appuntita, della lunghezza di almeno 5,5 centimetri". E' quanto emerge dalla perizia medico legale sul cadavere della giovane fatta dal prof. Introna. La perizia, a lungo secretata, è stata messa a disposizione delle parti. Una foto pubblicata dalla trasmissione "Chi l'ha visto?" inguaia Danilo Restivo: nell'immagine si vede il giovane che gioca con un coltellino molto simile all'arma che uccise Elisa.
Claps, "uccisa con lama da 5,5 cm"

Tagliate diverse ciocche di capelli
L'assassino di Elisa tagliò più di una ciocca di capelli alla sua giovanissima vittima. E' un ulteriore particolare che si evince dalla perizia autoptica. "Alcune - si legge nella relazione del professor Introna - furono tagliate di netto nell'immediatezza della morte". La furia omicida scaturì in una violenza inaudita: 13 i fendenti contro il torace di Elisa. Almeno 12 ferite da punta e taglio e almeno una da taglio.

"Tutto lascia supporre uno stupro"
Gli indumenti di Elisa Claps ed alcune lesioni della salma "fanno supporre" che la ragazza di Potenza uccisa nel 1993 sia stata vittima di una aggressione sessuale. Il perito descrive i pantaloni con la "cerniera aperta", "abbassati al pari delle mutandine al di sotto dei fianchi"; le mutandine con l'elastico rotto e "il reggiseno rotto anteriormente a livello della giunzione delle coppe". "Tutto questo lascerebbe supporre - scrive Introna - che l'aggressione mortale possa essere occorsa nel corso di atti sessuali".

Alla stessa conclusione il perito arriva per alcune lesioni della salma: "La localizzazione delle lesioni contusive all'interno della coscia destra e delle mammelle", e anche in considerazione di come gli indumenti furono rinvenuti sulla salma, potrebbero far supporre una violenza sessuale.

"Nel sottotetto ci arrivò da viva"
Il professor Introna scrive anche che "Elisa Claps giunse in vita nel sottotetto" della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Poi "la salma fu trascinata per i piedi - continua il perito - fatta rotolare lateralmente, fino al sito in cui fu rinvenuta". Introna sottolinea anche che "la decomposizione avvenne nel sito in cui è stata rinvenuta" la salma stessa.

"Elisa morì il 12 settembre del 1993"
La morte di Elisa Claps "può farsi risalire al giorno della scomparsa" avvenuta il 12 settembre del 1993. E' quanto emerge dalla perizia medico legale di Francesco Introna. Il perito sottolinea anche che gli "effluvi cadaverici" potrebbero essere stati "stemperati" per la "conformazione del luogo".
tgcom
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