Eremiti

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rosarossa79
00mercoledì 8 settembre 2010 20:31
sentivo parlare di loro al tg e mi chiedevo che vita fanno,come passano le giornate,da cosa sono spinti a isolarsi.. che ne pensate ?
+cecily+
00giovedì 9 settembre 2010 10:27
Penso che siano persone che devono stare veramente bene con loro stesse, che hanno una concezione di tempo e spazio che non ha niente a che fare con quella della nostra quotidianità.
Neongenesis
00lunedì 13 settembre 2010 11:16


A volte sono le persone che ci circondano a spingerci ad isolarci, ne conosco alcune che ti fanno venir voglia di andare a seguire il dalai lama!!!
rosarossa79
00lunedì 13 settembre 2010 13:10
io non credo dio richieda questo da noi umani
_Stellamarina_
00venerdì 15 ottobre 2010 09:46
Io non credo lo facciano solo per il loro Dio, credo piuttosto che la maggior parte lo faccia per pura gioia personale... isolarsi completamente dal resto del mondo magari per alcuni può essere fonte di gioia, spiriitualità, amore...
rosarossa79
00venerdì 15 ottobre 2010 13:26
io morirei ....
MondoGrace
00venerdì 8 aprile 2011 09:39
Beh sicuramente sono persone che stanno bene con loro stesse, che hanno una concezione della vita e delle cose della vita parecchio diversa da quello che e' il vivere e il vedere comune, anticamente l'eremita era anche il vecchio saggio d cui si andava a chiedere consiglio, o l'eterno viandante in cerca di nulla perché aveva trovato già il tutto dentro di se'
rosarossa79
00venerdì 8 aprile 2011 12:01
li invidio un po'
stare cosi bene con se stessi non e' da tutti
MondoGrace
00venerdì 8 aprile 2011 13:02
Ma ti garantisco che quando arrivi a stare bene con te stesso hai tutta un'altra visione della vita e degli accadimenti della vita
rosarossa79
00venerdì 8 aprile 2011 13:20
sara' che io non sono in quella fase ^_^
_Stellamarina_
00martedì 12 aprile 2011 10:31
Io credo che stare bene e in pace con se stessi non è da tutti.
cherubina_g
00mercoledì 13 aprile 2011 14:21
Re:
_Stellamarina_, 12/04/2011 10.31:

Io credo che stare bene e in pace con se stessi non è da tutti.



non è da tutti, serve tanto autocontrollo, m anche un po' di sano egoismo

_Stellamarina_
00mercoledì 13 aprile 2011 15:58
appunto....
MondoGrace
00mercoledì 13 aprile 2011 18:30
Piu' che egoismo direi che si tratta di amor proprio egoismo e' sempre una brutta cosa...
cherubina_g
00mercoledì 13 aprile 2011 18:45
Re:
MondoGrace, 13/04/2011 18.30:

Piu' che egoismo direi che si tratta di amor proprio egoismo e' sempre una brutta cosa...



L'amor proprio se portato agli eccessi porta egoismo questo secondo me. Non riesco ad immaginare separate le tue cose, per quanto si possa prendere cura di sè il mondo intorno esiste e condiziona le azioni quotidiane. L'eremita vive solo, con sè stesso, non escludo possa stare bene, ma non so che utilità possa avere vivere tutta la vita disperso.

MondoGrace
00mercoledì 13 aprile 2011 19:27
Esistono doverse maniere di partecipare a cio' che ti circonda, come gia' detto, in altri tempi l'eremita era generalmente un vecchio saggio da cui spesso si andava a chiedere consiglio per la sua saggezza, lo stesso San Francesco (patrono d'Italia) viveva in un eremo da eremita...
rosarossa79
00martedì 19 aprile 2011 12:03
mi chiedevo come una persona che e' semprevissuta sola,mai a confronto con gli altri posso essere saggio e dare consigli..
osservazione sciocca ?
MondoGrace
00martedì 19 aprile 2011 13:06
Non credo che la saggezza degli eremiti derivasse dal confrontarsi con gli altri, ma da una forma di spiritualita' superiore,credo che la saggezza sia far tacere le voci del mondo terreno ed ascoltare il battito d'ali di una farfalla...
Tu credi che ci si possa confrontare con una quercia o con una farfalla? :-)
cherubina_g
00domenica 1 maggio 2011 12:34
Mattia ha scelto di vivere nei boschi Ha 23 anni e da due ha abbandonato la civiltà: abita in una roulotte sull'appennino marchigiano. La sua storia è finita su Mtv ¦ «Quel libro l'ho letto un miliardo di volte. E tutte le volte che lo rileggo, beh, penso che ora anch'io ho il mio bus magico». A parlare è Mattia, 23 anni, di Calvisano. Anzi no, di Calvisano era una volta, ora abita in una roulotte in un bosco sull'Appennino marchigiano, dalle parti di Camerino. Non è l'Alaska di In to the wild, il romanzo di Jon Krakauer del 1997 di cui parla Mattia, ma qualcosa di simile, almeno nello spirito. Perchè Mattia, proprio come il suo più o meno coetaneo statunitense Christopher McCan-dless, protagonista del libro che è poi diventato un film diretto da Sean Penn, ha scelto da due anni di vivere in mezzo alla natura, lasciandosi alle spalle un lavoro «normale», una casa «normale», una vita «normale»: insomma, tutto ciò che comunemente chiamiamo civiltà. Una scelta radicale, la sua, quasi ortodossa, che è stata raccontata da Mtv (la si può vedere su www.mtvnews.it/1 -storie/la-storia-di-mattia-2/). Scelta quasi ortodossa, si diceva: Mattia mangia i prodotti del suo orto, le erbe selvatiche che trova nei boschi e altri prodotti che baratta con qualche lavoro nelle cascine vicine. L'acqua per bere e lavarsi la prende da una fonte. «L'acqua calda? Non ce l'ho - spiega Mattia - L'acqua fredda ti ringiovanisce». La luce è quella di una candela semplice, che illumina la vecchia roulotte degli anni '70 che gli fa da casa e che sta parcheggiata su un appezzamento di terreno «comprato con i soldi risparmiati col lavoro». Un cellulare, uno stereo e un pannello solare sono i tre unici optional che si è concesso, e rappresentano il «quasi» fra le parole «scelta» e «ortodossa». Alle spalle ha vent'anni di vita normale: dopo aver abbandonato la scuola a quindici anni s'è messo a fare un po' di tutto: l'idraulico, il decoratore, il falegname. Ha viaggiato all'estero e poi, tornato in Italia, ha scelto la vita selvaggia. Trovando la sua vera casa in quel pezzo di prato sopra Camerino, in quel bus magico che per lui brilla come un castello. Un castello felice. «Io non ho problemi con nessuno, né con me stesso, né con gli altri - spiega ancora Mattia nel video - Io qui sto benissimo, tutto qua». Come il Christopher di Into the wild, su una lavagnetta ha scritto il suo motto: «Datemi la verità, invece che amore, denaro o fama». Carlos Passerini

il giornale di Brescia

cherubina_g
00domenica 1 maggio 2011 12:39
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