Il lavoro

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cherubina_g
00sabato 13 febbraio 2010 09:16
Cita l'articolo 1 della Costituzione italiana "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro"

Poi apri il quotidiano e leggi questo:

"Torino, giovane si impicca sul lavoro:
temeva di rimanere disoccupato" fonte: corriere


C'è chi auspica ad una riforma della costituzione, ovviamente riferendosi ad articoli rilevanti, ma meno importanti di questo. La crisi ha sconvolto l'intero globo, ma non tutti hanno pagato le spese. Condanniamo il gesto del suicidio, ma chi condanna queste persone avide che causano tutto ciò? Non meriterebbero anche loro una pena esemplare? L'economia è ciclica, anche la vita, lo sanno anche i bambini, ma perchè in questo circolo vizioso "l'Asso" vince tutto?
)Elettra(
00sabato 13 febbraio 2010 16:00
Eh si Cherubina, questa notizia e' terribile (e non e' neppure la prima volta che succede), ma ci rendiamo conto di quanto sia vanificato questo articolo importantissimo della Costituzione quando vediamo che in Brianza ci sono catene di supermercati che mettono in palio un posto di lavoro....
Cioe' il lavoro e' diventato una lotteria non un diritto!
cherubina_g
00sabato 13 febbraio 2010 16:55
Elettra come sarebbe a dire mettono in palio un posto di lavoro? [SM=g10321]
)Elettra(
00sabato 13 febbraio 2010 17:07
Sarebbe a dire che, con i punti fedelta' (se non ho capito male), alla fine vengono estratti a sorte dei "fortunati" che potranno lavorare presso quella catena per un anno.
cherubina_g
00sabato 13 febbraio 2010 18:13
mamma pensa te dove siamo arrivati..
rosarossa79
00domenica 14 febbraio 2010 09:12
avevo sentito anche io questa notizia di cui parla elettra
cherubina_g
00martedì 23 febbraio 2010 09:06
«Io, manager tradita dall’azienda.
Dopo il parto costretta a licenziarmi»


«Buongiorno dottoressa. Il direttore generale la aspetta nel suo ufficio». La voce della segretaria lasciava intuire un certo distacco. Strano. Torni dalla maternità, di solito i colleghi ti accolgono con un sorriso e mille domande. Come va la piccola? Piange? Come ti sei organizzata a casa? Stefania Boleso, 39 anni, marketing manager di Red Bull Italia (multinazionale austriaca presente in oltre 180 Paesi, ndr) non ha voluto ascoltare quel brivido di disagio. Come uno sportivo che si è preparato al meglio, dopo dieci mesi di maternità era stanca di immaginare la gara imminente. Baby sitter assunta a tempo pieno, marito pronto a dare una mano nelle emergenze: meglio scendere in campo e giocare. E allora via, dal capo. «Buongiorno Stefania. Scusa ma... Per motivi di costi la tua posizione non è più prevista». Tradotto: devi andartene. Con le buone o con le cattive. «Non dimenticherò mai quell’attimo — racconta adesso Stefania Boleso —. Erano le dieci del mattino del 30 settembre scorso. E’ stato come essere lasciata dal primo amore».

Una firma per cancellare oltre dieci anni di lavoro e un percorso professionale da manuale: laurea in Bocconi con 110, un anno e mezzo in una multinazionale americana (Sarah Lee) «per farmi le ossa» e poi l’ingresso in Red Bull quando il marchio in Italia era sconosciuto e la filiale tutta da costruire. Oggi la bibita è famosa anche nel nostro Paese. E l’azienda in Italia dà lavoro a 150 dipendenti. «Mi hanno fatto una proposta economica. Ho rifiutato—racconta oggi Boleso davanti a una tazza di caffè —. Ho deciso di tenere duro per orgoglio. Gestivo un budget di 18 milioni di euro ed ero il punto di riferimento di 28 persone: tutta l’area marketing. Durante la maternità ero sempre rimasta in contatto con l’azienda. Per dire, mia figlia doveva nascere il 25 dicembre e io il 18 ero a una riunione. A quel progetto ho dato l’anima. Invece l’azienda non mi ha nemmeno messa alla prova. Come si sono sbagliati. Io ci sarei riuscita a mettere insieme la famiglia con il lavoro. Avrei dato il sangue pur di farcela».

Dopo il «gran rifiuto», per Stefania Boleso sono arrivati momenti difficili. «Sono stata spostata in un locale a pian terreno riadattato a ufficio, distante cinque piani dal resto dell’azienda. Mi hanno tolto la responsabilità del marketing. In teoria avrei dovuto lavorare con due colleghe. Peccato che entrambe fossero in maternità. Insomma, ero sola». Boleso ha resistito poche settimane. «Un giorno mi è venuto un attacco di panico, ho creduto di morire. Al pronto soccorso mi hanno detto che stavo rischiando l’esaurimento. Alla fine ho mollato. Il 19 dicembre ho firmato la resa. Ho scambiato i miei diritti con una buonuscita. Non avevo alternativa: dopo aver perso cinque chili e la serenità, non mi sono sentita di imporre altre tensioni alla mia famiglia». Che cosa farà adesso, Stefania? «Questa esperienza mi ha cambiata — risponde la manager —. Ieri criticavo chi dava meno del 110% sul lavoro. Adesso sto cercando di attribuire un nuovo senso agli ultimi dieci anni. Ho deciso di ripartire raccontando questa storia. "Guarda che poi nessuno ti offrirà più lavoro", mi ha detto qualcuno. Il rischio c’è. Ma credo vada corso. Quantomeno per aiutare mia figlia a vivere in un mondo migliore».

fonte: milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_22/io-manager-tradita-dall-azienda-dopo-parto-costretta-a-licenziarmi-16025135852...
cherubina_g
00martedì 23 febbraio 2010 09:08
Re:
cherubina_g, 23/02/2010 9.06:

Che cosa farà adesso, Stefania? «Questa esperienza mi ha cambiata — risponde la manager —. Ieri criticavo chi dava meno del 110% sul lavoro. Adesso sto cercando di attribuire un nuovo senso agli ultimi dieci anni. Ho deciso di ripartire raccontando questa storia. "Guarda che poi nessuno ti offrirà più lavoro", mi ha detto qualcuno. Il rischio c’è. Ma credo vada corso. Quantomeno per aiutare mia figlia a vivere in un mondo migliore».




Un vecchio saggio diceva si lavora per vivere, non si vive per lavorare. Ci sta l'ambizione, la voglia di successo, cavolo se ci sta, ma se queste devono essere le conseguenze allora sarebbe stato meglio fare un piccolo passo indietro ed evitarsi tanto stress.





)Elettra(
00martedì 23 febbraio 2010 10:17
Ragazzi, io ho avuto 3 figli, ed ogni volta me l'hanno fatta pagare (lavoravo in una multinazionale). Per fortuna a me non e' mai interessato nulla della carriera, pero' quando si parla di mobbing, so che significa per averlo provato sulla mia pelle.
Alla fine ho dovuto licenziarmi per stare con i miei figli, perche', ero riuscita ad ottenere il part-time, in teoria, di 4 ore, ma,
in pratica lavorando "per obiettivi", mi avevano affibbiato la mansione di una tipa rampante che faceva le 10 in ufficio tutte le sere.
Quindi io lavoravo 6 ore in ufficio, tornavo a casa e continuavo a lavorare da casa, quando era necessario pure il sabato e la domenica.
Finche' un bel giorno ho trovato i miei figli usciti in strada perche' non li stavo accudendo, cosi' ho riflettuto, e ho pensato che la mia famiglia era per me la cosa piu' importante, e ho fatto una scelta.
cherubina_g
00martedì 23 febbraio 2010 10:42
Elettra credo tu abbia fatot la scelta migliore, l'importante è che tu sia felice e che i tuoi figli abbiano un punto di riferimento. Contro il mobbing non si fa molto anche i sindacati aiutano finchè possono.
)Elettra(
00martedì 23 febbraio 2010 13:04
_Stellamarina_
00mercoledì 24 febbraio 2010 12:28
E certo che lascia ... ringraziamo .... se per maternità ti trattano in un determinato modo.
Sono molto contenta di avere un lavoro autonomo e qualcosa di mio... è la cosa migliore.
rosarossa79
00mercoledì 24 febbraio 2010 13:09
in settimana mi scade il contratto e spero vivamente non mi venga rinnovato
cherubina_g
00mercoledì 24 febbraio 2010 18:06
come mai deb se posso?
rosarossa79
00giovedì 25 febbraio 2010 06:57
mmm un pessimo ambiente una pessima titolare.. in questo periodo poi facciamo 10 ore al giorno ci sta massacrando
cherubina_g
00giovedì 25 febbraio 2010 07:54
allora spero tu possa trovare di meglio
l' inglese
00giovedì 25 febbraio 2010 09:53
Vi prego di non associarmi al vecchio Corvo che vede tutto nero e prevede catastrofi dopo l' aver letto cio' che vado a scrivervi , ma credo che la prossima situazione lavorativa in Italia avra' una terribile caduta , alla faccia di chi per televisione insisite a dirci che il peggio e' passato e che la ripresa e' gia' a buon punto ...
La Cina e' vicina , questo motto credo che risalga al tempo del Fascismo , o certamente gia' allora la temevano , magari per altre forme di invasioni , non queste recenti di mercato ...
Di fatto i costi per la produzione di qualsiasi oggetto la' e' di molto inferiore a qui da noi . Un' azienda e' costretta a migrare in quelle terre che oggi nel 2010 non sono piu' cosi' lontane . Altrimenti non e' piu' competitiva e la pena di questa lacuna ora e' il fallimento ...
Dove andranno le centinaia di migliaia di operai che ancora lavorano qui a costi elevati rispetto agli operai cinesi ?
Cosa faranno i moltissimi altri che stanno per finire le varie forme di assistenzialismo ?
Chi li assumera' ?
Come si puo' invertire la tendenza di esodo verso i paesi piu' poveri da parte di tutti gli industriali ?
E ancora , lo Stato questo mostro eternamente affamato di denaro , mai sazio , come fara' a sopperire tutte queste enormi nuove spese per la Cassa Integrazione e la Mobilita' , che negli ultimi periodi sono stati veri fiumi di soldi ... Gia' andava male quando tutti noi lavoravamo e , di conseguenza , pagavamo anche delle cospique tasse . E ora che il gettito fiscale in generale oltre che il mio presumo sia fortemente diminuito ?
Io come artigiano edile specializzato nelle impermeabilizzazioni di tetti e terrazze , con la fornitura e posa con fiamma di guaine bituminose , sono praticamente fermo col lavoro e , a parte qualche lavoretto di poco conto , vivo e mantengo la mia famiglia grazie a dei risparmi messi da parte quando le cose giravano bene che si assottigliano mese dopo mese . E poi ?

Auguro a noi tutti che le cose migliorino presto , ma temo che la mia drastica previsione sia una formula matematica che difficilmente puo' sbagliare , purtroppo ...

Ciao a tutti da Roberto

l' inglese
)Elettra(
00giovedì 25 febbraio 2010 10:11
Ho letto con attenzione, e condivido, la situazione e' molto grave.
Ogni giorno poi ne esce una nuova.
Non so come potremo uscire da questa situzione, ma spero che riusciremo a trovare la forza per rialzarci e affrontare quello che ci aspetta. Per fare questo pero' e' necessario che si prenda coscienza di quello che sta accadendo, e non vedo in giro questa voglia di aprire gli occhi.....
rosarossa79
00giovedì 25 febbraio 2010 11:06
altra sfuriata oggi... credo che dopo aver preso l'ennesime parole non ci sto piu
cherubina_g
00venerdì 26 febbraio 2010 09:22
Re:
l' inglese, 25/02/2010 9.53:


Io come artigiano edile specializzato nelle impermeabilizzazioni di tetti e terrazze , con la fornitura e posa con fiamma di guaine bituminose , sono praticamente fermo col lavoro e , a parte qualche lavoretto di poco conto , vivo e mantengo la mia famiglia grazie a dei risparmi messi da parte quando le cose giravano bene che si assottigliano mese dopo mese . E poi ?


l' inglese



Ti capisco perchè anche mio papà è artigiano edile, per fortuna qui un po' di lavoro c'è, però è stato in bilico per parecchio tempo. In bocca al lupo roberto! [SM=g7255]


l' inglese
00venerdì 26 febbraio 2010 14:07
Grazie , un saluto a tuo papa' ...

Ciao a tutti da Roberto

l' inglese
rosarossa79
00sabato 3 aprile 2010 12:28
parlando di lavoro,ero curiosa di sapere la vostra idea...in questo momento di crisi,siete disposti a fare qualunque lavoro?
o preferite aspettare che esca qualcosa da fare ma sempre nell'ambito di quello che " vi piace fare " ?
_Stellamarina_
00sabato 3 aprile 2010 18:45
bhe per me è difficile.. avendo una mia agenzia non farei mai e poi mai altro .. perchè è quello che realmente amo fare.
Però certo che, se avessi bisogno, credo che farei anche altro ...
rosarossa79
00domenica 4 aprile 2010 11:34
ma se tu stessi a casa dalla mattina alla sera?
senza prendere una lira?
io farei qualunque altra cosa
_Stellamarina_
00mercoledì 7 aprile 2010 20:03
no ma infatti ... l'ho etto su ... sicuramente mi accontenterei di faro altro...
Se la mia vita, il mio percorso fosse stato diverso.. sicuro adesso farei altro...
vangelis81
00venerdì 9 aprile 2010 12:57
carrefour
io sono disoccupato da un anno e mezzo dopo 10 anni di lavoro duro e pesante.....ora che cerco, il mondo ''della ricerca del lavoro'' e' tutto cambiato(agenzie,cooperative ecc..):poi ti leggo su un giornale,sfogliando alla ricerca di una qualche interessante inserzione,dove dice che il carrefour supermercati cerca personale:continuando a leggere pero' c'e' scritto:che il personale ha ''diritto'' ad una sola volta in tutto il giorno per recarsi al bagno per i propri bisogni mentre quelli con problemi continui di ''eliminazione liquidi'' diciamo cosi devono indossare il pannolone,chi viene preso a recarsi al bagno piu di una volta la pena e' il licenziamento.....ora dico ma siamo fuori ? cioe' prima cercavano il personale ora cercano lo schiavo ? va bene lavorare e dedicarsi al lavoro ma in un mondo dove un calciatore o un cantante guadagnano in un giorno quello che tu guadagni in un anno mi sembra ridicolo e umiliante per chi e' alla ricerca di un serio e anche umile posto di lavoro,magari con un mutuo da pagare e altre spese insormontabili,magari con figli a carico e l'Italia che fa? da i soldi a quelli del grande fratello che se ne stanno in una casa a fare i fatti propri,mantenendo il proprio posto di lavoro alla faccia di quelli che vivono con seri problemi la vita di tutti i giorni.....bel paese un cavolo l'Italia ! scusate lo sfogo,lo avrei fatto anche se avevo un lavoro.
_Stellamarina_
00venerdì 9 aprile 2010 21:06
bhe purtroppo le ingiustizie cisono ... non possiamo farci niente .. siamo troppo piccolo...

Ma leggere quell'inserzione assurda per la carrefour .. è davvero ridicolo
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