La mia ex

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rosarossa79
00venerdì 4 febbraio 2011 12:30
trovata sul web
Eravamo agli inizi degli anni '90, ed ero di nuovo a piede libero, un amico che aveva e credo abbia ancora una scuola di ballo, mi invitò a dargli una mano, aveva troppe signore che desideravano ballare i balli da sala, i latino americani. Accettai, anche perchè il lunedi, non avrei saputo dove andare e poi, cavolo, ero un ballerino dopotutto e chissà che magari non ci fosse stata anche qualche bella signora.
Alle 21,00 ero da lui, nella sua scuola, un grande locale, pavimentato in palchè ed attorno sedie per chi non voleva o poteva ancora lanciarsi nelle danze.
Mi presenta alcune signore, tutte attorno ai quaranta, qualcuna carina, altre un po' meno, quattro in tutto, lui aveva altre quattro signore, mentre la socia si gestiva quattro uomini, più o meno giovani.
Partimmo con il Valzer lento, iniziai a far vedere i passi del cavaliere e poi girandomi, i passi delle dame... iniziammo così!
Andammo avanti per mezz'ora, camnbiando balli, adesso era il turno del Tango; fù allora che entrano in sala tre donne accompagnate da un uomo, un vecchio amico, che andai a salutare, mentre le signore muovevano ancora i primi passi del Tango. Mi presentò la sua compagna, una bella signora dagli occhi azzurri, ma un po' formosa, la sorella, piccolina anche lei, circa 1,60mt, una bella ragazza dai capelli nerisssimi e splenditi occhi verdi e la nipote, una graziosa ragazza che sinceramente guardai appena, perchè i miei occhi si erano posati su Gabriela (con una elle sola...un errore all'anagrafe, anche a me era toccata la stessa sorte).
Le invitai ad unirsi al mio gruppo, ma vidi che la nipote preferì restare seduta accanto ad altre signore che facevano da spettatrici, il mio amico prese a ballare con la sua donna, mentre Gabriela, un po' timidamente si unì a noi.
Ormai avevo deciso, lei era la mia preda. Cominciai quindi a chiederle di farmi da dama, per far vedere e dimostrare cosa significa Tango e la differenza con un Tango Argentino. Restò sorpresa di come la muovessi e la facessi ballare, senza che lei sapesse muovere un passo.
Finalmente arrivo il momento della fine della lezione ed accettando l'invito del mio vecchio amico, andai con loro a bere qualcosa. Era evidente che mi interessava Gabriela...la sera stessa in un pub della città, approfittando di un'occasione in cui eravamo solo noi, le chiesi il telefono ..lei mi guardò, maliziosa e mi chiese perchè, "Voglio rivederti" risposi...e ridendo, mi disse "ma ci vediamo lunedi, no?!" allora guardandola negli occhi "Voglio vederti da solo e prima, anche domani".
Sembrò sorpresa, ma compiaciuta, ci pensò qualche minuto e mentre vide tornare la sorella, con il resto della comitiva,
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mi disse sottovoce, sorridendo "Si!"
Tutta la serata fù a senso unico, appena potevo cercavo di toccarla, prenderle la mano, sfiorarle il corpo....A fine serata salutandomi, mi diese la mano ..sentì che c'era qualcosa, ma chiusi la mano e feci finta di nulla, infilai in tasca.
Salito in macchina, aprì la pallina di carta, è c'era scritto un numero di telefono e queste parole " A domani G." Ero perso, non sò come dire, cotto..mi accorsi di questi pensieri, sorpreso a mia volta.

La chiamai e ci incontrammo. Fù l'inizio di una storia durata quasi dieci anni, ma allora non potevo immaginare o di sicuro non pensavo a questo, volevo solo avere una storia di sesso con lei. Torniamo al primo appuntamento. Era una bella giornata,soleggiata, lei uno schianto con dei pantaloni bleu, ultra attilati, una camicetta che le copriva sin quasi sotto la passerina, ma il seno sporgeva generoso, ma nascosto dal tessuto. Passammo la giornata a parlare mano nella mano e già così il mio pene era ben visibile dal bozzo dei jeans attilati. Dopo cena in pizzeria, verso le 20,30 ci appartammo in macchina. Appena parcheggiato,non ebbi voglia di aspettare, di parlare, la baciai, prima lentamente poi sempre più profondamente...il mio pene ogni tanto lasciava partire degli schizzi che mi bagnavano gli slip, decisi di giocare il tutto per tutto. Sotto le piante del Parco, dove c'era poca gente, al massimo qualche altra coppietta, ma non mi interessava. Continuammo a baciarci, io cercavo di non toccarle le tette, ma il mio cazzo era come impazzito, continuava a schizzare ad ogni bacio. ad un certo punto sentì veramente un dolore allo stomaco, le chiesi il permesso di potermi slacciare la cintura ed il primo bottone dei pantaloni...sembrò incerta, preoccupata, ma poi mi disse di farlo pure. Continuamo a baciarci, ad un certo punto le dissi che stavo impazzendo, lei mi guardò senza capire troppo, ma quando le presi la mano e cercai di farle sentire in che stato era il mio cazzo, cercò di liberarsi..allora giocai il tutto per tutto, le dissi "guarda..guarda cosa mi stà succedendo " e così dicendo abbassai gli slip, liberando il mio cazzo che naturalmente si stese per tutta la sua potenza e lei restò sorpresa, mi guardò abbasso gli occhi e contemplò lo spettacolo che le offrivo. "Non dovevi farlo" disse, ma si fece prendere le mani e riuscì a stringermele attorno al mio cazzo infuocato e matido di sperma.
Restammo così per qualche minuto, attendevo, poi ripresi a baciarla, mentre le sue mani restavano lì dove le avevo messe. Le accarezzai il seno, le sbottonai la camicia per farmi largo e sganciandole il reggiseno cominciai ad accarezzarle quelle tette dure e sode. Sentì la presa sul mio cazzo,le mani cominciavano a muoversi, anche lei ormai voleva liberarmi e svuotarmi le palle. Cominciai a sbottonarmi ed aprirmi la camicia, lei scivolò con la testa sul mio petto, continuando a masturbarmi vigorosamente, si spostò appena in tempo per non farsi centrare in viso, ma continuò a menarlo, guardandomi godere e sentendo il mio urlo di liberazione. Restammo così ! Lei appoggiata al mio petto, con le mani sul mio cazzo. Le sollevai il viso e la baciai dolcemente, poi le dissi "ancora, ti prego"; restò sorpresa e poi con un filo di voce "ma sei appena venuto... ce la fai ancora?". Le rispose il mio cazzo, che dette un movimento, stirandosi, alchè Gabriela, con un sorriso ed uno sguardo di sorpresa riprese, poi, guardandomi negli occhi, mi disse
"Sai, a me piace prenderlo in bocca".
Non credevo alle mie orecchie, il mio cazzo ebbe dei movimenti e sussulti, la guardai far scivolare le mani, quasi a liberare da residui di sperma il mio pene e si piegò su di "lui" iniziò a baciarlo, delicatamente, poi a morsicarlo leggermente, poi se lo infilò in bocca ! Le scivolo dentro a fatica, sentivo i suoi denti e la sua gola ormai piena, la mano che mi teneva il resto del cazzo, si muoveva cercando di aiutare la bocca, la lingua nel suo compito. Inizio un movimento di sù e giù lento, mulinando con la lingua attorno all'asta, poi guardandomi negli occhi, mi disse " E' bellissimo"..la sua mano iniziò a stringere più forte il mio cazzo ed a muoversi decisa, dando il colpo arrivando alla base. Sentì che stavo per esplodere e glielo dissi: "stò sborrando". volevo venirle in bocca, ma non sapevo se avesse accettato, lasciai a lei la scelta. La sua bocca andava sù e giù più velocemente, la mano mi stringeva il cazzo ed andava a tempo con i movimenti della bocca... una favola. Le venni in bocca, non sò quanto e per quanto tempo, poi la vidi rialzarsi, mentre la mano continuava decisa, a correre sul mio cazzo e svuotandomi sino all'ultima goccia, poi invertì il movimento, spremendomi la cappella, tirandomelo tutto, leccandomi, poi guardami sorridendo, si ripiegò ed infilo la punta della lingua sul solco della mia cappella, leccando ancora le goccie ritardatarie ma non lo lasciò ancora !
"Adesso fammi vedere se c'è la fai ancora" disse.
"Cazzo" pensai "è una pantera". continuò a menarmi il cazzo e dopo pochi minuti "lui" era di nuovo pronto; "però" pensai "adesso cambiamo gioco".
Ormai fuori era completamente buio, poca luce o quasi nulla filtrava dalla fitta coltre degli alberi "Ti voglio" azzardai, mettendole una mano in mezzo alle gambe, era umida, i pantaloni erano umidi, le dissi di torglierli, restò solo con la camicia, distesa sul sedile, mi misi sopra di lei e piano,lentamente appoggiai la mia cappella sulla sua bocca umidissima, entrai solo con la cappella, per capire se potevo entrare e come...poi, perverso sentendola mugulare di piacere iniziai a muovermi lentamente, entrando ed uscendo, senza infilarlo tutto, sentivo il suo corpo che cercava il mio, il culetto si alzava per spingere la sua figa più sù, per riempirsi di me, di lui.
Continuai a stuzzicarla, ruotandole dentro come se fosse stato un mestolo, poi i suoi gemiti, le sue parole mi fecero perdere la voglia di giocare, entrai secco tutto un colpo, la sentì gemere, sentì le gambe abbracciare il mio corpo. La stavo sbattendo furiosamente , la sollevavo, prendendola dalle chiappe e schiacciandola verso di me, venne non sò quante volte, mi senti lavare e schizzare dal suo orgasmo potente, stavo per venire anch'io. Poi con uno sforzo pazzesco riuscì a fermarmi, lei lentamente smise di ansimare lasciando scivolare via le sue gambe dai miei fianchi. Col cazzo ancora pieno e duro, le dissi "girati", lei mi guardò senza capire bene le intenzioni, ma ubbidì! Che spettacolo ragazzi, un culo stupendo, un buchino che doveva essere ancora vergine, così pensando al suo culetto, glielo rimisi dentro la figa, lentamente, nuovamente, non volevo venire, ne farle male..quando sentì nuovamente il mio cazzo nella sua figa, si tranquillizzò ed iniziò muoversi, spingendosi verso di me, per farsi impalare completamente. Non c'è l'ho enorme, ma sono sempre 18 cm ed è anche abbastanza grosso. Stavo godendo del suo nuovo orgasmo, la sentivo gemere, spingere e stavo per liberarle dentro il mio sperma bollente, quando decisi di provare, di cercare di farmi anche il suo culo. Lo tolsi velocemente e lo appoggiai sul suo buchino.
"No, lì no!" disse "non l'ho mai fatto" "fammi provare" risposi, mentre cercavo di forzare quel culetto vergine, ma lei stringeva, aveva paura. Diedi una spinta decisa, tenendola ben salda, ma lei urlò, di spavento, di paura. Decisi di non farlo, non volevo essere stronzo, bastardo... mi piaceva questa ragazza.
Mi rimisi sul sedile lato guida, mentre lei si rimise distesa sul suo, gambe appena socchiuse, con lo spettacolo della sua figa curata, solo una striscia di peli neri e le labbra socchiuse. La baciai accarezzandola sulle guance, lei mi sorrise e guardano ancora il mio cazzo in erezione, mi rimproverò "Perchè non sei venuto, prendo la pillola, sai?" "se vuoi" le dissi "possiamo riprendere".
Mi guardò è disse "mi hai distrutta" poi
"nessuno al primo appuntamento aveva avuto più di qualche bacio, tu invece... anche il culo volevi" e si mise a ridere, poi guardandomi il cazzo "vieni, prendimi, ma fai piano, sono distrutta, non pensavo che un uomo potesse fare l'amore per tutto questo tempo". Guardai l'orologio, cavolo erano le cinque di notte.
Le saltai addosso e forzai nuovamente la sua
"splendida serratura" e cambiando tecnica, usai il cazzo come un coltello per tagliare il burro, sù e giù, ancora una volta la vidi sorridere sorpresa, sentì le pareti della vagina inumidirsi e spalancarsi, tornai alla classica penetrazione, ero quasi fuori dalla sua passerina e con un movimento solo, la riempi del mio cazzo, la sbattei selvaggiamente e lei resse il mio ritmo, i miei colpi poi mugulando mi chiese di riempirla tutta con la mia sborra. accellerai i miei movimenti, vedevo ballare le sue tette, poi con un colpo deciso iniziai a venirle dentro e continuai sino a quando sentì che il cazzo non c'è la faceva più, scivolando fuori da quella figa ultrabagnata.
Le restai sopra ed accanto per un po', poi dovemmo rivestirci.

La portai a sotto casa ed iniziò così una lunga storia d'amore, che partendo dall'idea di una storia di sesso, durò quasi dieci anni, forse i dieci anni più belli della mia vita!
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