POESIE DI STAGIONE

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Gambatv
00mercoledì 5 agosto 2009 11:13
Estate

Improvvisamente fu piena estate.
I campi verdi di grano, cresciuti e
riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.

La bianca e polverosa strada maestra era arroventata,
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione
dell'approssimarsi della morte
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro,
inesorabile avvertimento delle falci in azione.
rosarossa79
00mercoledì 5 agosto 2009 15:09
Ottobre



Un tempo, era d'estate,

era a quel fuoco, a quegli ardori,

che si destava la mia fantasia.

Inclino adesso all'autunno

dal colore che inebria;

amo la stanca stagione

che ha già vendemmiato.

Niente più mi somiglia,

nulla più mi consola,

di quest'aria che odora

di mosto e di vino

di questo vecchio sole ottobrino

che splende nelle vigne saccheggiate.

(V. Cardarelli)

figurina
00mercoledì 5 agosto 2009 15:50
o.t la tua è mensile [SM=g9361]

cmq belle entrambi
rosarossa79
00mercoledì 5 agosto 2009 15:52
[SM=x1785502] era riferito all' autunno cmq
basettun
00venerdì 7 agosto 2009 20:32
L'estate


A noi, poveri inverni
martoriati nello spirito
l’acqua filtrata
nella terra amara
concimata di carne fradicia.
Ingannati nei sentimenti
bevemmo
essenza di morte e di semi.
E guardammo
avvolti in lenzuola d’amore
la vita germogliare
dai cadaveri di legno inzuppati
squagliati di muschio.
Lontano
al di là degli alberi
calda di sudori e di odio
empia di peccati
di vizi raccontati
favoleggiava
sui campi di grano
lontana
l’estate.
rosarossa79
00lunedì 10 agosto 2009 17:27
E' dolce primavera


Alla selve,alle foglie dei boschi è dolce primavera;
a primavera gonfia la terra avida di semi.
Allora il Cielo, padre onnipotente, scende
Con piogge fertili
E acende ogni suo germe. Gli arbusti risuonano
Del canto degli uccelli, i prati rinverdiscono.
E i campi si aprono: si sparge la tenera acqua;
ora al nuovo sole si affidano i nuovi germogli.

Virgilio ( poeta latino)

cherubina_g
00martedì 11 agosto 2009 09:20
Autunno

Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.


Cardarelli
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