Perché l'uomo ricerca?

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danila555
00domenica 11 marzo 2012 17:56
Perché l'uomo ha bisogno di un essere superiore che lo guidi, a cui affidare le sue preghiere, i suoi problemi interiori?
Oppure perché lo nega e negandolo, allo stesso tempo, lo conferma?
Quali necessità interiori si sprigionano in questa ricerca?
Perché scende a un atto di umiltà così profonda da cercare un aiuto al di fuori di sé?
rosarossa79
00lunedì 12 marzo 2012 10:51
credo che siamo stati creati con questo bisogno spirituale
cherubina_g
00sabato 17 marzo 2012 09:08
Forse per superare limiti che da soli non si è in grado di affrontare?
Neongenesis
00lunedì 19 marzo 2012 11:40


Credo, per spiegare ciò che non si conosce.

La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli. (karl Marx)
dolcimartini
00lunedì 19 marzo 2012 19:52

La citazione di Marx è la prima che mi è venuta in mente appena letto il primo post, ma vedo poi che serenamente è stata riportata successivamente.

Le domande di Danila sono provocatorie ed è un bene..... [SM=g2815017]

Credo che l'uomo sia cosciente di essere imperfetto ma aspira a disegni sempre confacenti ai propri desideri, anche con spirito altruistico (magari) sperando di coronarli.

Non credo che sia, quello dell'uomo, un atto di umiltà, piuttosto di speranza e fede.

[SM=g2828477]
mebahiah.
00mercoledì 21 marzo 2012 14:48
O più semplicemente per sentire che non si è soli.
Tutti abbiamo bisogno di sentire qualcuno "o qualcosa" accanto a noi e spesso questo diventa una richiesta di aiuto, che non tutti però riescono a percepire.
glgluca
00martedì 17 luglio 2012 22:24
Re:
danila555, 11/03/2012 17.56:

Perché l'uomo ha bisogno di un essere superiore che lo guidi, a cui affidare le sue preghiere, i suoi problemi interiori?
?




narra un antico scritto che l'uomo fu creato per metà dalla materia terrestre o terrena e per metà da una parte celeste (o padre celeste)e come sia questa piccola scintilla divina racchiusa in ognuno di noi che guidi, sproni e sia alla continua ricerca della luce, per ricongiungersi col padre celeste da cui proviene.
E' dunque questa parte celeste che coabita in noi che ci asseconda con gradualità per non infrangere il Libero Arbitrio personale, e sia in paziente attesa dei nostri piccoli passi verso l'evoluzione divina.
A volte l'evoluzione è coadiuvata da aiutatori spirituali ed eterei, altre volte da aiutatori terreni, ogni strada ed ogni mezzo è buono per raggiungere, in Consapevolezza, la Luce della comprensione.

In generale il nostro "pilota interiore" già conosce le nostre risposte e le nostre esigenze individuali e non avremmo bisogno di aiuti esteriori, ma la Luce si manifesta nell'esatto modo in cui noi siamo in grado di accettarla.. quindi se nel nostro "credo" e nelle nostre convinzioni esiste la figura di un essere superiore che ci guida esso si materializzerà al momento opportuno e per il tempo strettamente necessario in cui formuleremo l'eperienza di vita che inconsciamente (ma a livello del Superconscio no) desideriamo sperimentare.
mebahiah.
00mercoledì 18 luglio 2012 11:49
Re: Re:
glgluca, 17/07/2012 22.24:






In generale il nostro "pilota interiore" già conosce le nostre risposte e le nostre esigenze individuali e non avremmo bisogno di aiuti esteriori, ma la Luce si manifesta nell'esatto modo in cui noi siamo in grado di accettarla.. quindi se nel nostro "credo" e nelle nostre convinzioni esiste la figura di un essere superiore che ci guida esso si materializzerà al momento opportuno e per il tempo strettamente necessario in cui formuleremo l'eperienza di vita che inconsciamente (ma a livello del Superconscio no) desideriamo sperimentare.



Esattamente!!

rosarossa79
00mercoledì 18 luglio 2012 21:50
desideriamo sperimentare......
non va sempre bene :(
danila555
00giovedì 19 luglio 2012 20:46
Re: Re:
glgluca, 17/07/2012 22.24:




.



E' proprio il caso di dire che ogni nostra esperienza, anche negativa, ci si pone davanti perché è un'occasione di crescita, perché è così che evolviamo, niente viene per caso, noi creiamo i nostri vissuti proprio per la nostra evoluzione.


glgluca
00giovedì 19 luglio 2012 23:08
Partiamo dal concetto buddhista della sofferenza.. solo attraverso essa l'uomo focalizza, impara e memorizza un'esperienza di vita, sia che si tratti di toccare il fuoco, che di saltare da un ponte che di memorizzare un'emozione.
Sembra assurdo ma l'uomo non impara per mezzo della felicità e della beatitudine.
Cambiamo scenario, siamo senza corpo, fra una vita e l'altra e da puri spiriti frequentiamo le Aule della Conoscenza, dove programmiamo la nostra prossima vita terrena.
Lo facciamo per metterci alla prova, per affrontare ancora un'esperienza difficile, un'emozione che non abbiamo superato, o un sentimento non vissuto pienamente..
Siamo impietosi con noi stessi perchè il nostro scopo non è l'eviatre la sofferenza (come da terrestri invece faremmo o desidereremmo) ma anzi, da senza corpo sappiamo come solo la sofferenza saprà marcare in noi in modo indelebile un dato sentimento.
Così programmiamo come riviverlo, come ritrovarci allo stesso bivio di vita in cui la volta passata ci siamo persi o abbiamo ceduto alla paura per rimetetrci alla prova (in questo senso il nostro superconscio sà, perchè conserva il barlume di questa scelta..).
Il senso?
raccoglier ein noi la visione a 360° della Verità su ogni singola esperienza di vita..
questo è il modo in cui glorifichiamo la parte di Dio che è in noi
e questo è anche il modo in cui Dio sperimenta la Sua Creazione attraverso Noi
mebahiah.
00domenica 22 luglio 2012 11:54
In certo senso, anche se motivi diversi, è come dice Brian Weiss nel suo libro Molte vite un solo amore
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