Obiettivo denti bianchi

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rosarossa79
00giovedì 3 dicembre 2009 09:55


Tutti vogliono un sorriso smagliante: e i trattamenti per ottenerlo sono tra i più richiesti e desiderati. Ma come districarsi tra sbiancamenti casalinghi, interventi del dentista e bufale?


Il sorriso è il primo biglietto da visita, e dei denti bianchi come la neve ci fanno subito apparire più sani, più giovani, più belli. La nuova frontiera della vanità passa anche dalla bocca. Non solo capsule e otturazioni: la cura dei difetti e delle piccole imperfezioni orali è diventato un oggetto del desiderio. La classica detartrasi e l'igiene dentalesono utili e necessarie, ma non sufficienti a soddisfare chi sogna un sorriso accecante. Nascere e mantenere per tutta la vita la stesso chiarore e la stessa brillantezza dei denti non è sempre un dono della Natura: metodi sempre più soffisticati promettono di restituire al sorriso la freschezza di un tempo, o addirittura di regalare un biancore mai visto a dentature da sempre un po' opache. Lo sbiancamento dei denti è ormai un trattamento tanto ambito da essere recentemente finito più volte al centro di una serie di episodi di "bufala telematica", in cui con la chimera di denti più bianchi si inducevano i truffati ad abbonarsi a un servizio estetico in realtà ben poco efficace.



Per evitare truffe e delusioni basterebbe ricordare che anche in questo caso, come in tutti i campi dell'estetica che confinano con la medicina (e viceversa) è fondamentale rivogersi a dei professionisti di comprovata preparazione. È pur vero che esistono dei metodi di sbiancamento "fai-da-te", acquistabili in farmacia: non si tratta di prodotti pericolosi o dannosi, ma semplicemente il livello di efficacia è minore e meno duraturo rispetto ai trattamenti seguiti dietro suggerimenti e assistenza medica. Una volta presa la decisione di sbiancare, bisogna decidere - preferibilmente parlandone con il proprio dentista - a che tipo di trattamento sottoporsi. L'agente sbiancante più utilizzato è il perossido di carbamide - sostanza contenuta nell'acqua ossigenata - che schiarisce senza aggredire lo smalto. A fare la differenza è la percentuale della sostanza con cui si compongono i gel: più bassa se per un trattamento da fare a casa, più alta se nello studio.

Per eseguire il trattamento a domicilio, il medico esegue una mascherina trasparente in silicone dal calco in gesso della vostra dentatura: a questo punto non dovrete far altro che riempire la mascherina con il gel a base di perossido di carbamide e applicarla durante la notte seguendo le prescrizioni per un certo lasso di tempo, da qualche giorno fino a 2-3 settimane. Se si decide di sottoporsi al trattamento sbiancante in studio - detto anche sbiancamento alla poltrona - il dentista userà un gel maggiormente concentrato il cui principio sbiancante viene attivato dalla luce di speciali lampade che accellerano la penetrazione per perossido (il “Power Bleaching”): il più delle volte con una sola seduta si ottiene il risultato estetico desiderato

Nonostante lo sbiancamento chimico sia considerato meno dannoso di quello mediante abrasione (che a lungo andare rovina i denti), a bloccare gli indecisi restano pregiudizi e paure: le più frequenti riguardano la salvaguardia dello smalto. In realtà la maggiore sensibilità dei denti e l'irritazione delle gengive per qualche giorno dopo il trattamento sono minimizzate se si seguono bene le istruzioni del dentista, e comunque sono disturbi completamente reversibili in beve tempo.
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