Stefano Cucchi, morto misteriosamente dopo l'arresto

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cherubina_g
00sabato 31 ottobre 2009 09:06
Pm indaga per omicidio preterintenzionale


ROMA - Omicidio preterintenzionale: è questo il reato ipotizzato contro ignoti dalla procura di Roma nell' inchiesta sulla vicenda di Stefano Cucchi, il giovane di 31 anni, fermato dai carabinieri per droga il 15 ottobre scorso al Parco degli Acquedotti, a Roma, morto il 22 mattina nell'ospedale Pertini dopo alcuni giorni di detenzione nel carcere di Regina Coeli. Una decisione che può essere un primo tassello per arrivare alla verità chiesta a gran voce dalla famiglia di Stefano che ieri ha mostrato le foto del giovane, già sofferente di epilessia, sul tavolo autoptico: un cadavere dal volto devastato, l'occhio destro rientrato, l'arcata sopraccigliare sinistra gonfia in modo abnorme e la mascella fratturata. "Finalmente si sta muovendo qualcosa", si sfoga la sorella Ilaria.

Alla base della configurazione dell'ipotesi di reato formulata dal pm Vincenzo Barba, titolare degli accertamenti, c'é la tipologia delle lesioni riscontrate sulla salma. Verificare se Cucchi abbia subito lesioni, chi gliele ha procurate e se queste abbiano provocato la morte del detenuto: sono questi gli interrogativi ai quali il magistrato intende dare risposte. Per questo sono già stati sentiti come testimoni alcuni carabinieri della stazione Appio-Claudio in cui Cucchi passò, in una cella di sicurezza, la prima notte, quella tra il 15 ed il 16 ottobre scorsi, in seguito al fermo per detenzione di droga. Già sentiti anche alcuni agenti di polizia penitenziaria. Altri dovranno essere sentiti, compreso l'uomo al quale Cucchi cedette l'hashish prima di essere fermato. Si dovrà anche attendere l'esito dell'autopsia del giovane. Ad essere sicuro che sarà fatta chiarezza sulla morte di Cucchi è il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Vittorio Tomasone: "Non abbiamo nulla da nascondere, il nostro operato sarà valutato dalla magistratura". Stefano, secondo quanto accertato, si presentò all'udienza di convalida del fermo davanti al giudice Maria Inzitari il 16 ottobre: visitato da un medico del tribunale, gli sarebbero state riscontrate "lesioni ecchimotiche in regione palpebrale inferiore bilateralmente", giudicate 'non allarmanti', tant'é che il medico ne attestò la idoneità alla detenzione.

Nel corso dell'udienza di convalida Cucchi non avrebbe fatto alcun riferimento a botte o a incidenti. Sempre al medico del Tribunale - secondo quanto riferito dal ministro della Giustizia Angelino Alfano due giorni fa, nel corso del question time alla Camera - Cucchi avrebbe anche riferito lesioni alla regione sacrale ed agli arti inferiori che però non sarebbero state verificate dal sanitario perché il detenuto non acconsentì e rifiutò le cure mediche. Trasferito a Regina Coeli, fu sottoposto alla visita medica di primo ingresso che, sempre secondo quanto riferito da Alfano, evidenziò "la presenza di ecchimosi sacrale coccigea, tumefazione del volto bilaterale orbitaria, algia della deambulazione e arti inferiori". Al medico del carcere Cucchi riferì di una caduta accidentale dalle scale. Trasportato nell'ospedale Fatebenefratelli, rifiutò il ricovero. Il giorno dopo, per un malore, fu portato dal carcere al Pertini dove morì per "presunta morte naturale", come da certificazione medica.

fonte: temporeale.libero.it/libero/fdg/2971597.html
cherubina_g
00sabato 31 ottobre 2009 09:26
é una storia che mi allibisce. Si parla sempre di persone scarcerate dopo aver commesso reati gravi quali l'omicidio, ma non si racconta mai cosa avviene dietro le mura delle carceri. Ho ascoltato una testimonianza diretta di un ex detenuto, che poi sono persone normalissime, anche se spesso, giustamente o no, si è mossi dal pregiudizio e si tende a non avere contatti diretti con queste persone.
Il carcere non è rieducativo, tanto che una buona percentuale degli ex detenuti, finisce per rintornare all'ovile. Il problema non riguarda solo il sovraffollamento, che potrebbe essere semplicemnte risolto con l'apertura di nuove case circondariali. Nelle carceri mancano le principali norme d'igiene, nelle carceri si subisce il sopruso da parte di poliziotti mitomani che si credono chissà cosa. é giusto anche dire che la polizia penitenziare subisce dai carcerati, su questo non ci piove e voglio sottolinearlo. Però mi chiedo se è così corretto adottare metodi poco ortodossi. In questo caso non si sa se effettivamente l'omicidio è stato commesso dalle forze dell'ordine, però non so se avete sentito, la famiglia non è stata assolutamente informata dei fatti. Vedremo come si evolveranno i fatti.
cherubina_g
00venerdì 19 marzo 2010 08:00
18/3/2010
Cucchi, esposto omicidio volontario
Famiglia: contro chi custodiva Stefano

La famiglia di Stefano Cucchi sta valutando di presentare un esposto alla Procura, nei confronti di chi ha avuto in custodia Stefano al Pertini, per omicidio volontario. Lo annuncia Ilaria Cucchi, la sorella del ragazzo (arrestato per droga e morto il 22 ottobre in ospedale). L'esposto, dice, sarà nei confronti di quelli "che hanno avuto in custodia Stefano" e che, pur accorgendosi delle sue gravi condizioni, "non sono intervenuti" per salvarlo.

"Alla luce di quanto si evince dalla relazione della Commissione Parlamentare, dall'inchiesta condotta dal Dap e da quanto emerso nel corso delle indagini dal momento della morte ad oggi - spiega Ilaria Cucchi - i nostri legali stanno valutando l'ipotesi di presentare un esposto alla Procura nei confronti di tutti coloro che hanno avuto in custodia Stefano al Pertini e che, pur accorgendosi della gravità delle sue condizioni, non sono intervenuti per salvargli la vita".

"Emerge un quadro di omicidio volontario con dolo eventuale, dove la continua mancata assistenza e il contestuale isolamento hanno reso possibile, concretamente probabile e prevedibile il verificarsi della morte, di cui si è accettato il rischio, continuando a mantenere comportamenti omissivi e illeciti, come nel caso della Tyssenkrupp. In questo quadro - conclude la sorella di Stefano Cucchi - assumerebbe rilievo la pratica pantomimica della rianimazione di Stefano già morto da ore".

fonte:tgcom
rosarossa79
00venerdì 19 marzo 2010 11:43
brutta storia
era ridotto male
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