Il feticismo che prende piede

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rosarossa79
00sabato 21 agosto 2010 17:45



Per sei mesi è stato chiuso in una custodia soffocante, nascosto da stoffe pesanti, pelli scamosciate e cerniere costrittive. Ora è giunto il momento di sfoderarlo, esibirlo e fargli prendere aria. È il piede, la parte del corpo più vicina alla terra, quella più lontana dagli occhi. Normalmente verrebbe ignorato, ma per fortuna esistono i feticisti, pronti a dare dignità alla base del nostro fisico.

Ci invitano alla festa del piede, è un occasione d'oro per capire cosa scatta nella mente di un retifista. Questo è il termine specifico per coloro che aspettano l'estate per deliziarsi alla visione di sandali dal tacco alto, cinturini che incorniciano caviglie finalmente nude, ma anche semplici infradito portate con classe da alluci smaltati dei colori più vivaci.

Pare che la letteratura francese del Settecento sia particolarmente attuale: questo è un momento propizio per il feticcio. Infatti, mentre il marchese De Sade imprimeva nella storia le basi di ciò che oggi possiamo vedere al Secret Fetish Party, Réstif de la Bretonne descriveva dettagliatamente le pratiche di adorazione tipiche dell'appassionato del piede. Oggi le chiamano Trampling, tickling, feet sniffing, toesucking. Forse l'inglese conferisce fascino e mistero a vocaboli che in italiano risulterebbero troppo espliciti e crudi. Per esempio, camminare sul petto di un uomo, in fin dei conti è un po' come stare in equilibrio su una tavola da surf, chiedendosi che sensazione prova la tavola.

In alcuni casi non ha niente a che vedere con la sottomissione: è puro contatto della pianta del piede su di un petto villoso. Quel che conta è la reazione che scatena. Scoppiare a ridere per un solletico è un gioco tranquillo e genuino che si fa sin da bambini. Ebbene, si tratta esattamente di un gioco. Ce lo spiega l'organizzatore: un simpatico signore, veterano del mondo dei piedi. Ci concede alcune immagini del suo archivio (vedi la gallery) in continuo aggiornamento che vanta di trent'anni di scatti erotici. Tra calpestamenti, primi piani eloquenti, bocche, dita e smalti, abbiamo la testimonianza di quello che succede alla festa.

I partecipanti sono in maggioranza uomini, per lo più sulla quarantina. Uno dei più giovani ci spiega quanto sia democratico questo ritrovo. Dirigenti che durante il giorno non guardano in faccia agli operai, si ritrovano in queste occasioni, uno accanto all'altro, a massaggiare lo stesso piede di donna. Non si tratta di "second life", né di uno sdoppiamento di personalità o di patologia psicologica, è semplicemente un interesse, come può esserlo il tennis, calcio, la cucina. Qualcuno sostiene che feticisti si nasce, altri lo diventano, alcuni iniziano sotto i banchi di scuola, altri con la maturità dopo aver scoperto tutto il resto.

Alla festa arrivano coppie fisse, ma anche uomini con una grossa fede al dito. Le mogli stanno a casa, talvolta sanno tutto, altre volte fingono di non sapere. Parecchie persone vengono solo per guardare. Un luogo dove nessuno giudica è una rarità per cui vale la pena pagare il biglietto, male che vada a mezzanotte preparano la pastasciutta, e poi "Quando ti ricapitano dieci femmine disposte a calpestarti?!"

Per quanto riguarda le donne, sono libere di togliersi i tacchi, di rimanere con le calze velate, oppure di tenersi le scarpe da ginnastica. Il purista del piede ama l'oggetto del desiderio in ogni sua forma e contesto. Quando non lo può ammirare lo immagina. Dita discendenti, secondo dito più lungo dell'alluce, caviglie, arcata, tallone: tutto concorre all'eccitazione del maschio, che, tutto sommato, è il vero festeggiato.

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