Dove costano meno i farmaci

I farmaci hanno prezzi diversi in base a dove si comprano, vediamo allora come risparmiare.

Dopo un periodo di ribassi dei prezzi dovuto alla libera vendita dei medicinali senza obbligo di ricetta, ora i prezzi sono tornati a salire. Ma spesso a parità di prodotto l'offerta cambia in modo più o meno evidente da un punto vendita all'altro. Ecco cosa bisogna sapere per risparmiare.

Secondo una recente inchiesta dell'associazione di consumatori Altroconsumo, nel 2011 i prezzi dei farmaci da banco è salito di quasi il 4% rispetto all'anno precedente. Un vero e passo indietro rispetto all'iniziale riduzione di prezzo frutto delle liberalizzazioni introdotte nel 2006. Da allora i farmaci sono vendibili non solo nelle farmacie, ma anche nelle parafarmacie e nei corner degli ipermercati e, siccome il prezzo aumenta, diventa fondamentale saper scegliere dove comprare

In farmacia
Spesso risolvere un mal di testa improvviso o un disturbo lieve può diventare costoso se non si sceglie con attenzione l'offerta migliore, anche tra i punti vendita della stessa categoria. Secondo Altroconsumo, infatti, scegliere un'insegna rispetto ad un'altra può significare spendere fino al 65% in più.

Gli ipermercati e le parafarmacie
Per risparmiare sui farmaci da banco bisogna armarsi di pazienza e informarsi, cercando in giro per la città l'offerta migliore. A guidare le classifiche della convenienza ci sono i corner salute dei migliori ipermercati, dove si può risparmiare fino al 17,9% rispetto alle farmacie. Tuttavia l'assortimento dei medicinali in questi punti vendita è piuttosto scarso.
Per quanto riguarda le parafarmacie, invece, pare ci sia stata una battuta d'arresto e, anche se meno convenienti rispetto agli ipermercati, i farmaci delle parafarmacie presentano sicuramente una maggior offerta e si risparmia comunque rispetto alle farmacie.
Secondo Altroconsumo, una scatola di Fluibron per aerosol, in farmacia costa 12,53€, in parafarmacia 12,05€ mentre all'ipermercato 10,41€.

Obbligo di farmacista
Secondo il decreto Bersani, nei punti vendita dove si commercializzano farmaci senza ricetta è comunque necessaria la presenza di un farmacista abilitato e iscritto all'albo, per tutto l'orario di apertura dell'esercizio commerciale.
Anche se il farmacista non è tenuto a consegnare personalmente a tutti i clienti ogni confezione di medicinale, è tenuto ad un'assistenza attiva alla persona che può consistere anche solo in consigli o suggerimenti. La presenza del farmacista tutela la salute dei cittadini e può essere utile per evitare pericolose interazioni tra i farmaci che si assumono o per consigliare quelle categorie più sensibili come donne in gravidanza, bambini e anziani.