I disturbi allo stomaco

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danila555
00lunedì 19 settembre 2011 21:19
Lo stomaco è associato alla personalità e all'attività mentale e, di conseguenza, è collegato anche all'idea che la persona ha di sé. Spesso ci dimentichiamo di vivere gli altri aspetti del nostro essere come la spiritualità, le emozioni o i sentimenti: ci accontentiamo dell'idea che abbiamo di essi.
Quando qualcuno manifesta patologie che coinvolgono lo stomaco vuol dire che la persona non si permette di essere se stessa, che esercita un controllo eccesivo su di sé e sugli altri o ancora che si sente sempre minacciata nella sua libertà o che non ascolta altri aspetti della sua coscienza.
La gestione della rabbia è un aspetto che, in modi diversi, è sempre presente nelle patologie che colpiscono lo stomaco. Dietro queste malattie spesso esiste una collera repressa.
Tutti i sintomi (bruciore, dolore, peso, nausea e vomito) segnalano che c'è qualcosa da risolvere in quest'area.
La persona che soffre di questi disturbi è bene che si accetti e si permetta di essere quello che è, che agisca serenamente il potere di essere se stessa, senza per questo prevaricare gli altri; che controlli quello che serve e non altro, che viva la sua libertà.
La persona che soffre di mal di stomaco è costretta a fare qualcosa che non vuole, non si sente libera di essere com'è, sta vivendo una situazione in cui si sente invasa o vuole tenere tutto sotto controllo.
rosarossa79
00lunedì 19 settembre 2011 21:23
mi accorgo spesso che il mio stato d'animo si riversa sullo stomaco..
spesso mi viene da vommitare come a voler buttar via da dentro quello che mi fa soffire
danila555
00lunedì 19 settembre 2011 21:33
Re:
rosarossa79, 19/09/2011 21.23:

mi accorgo spesso che il mio stato d'animo si riversa sullo stomaco..
spesso mi viene da vommitare come a voler buttar via da dentro quello che mi fa soffire



Infatti il vomito è come un voler buttar via qualcosa di indigesto, qualcosa che ci sta intorno che abbiamo ingerito ma che non fa parte di noi.
La nausea e il vomito mostrano il bisogno di allontanare gli altri.


cherubina_g
00martedì 20 settembre 2011 09:59
Per fortuna non vivo di questi problemi.
rosarossa79
00martedì 20 settembre 2011 12:51
credete sia in qualche modo legato questo discorso alla bulimia ?
danila555
00martedì 20 settembre 2011 16:45
Re:
rosarossa79, 20/09/2011 12.51:

credete sia in qualche modo legato questo discorso alla bulimia ?



La persona affetta da bulimia ha una tensione che concerne il rapporto con la madre e il lasciarsi nutrire dal suo amore e paura di perdere il controllo del nutrimento (sotto tutti i punti di vista).
La persona colpita da bulimia ha "deciso" che il rapporto con la madre non le ha dato il nutrimento di cui aveva bisogno, quindi non si sente amata dalla prima fonte d'amore, pertanto decide di essere "sbagliata".
Decide quindi di ritirare le radici dalla madre terra (fonte di nutrimento/madre) e percepisce il mondo attraverso un filtro di paura.
Dato che non si sente accettata, non si accetta. Per sedare la paura, mangia compulsivamente, ma questo alimenta ancora di più la paura di non essere accettata in un circolo vizioso di ansia e angoscia.
In più si innesca la paura di perdere il controllo nei confronti del cibo che determina il vomito autoindotto.
La tensione nasce anche dalla mancanza di autostima e dall'immagine di sé fortemente negativa oltre che dalla necessità di allontanare gli altri (vomito).

La persona affetta da bulimia deve permettersi di essere nutrita dall'amore della madre, sentirsi libera di essere se stessa e amata per questo e aprirsi all'accettazione di sé.

Per quanto riguarda l'anoressia, le cause sono simili.


rosarossa79
00martedì 20 settembre 2011 19:38
ora mi spiego tante cose
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