Esser donna oggi

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_Mamu_
00martedì 8 marzo 2011 14:51
I temi di attualità sembrano imporci una riflessione sulla materia. Sempre più donne si stanno mobilitando reclamando una
ristrutturazione del modo di concepire la femminilità oggi.
Propongo una riflessione comune sul tema spaziando fra le mille sfaccettature che esso porta con se ma prescindendo da polemiche di tipo politico. Una riflessione che coinvolga donne e uomini.
Cosa vuol dire essere donna oggi?
Ritenete che ci sia qualcosa che non va? Che non possiamo più tollerare? Se si cosa?
E cosa si può fare per promuoverne eventualmente una nuova immagine?
_Mamu_
00mercoledì 9 marzo 2011 16:37
Ok inizio io..

Sono una giovane ragazza, socievole e alle prese con la costruzione del mio avvenire, pertanto le mie riflessioni si incetreranno su tre dimensioni che maggiormente mi appartengono: rapporto genitori-figlia, rapporto ragazzo-ragazza, rapporto persona con "potere"-ragazza.

1) Ahimè, mi vergogno un pò, ma penso che il mio essere meridionale condizioni molto il rapporto con la mia famiglia. La mia è una di quelle famiglie apprensive, che fa leva sul senso di affetto per tentare di condizionare pesantemente le scelte di vita privata, che cerca di controllare e intrufolarsi senza molto rispetto nella vita privata quasi fosse un suo dovere farlo. Questo è uno di quei settori che, ho constatato sulla mia pelle, necessita di una evoluzione culturale. E' una battaglia personale ma derivando da un archetipo culturale si estende verso un discorso più ampio. Il senso dell'onore, il senso di responsabilità porta a far di tutto per tappare la libera espressione di una persona che vuole far della propria esperienza di vita un cammino personale, individuale, libero.

2) Rispetto al rapporto ragazzo-ragazza ho avuto altrettanto spiacevoli sorprese. Ho 28 anni e credo di essere abbastanza matura per saper porre limiti, riuscire a prevedere e controllare in qualche modo l'evoluzione dell'interazione, ebbene, spesso mi sono ritrovata a fronteggiare ragazzi troppo intraprendenti laddove non avevano avuto agio per poter osare tanto; o ragazzi impegnati che senza alcun pudore nè rispetto per i paletti posti continuavano a fare avance pesanti; o l'ex che se ne strafrega di quello che gli dici e continua a perseguitarti letteralmente; e non meno mortificanti trovo i cambiamenti repentini nel relazionarsi ad una persona dal momento in cui ci si accorge che è impegnata, comportamenti che vanno a svilire le interazioni instaurate descrivendo che il tutto è un mero orpello che deve necessariamente condurre alla concessione della donna che altrimenti non vale più niente.

3) Sarò sfigata ma anche in merito al terzo ambito da me menzionato ho avuto 2 esperienze che ho raggirato con l'astuzia, la sfida e la rinuncia anche. Il sesso come mezzo di scambio è una realtà con la quale è facile scontrarsi e non trovo giusto poter essere oggetto di ricatto, dover subire il giogo di chi ha qualcosa di cui hai bisogno. Oggi sono disoccupata con una laurea con 110 e lode nel cassetto, ho avuto ammiccamenti che avrebbero potuto, forse, condurmi ad un misero contratto a tempo, o chissà a cos'altro, ho girato i tacchi prima di saperlo perchè ho abbastanza dignità per morir di fame a testa alta.

Se non è questo il tempo di protestare io non so proprio quale sia.
Con questo non voglio far di tutta l'erba un fascio, ho accanto uomini degni di esser definiti tali e conosco donne che alimentano quel quadro da me dipinto. Del resto penso che ognuno sia libero di far della propria vita quel che vuole.. ecco, io voglio però la libertà di poter esprimere me stessa, di potermi relazionare ad un ragazzo senza sentirmi solo un corpo, di poter puntare sulla mia femminilità senza dover rinunciare alla mia anima e all'intelligenza, di poter costruire il mio futuro puntando sulle mie complesse e variegate qualità.
Da donna non posso non indignarmi per tutto questo.
cherubina_g
00mercoledì 9 marzo 2011 21:40
Non voglio essere la nota fuori dal coro, quella che pensa che le donne mettono la gonna solo per provocare e che si cercano gli stupri, però permettimi dire che essere apprezzati per la propria intelligenza è giusto, ma quanti solo per sedurre ricorrono ad armi non propriamenti intellettuali?
Per la gioia di piacere a volte non ci tiriamo indietro nel mettere una maglia che mostri un bel decoltè e che valorizzi il proprio corpo. Vogliamo piacere, perchè una buona dose di narcisismo fa parte del nostro essere ed è anche giusto che sia così, l'importante è non cadere negli eccessi, quelli a cui siamo costretti a piegarci, vedi Ruby e compagnia bella.
Non credo che sia solo la società e i media a mercificare il corpo delle donne discriminando quelle che sono le capacità intellettive.
é giusto chiedersi cosa dovrebbe cambiare, ma siamo distanti dalle manifestzioni femministe degli anni 70 quando veramente la donna non era nulla, peccato che di quello sforzo abbiamo appreso solo la parte peggiore, la parità è spesso fumare 40 sigarette al giorno, ubriacarsi, utilizzare un linguaggio poco affine ad una donna e soprattutto abbiamo ben capito che se vuoi arrivare ad un traguardo devi poter scendere a compromessi.
Non voglio fare di tutta l'erba un fascio e cadere nel bigottismo, ma le prime a sbagliare siamo noi spesso e volentieri.
_Mamu_
00giovedì 10 marzo 2011 00:00
Sono perfettamente d'accordo con te, infatti credo che la riflessione debba essere comune a donne e uomini. Penso anche che ognuno sia libero di scegliere chi essere, quello che non sopporto è che spesso nella cultura odierna si generalizza in negativo. Per es. penso che le donne femminili non siano tutte pronte ad usare il proprio corpo come merce di scambio, o che quelle belle siano necessariamente arriviste, che chi abbia l'opportunità cerchi sempre di prendere la scorciatoia..
Trovo comunque che sia normale che una tale cultura sia prevalente dal momento che in tv l'80% delle donne viene assunta per sculettare nuda e serve solo per scenografia più o meno hot. Ci abituano all'immagine di ragazze disposte a tutto pur di apparire. Poche donne riescono invece a far parlare di se per meriti culturali e di lavoro perchè i fondi per la ricerca e la piccola imprenditoria in Italia sono scadenti.. è un discorso che si estende ad un mondo più ampio ma che secondo me è anch'esso connesso a ciò che io identifico come un problema della società attuale.
cherubina_g
00giovedì 10 marzo 2011 15:52
Re:
_Mamu_, 10/03/2011 00.00:

Sono perfettamente d'accordo con te, infatti credo che la riflessione debba essere comune a donne e uomini. Penso anche che ognuno sia libero di scegliere chi essere, quello che non sopporto è che spesso nella cultura odierna si generalizza in negativo. Per es. penso che le donne femminili non siano tutte pronte ad usare il proprio corpo come merce di scambio, o che quelle belle siano necessariamente arriviste, che chi abbia l'opportunità cerchi sempre di prendere la scorciatoia..
Trovo comunque che sia normale che una tale cultura sia prevalente dal momento che in tv l'80% delle donne viene assunta per sculettare nuda e serve solo per scenografia più o meno hot. Ci abituano all'immagine di ragazze disposte a tutto pur di apparire. Poche donne riescono invece a far parlare di se per meriti culturali e di lavoro perchè i fondi per la ricerca e la piccola imprenditoria in Italia sono scadenti.. è un discorso che si estende ad un mondo più ampio ma che secondo me è anch'esso connesso a ciò che io identifico come un problema della società attuale.



fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce...

il problema non è che si generalizzi in negativo, quanto che di positivo ci è rimasto poco!
fare l'imprenditore rappresenta una missione, non all'altezza di tutti e se a campione intervisti un tot di ragazzine dai 16 ai 20 ti risponderanno che la loro ambizione è andare al Grande fratello non certo studiare e faticare. Ho conosciuto colleghe universitarie che si sono pagate gli studi facendo book fotografici o sfilando in passerella. Non ci trovo nulla di scandaloso, ma il loro corpo gli ha permesso quella chances in più che una persona più goffa e paffutella non si è potuta permettere. Secondo te questo non è un modo per sfruttare il proprio corpo?
Ritornando al tema della discussion, tu chiedi cosa secondo noi dovrebbe cambiare.

Penso che le donne no devono più scendere a compromessi,per esempio credo che una donna non debba trovarsi costretta a scegliere tra la carriera e la famiglia. è vero in Italia le donne hanno meno chances per emergere, basta vedere la classe politica per esempio, però credo che ci siano problemi apparentemente più banali, ma quotidiani che limitano.
Vorrei che cambiasse il modo di porsi, svestendo i finti panni del sesso debole, perchè secondo me una donna non ha nulla d'inferiore rispetto all'uomo e tutto sommato, nella nostra società (cosa che non succede in tutto il mondo) posso dire che è rispettata. A volte tiriamo in ballo discorsi sulla parità, quando non ci rendiamo conto di quanto siamo avanti rispetto ad alri popoli meno fortunati.
Ci vorrebbe più solidarietà, siamo troppo propense a farci la guerra, la complicità femminile si vive poco, lasciamo troppo spazio all'astio, alla competizione e dimentichiamo valori importanti quali l'amicizia.
essere donna oggi non è poi cos diverso da 100 anni fa, siamo noi, forti, ma deboli, combattive, emotive e soprattutto complicate!

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