La fine di un rapporto importante.

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Zelia85
00martedì 1 giugno 2010 21:49
La fine di un rapporto importante, mi ha prodotto una vera e propria catastrofe emotiva. L’espressione può suonare eccessiva ed enfatica, ma l’etimologia della parola, che rimanda all’esperienza del rovesciamento delle cose prodotto da un evento distruttivo, rende bene quello che accade quando un amore viene meno. Nell’istante in cui prendi contezza che lui ha un’altra, che le scrive quello che scriveva a te, che la chiama tesoro, come chiamava te, che spera di sognarla come sperava di sognare te, la sensazione che si prova è quella del dolore sordo che accompagna la consapevolezza che è la fine di un rapporto importante. Quello che ti fa star peggio è che senti ancora il bisogno di essere amata e la voglia di amare, ma vedi il rapporto che si incaglia contro lo scoglio della fine e il senso di delusione è violento, in particolare quando la parola fine è stata scritta in un momento in cui pensi che tutto vada bene, che c’è passione, desiderio, intesa sessuale perfetta, complicità, dolcezza, voluttuosità, aiuto nei momenti difficili, stima e, allora, mi chiedo, perché si sente la necessità di intraprendere una nuova storia se con l’attuale va bene? La mia notte è un susseguirsi di occhi aperti nel buio a ricordare e immaginare, in una ridda di pensieri confusi e concitati nei quali si confondono situazioni vissute e altre pensate come una disperata via di soluzione a qualcosa che ormai è sfuggito di mano.
Credo che si possa continuare a vivere, e anche bene, dopo la fine di una storia d’amore importante, purchè si sappia leggere nell’insuccesso una difficile opportunità di umanizzazione, dalla quale uscire con la mente più aperta e il cuore più grande sulle luci e sulle ombre degli esseri umani.

Zelia
basettun
00martedì 1 giugno 2010 22:46
Nell’istante in cui prendi contezza che lui ha un’altra, che le scrive quello che scriveva a te, che la chiama tesoro, come chiamava te, che spera di sognarla come sperava di sognare te,

E' triste quello che scrivi Zelia, dev'essere davvero "catastrofico" sorprendere il proprio compagno in intimità con un'altra, ascoltare le loro parole o magari leggere le loro lettere.
rosarossa79
00mercoledì 2 giugno 2010 09:43
davvero una " botta" che non si augura a nessuno
Zelia85
00mercoledì 2 giugno 2010 21:55
Re:
basettun, 01/06/2010 22.46:

Nell’istante in cui prendi contezza che lui ha un’altra, che le scrive quello che scriveva a te, che la chiama tesoro, come chiamava te, che spera di sognarla come sperava di sognare te,

E' triste quello che scrivi Zelia, dev'essere davvero "catastrofico" sorprendere il proprio compagno in intimità con un'altra, ascoltare le loro parole o magari leggere le loro lettere.




Tante volte si dice ogni mezzo è lecito per raggiungere un fine importante; altrettante volte si ribatte che usare mezzi spregevoli rende lo stesso fine spregevole. Eppure potremmo ribaltare la questione, perché insistere solo sul mezzo, o solo sul fine, appare ugualmente astratto (e forse fanatico). La verità è che l’esistenza umana è fatta di personali cammini, purtroppo spesso dolorosi, e spetta a noi soppesare in continuazione sulla bilancia qual è la strada che è preferibile percorrere: non tanto per scegliere il “male minore”, quanto per tentare di definire quale di queste strade può condurre alla nostra felicità, prima o poi. Continuare una storia avvolta negli inganni e nelle bugie, cercare di tenere in piedi una relazione a tutti i costi (rischiando che l’antico amore diventi, patologicamente, odio) non mi sembra più morale di smascherare in maniera drastica una dolorosa messinscena, che conferma ai nostri occhi quello che già probabilmente intuivamo. La prima strada, oltre ad alimentare la tua sofferenza, poteva alimentare alla lunga rancore, e forse peggio; la seconda strada, che un giudice dall’esterno può superficialmente condannare, è forse l’unica che poteva preservare la tua dignità e dare lo spiraglio, almeno in futuro, ad una possibilità di ricostruire una vita forse per la prima volta davvero felice. Siamo sempre noi stessi, e non gli altri (mai!) a dover intraprendere scelte che il destino ci ha reso dolorose e difficili, e questo perché solo noi stessi conosciamo davvero il nostro cuore e conosciamo le nostre sofferenze, da cui è giusto uscire, perché alla fine, oltre a fare il nostro male, facciamo quello degli altri.

Zelia
basettun
00giovedì 3 giugno 2010 00:28
Scusa Zelia, ma non credo che si possa ribaltare la questione, usare mezzi spregevoli resta oggettivamente spregevole. Si può dire, invece, che si possono usare mezzi legali e mezzi illegali, i primi sono apprezzabili e gli altri disprezzabili o spregevoli o infami.
Non so a cosa ti riferisci e perciò ribatto solo a ciò che scrivi, ma il ragionamento non mi quadra, se una persona intercetta una conversazione privata per fini personali commette un reato, se legge mail o lettere private, eludendo il consenso del destinatario, commette un reato. La legge non prevede un adeguamento alle situazioni e alle questioni personali. Prevede invece interventi degli investigatori su mandato dei magistrati.
Ma il rispetto della legge (che vuole preservare i diritti della comunità e dei singoli) è una cosa che ti viene insegnata dalla famiglia, dalla scuola e dalla comunità in cui vivi, se una di queste fallisce rischi di diventare adulto in un modo sbagliato, probabilmente più incline ad usi e costumi delle persone che ti hanno allevato.
Rispetto il tuo dolore ma non accetto la giustificazione dei mezzi che a quanto pare non sono stati proprio...leciti, ma se mi sbaglio scusami.
Sai, sto con una donna da più di vent'anni e non mi sono mai sentito prigioniero, a volte mi sono automandato mail sul cellulare spacciandomi per una mia amante, mi sono anche spedito lettere con mittente femminile, ho anche lasciato nella tasca della giacca bigliettini d'amore che avevo scritto io stesso, ma giusto per capire se la mia donna era la mia donna o il mio carceriere, volevo capire con chi stavo. Ebbene, lei non ha mai controllato il mio telefono, non ha mai aperto le mie lettere, solo una volta ha letto un biglietto perché doveva lavare la giacca ed ha frugato nelle tasche e sai cosa mi ha detto? Questa dev'essere proprio cotta di te. Sì, le ho risposto, ma non ha speranze se sa con chi sto.
Così ho capito che la mia donna non è un carceriere e che io non sono un prigioniero. Quando un uomo si sente legato...fugge!
Cassandra.
00giovedì 3 giugno 2010 10:39
Sapessi quanto ti capisco Zelia e quanto bene so come ti senti, essendoci passata anche io. Arrivare in ufficio del mio ex con l'intenzione di fargli una bella sorpresa e scoprire invece io un'amara sorpresa, trovandolo avvinghiato ad un'altra donna, ti procura un dolore lancinante e ti senti andare in pezzi...e se questo accade ad un passo dalle nozze ci leggi dentro una meschinità senza fine.
Per ora mi sento solo di dirti di non fare come feci io...non ti chiudere dentro te stessa e non cullare il tuo dolore...faresti del male solo a te stessa e nessun "uomo" merita tanto.
Chissà...tra un po' magari anche tu troverai, come me, davvero l'uomo della tua vita e credimi...in quel momento dirai grazie a quest'uomo che ora ti fa tanto soffrire, perchè questo dolore ti aprirà la porta ad un amore ancora più grande...intenso...vero.
Ti abbraccio con affetto [SM=g7255]
Claudia
Zelia85
00giovedì 3 giugno 2010 17:10
Grazie, Claudia, per le belle parole, per i consigli e per avermi raccontato una tua personale esperienza. Si capisce che sei una bella persona, intelligente e dolce. Forse sono stata equivocata da qualcun altro, perché non è facile esprimere a parole il tormento interiore che una persona passa quando c’è una situazione molto dolorosa. Del resto il dolore si può capire (forse) ma non condividere, ed è un bene che sia così, perché nessuno potrebbe portare su di sé l’altrui sofferenza oltre che la propria.
Se una persona soffre così tanto, non c’è molto tempo per i ragionamenti sofistici, per gli argomenti giurisprudenziali e le disquisizioni accademiche. Si agisce d’impulso e basta, e non dico che uno debba sentirsi bene per quello che ha fatto, né cerca un conforto o qualche forma di giustificazione. È che un dolore sordo, tenuto compresso, alimentato da continui sospetti, falsità, sotterfugi, ansie, rischia di diventare qualcosa di molto peggio. Amore e odio, dopotutto, sono le due facce di una medaglia, e io non volevo arrivare all’odio… ripeto, non cerco giustificazioni, ma non credo neppure che si possa comprendere appieno ciò che sto passando non vivendolo in prima persona. Non credo di essere cinica, non credo di essere senza pietà, certamente può darsi che abbia sbagliato, ma non ho creato io questa situazione in cui ogni giorno l’“altro” mi faceva tranquillamente morire dentro. Ho preferito un atto forte e probabilmente spregiudicato ad un annientamento graduale della mia persona e forse anche ad un approfondimento dei miei rancori. Ho fatto qualcosa di indubbiamente discutibile, ma ciò per evitare errori peggiori che, ne sono certa, avrei commesso presto.
Qualcun altro ha commentato le mie riflessioni in modo profondamente diverso, cara Claudia, in un’ottica, mi spiace dirlo, del peggiore sciovinismo maschile che io davvero non riesco a comprendere. Questo “qualcuno” ha pensato bene di nominare la famiglia, la scuola e la comunità in cui vivo. Io posso solo aggiungere che vivo in una famiglia dove la legalità e l’onestà regna sovrana, e sono circondata da amici altrettanto onesti e leali. Sono venuta a conoscenza che lui ha un’altra donna in modo del tutto fortuito e non me ne pento, soprattutto perché non ho utilizzato questa informazione per fare del male, né la utilizzerò mai, anzi posso assicurare che il male l’ho fatto soprattutto a me stessa.
“Lui” non è fuggito, sono stata io a lasciarlo, e guarda caso dove si è rifugiato? In una nuova “prigione”… Le prigioni, in questo senso, carissima Claudia, non finiscono mai, si esce da una e si entra in un’altra, soprattutto se non si ha una maturità emotiva sufficiente per mantenere un rapporto consolidato. Chi così ragiona può pensare di aver trovato la panacea della libertà, del nuovo, ma quando il sogno (o il gioco…) sarà finito, si renderà conto di essere in un carcere di massima sicurezza, che ha costruito col suo personale comportamento.
Carissima Claudia, grazie ancora per le tue parole di conforto che, in questo momento, non possono che farmi tanto bene, a dispetto di chi giudica e non intende capire.
Un abbraccio forte.
Zelia

basettun
00giovedì 3 giugno 2010 23:16
Scusa Zelia, ma ce l'hai con me? Guarda che ho solo espresso la mia opinione su quello che hai scritto, non credo che sia il caso di aggredirmi così.
Zelia85
00venerdì 4 giugno 2010 06:02
Con te? [SM=g8862] e perchè mai? [SM=x1715074] ti sbagli, Basettun, ho solo fatto un mio personale commento.
_Stellamarina_
00venerdì 4 giugno 2010 10:19
Bonini... se avete qualcosa da chiarire fatelo in privato please..
Ognuno esprime le proprie opinioni...
AironeBianco
00martedì 3 agosto 2010 22:29
io non ne sono ancora uscito.

è finita qualche mese fa, e sebbene ora stia meglio, sebbene il fuoco si sia fatto freddo, ancora fa male, perchè non riesco ancora a razionalizzare, comprendere, e quindi, nel bene e nel male, accettare.
Ho avuto 4 relazioni importanti, 4 in tutto, non ho mai avuto storie non importanti....ed a tutte devo qualcosa. Ma le ultime due, l'ultima in particolare, mi hanno fatto scoprire qualcosa che non conoscevo, l'indifferenza, che è qualcosa di davvero brutto....doloroso...
cherubina_g
00mercoledì 4 agosto 2010 17:43
Ciao Airone, volevo chiederti una domanda, non vorrei urtare la tua sensibilità quindi sei libero di rispondere o meno. magari è solo il caso, ma hai mai pensato se nella fine delle tue relazioni importanti ci sia un filo conduttore? Ogni storia è diversa dalle altre, ma quando ci si torva davanti allo stesso epilogo viene sponateno chiedersi in cosa noi in prima persona sbagliamo.
AironeBianco
00mercoledì 4 agosto 2010 20:00
Re:
cherubina_g, 04/08/2010 17.43:

Ciao Airone, volevo chiederti una domanda, non vorrei urtare la tua sensibilità quindi sei libero di rispondere o meno. magari è solo il caso, ma hai mai pensato se nella fine delle tue relazioni importanti ci sia un filo conduttore? Ogni storia è diversa dalle altre, ma quando ci si torva davanti allo stesso epilogo viene sponateno chiedersi in cosa noi in prima persona sbagliamo.



certamente cara cherubina.

l'epilogo di cui parlo riguarda le ultime due storie, non le precedenti. Due storie oltretutto completamente diverse.
ma certo mi sono interrogato e mi interrogo su cosa può rappresentare di me un problema (o una peculiarità...) sia nel mio modo di rapportarmi in una storia di coppia (con pregi e difetti) sia sui miei errori nella singola storia in concreto.

non è il fatto che possa finire, e che finisca, una storia, a lasciarmi male ( sebbene faccia male )
ne so le ragioni, almeno dal mio punto di vista, le ho comunque discusse con la mia lei, confidando nella sua sincerità. lo accetto.

è l'indifferenza del poi, che evidentemente questo post non può spiegare, spiegare il passare dal ti amo al non avere nemmeno risposta sul come stai....

e sebbene mi interroghi, e abbia in mente il filo conduttore di cui accenni, sarà sempre solo una interpretazione del tutto personale, mancando il dialogo con chi, quanto meno, potrebbe darmene una spiegazione.

credimi, non mi conosci e non lo puoi sapere, ma almeno quella la meriterei.

ma c'è anche un forte mio vittimismo di fondo purtroppo...

che sto combattendo :)

cherubina_g
00mercoledì 4 agosto 2010 20:11
Airone la mia era solo una curiosità [SM=g7255] grazie della risposta!
l'indifferenza è terribile specialmente quando vorresti capire, quando vuoi rimediare agli errori e poi passare da un ti amo al nulla più totale è decisamente devastante. Ti auguro che il futuro possa portarti le risposte che cerchi!
AironeBianco
00mercoledì 4 agosto 2010 20:34
hai fatto bene a chiedere :)
rosarossa79
00giovedì 5 agosto 2010 17:12
brutta davvero l'inmdifferenza ai ragione.. mi viene un dubbio pero'
forse la tua lei non risponde a un come stai per non farti stare ulteriormente male,illuderti o altro ?
AironeBianco
00giovedì 5 agosto 2010 20:20
no, non è questo, lo sapeva.
inoltre, era un periodo molto difficile per lei, e se adesso per vie molto traverso credo di intuire che abbia trovato un compagno nuovo e che comunque stia superando quel momento, nei primi mesi dopo che ci siamo lasciati ero molto preoccupato per lei. Il non aver avuto più nessuna notizia mi ha fatto stare parecchio in angoscia.
Le scrivevo, senza risposta - ovviamente senza la frequenza e l'insistenza di uno stalker :)-
Poi sai, ragioni ce ne possono essere tante. Una volta lasciati, ognuno è libero di vivere la propria vita, le proprie emozioni, nel bene e nel male, come meglio crede, se non commette violazioni di legge. Magari è il suo modo di reagire, come io ho il mio.
Non mi sto lamentando di lei, sebbene mi abbia ferito moltissimo con questo atteggiamento, registro casomai in me uno stato d'animo che non conoscevo e che per ora mi lascia uno strascico di diffidenza negli altri che non riesco a mandare via del tutto
rosarossa79
00venerdì 6 agosto 2010 08:17
Re:
AironeBianco, 05/08/2010 20.20:

no, non è questo, lo sapeva.
inoltre, era un periodo molto difficile per lei, e se adesso per vie molto traverso credo di intuire che abbia trovato un compagno nuovo e che comunque stia superando quel momento, nei primi mesi dopo che ci siamo lasciati ero molto preoccupato per lei. Il non aver avuto più nessuna notizia mi ha fatto stare parecchio in angoscia.
Le scrivevo, senza risposta - ovviamente senza la frequenza e l'insistenza di uno stalker :)-
Poi sai, ragioni ce ne possono essere tante. Una volta lasciati, ognuno è libero di vivere la propria vita, le proprie emozioni, nel bene e nel male, come meglio crede, se non commette violazioni di legge. Magari è il suo modo di reagire, come io ho il mio.
Non mi sto lamentando di lei, sebbene mi abbia ferito moltissimo con questo atteggiamento, registro casomai in me uno stato d'animo che non conoscevo e che per ora mi lascia uno strascico di diffidenza negli altri che non riesco a mandare via del tutto

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airone credo sia normale che per ora sei diffidente
ogni storia nel bene o nel male in qualche modo ci segna ,purtroppo


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