Suicidio e chiesa

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_Stellamarina_
00martedì 7 dicembre 2010 19:31
Secondo voi è giusto condannare un suicida? E perchè la chiesa sostiene che non è giusto eseguire i funerali a chi è morto suicida?
Siete daccordo ?
E Ancora secondo voi il suicidio è il peccato più grave che possa esistere ?
Cioè io potrei, per assurdo, uccidere molte persone, dopo aver violentato tutte le donne e abusato dei bambini, bestemmiando ad alta voce mentre lo faccio, ma se poi me ne pento, e me ne pento davvero, verrò perdonato e non punito da dio.

ma se mi suicidio ... bè, allora no, non cè maniera di pentimento. All'Inferno!!! senza possibilità di appello.
rosarossa79
00martedì 7 dicembre 2010 19:37
uccidersi significa non apprezzare la vita...
un grave peccato seconod me anche se poi i motivi possono essere tanti
cherubina_g
00martedì 7 dicembre 2010 22:01
Non credo sia il peccato più grave, a parer mio ce ne sono di peggio, tipo l'omicidio, lo stesso stupro. Non me la sento di condannare un uomo che giunge ad una scelta simile... io proprio non posso...
rosarossa79
00martedì 7 dicembre 2010 22:06
sicuramente non il piu grave ,vero
_Mamu_
00mercoledì 8 dicembre 2010 01:34
Non avevo mai riflettuto in merito.. credo che la "condanna" derivi da quel rinnegare giorno dopo giorno la vita, l'amore, perchè penso che il suicidio sia il frutto di un percorso di allontanamento da una qualsiasi forma di spiritualità che dia un senso a tutto, è un atto di disperazione, di desolazione, di abbandono della fede intesa come speranza, è un modo di rinnegare Dio perchè non ci si fida del dono che ha fatto, non lo si apprezza, il suicida rinnega Dio non è il contrario.. Io non sono nessuno per giudicare, il comandamento che mi è stato dato è ama il tuo prossimo, non mi piace condannare, non lo trovo un mio compito, piuttosto se penso ad un suicida provo una grande pena, paura anche, perchè queste evenienze rendono manifesta la sordità che a volte ci isola da chi ci circonda e ci impedisce di poter portare conforto in qualche modo, di poter essere portatori di quella speranza che da sollievo e a volte anche felicità.. il pensiero mi fa temere l'aridità che non è in grado di farsi tramite di quei frutti che solo Dio può concedere..
cherubina_g
00mercoledì 8 dicembre 2010 21:40
Re:
_Mamu_, 08/12/2010 1.34:

Non avevo mai riflettuto in merito.. credo che la "condanna" derivi da quel rinnegare giorno dopo giorno la vita, l'amore, perchè penso che il suicidio sia il frutto di un percorso di allontanamento da una qualsiasi forma di spiritualità che dia un senso a tutto, è un atto di disperazione, di desolazione, di abbandono della fede intesa come speranza, è un modo di rinnegare Dio perchè non ci si fida del dono che ha fatto, non lo si apprezza, il suicida rinnega Dio non è il contrario.. Io non sono nessuno per giudicare, il comandamento che mi è stato dato è ama il tuo prossimo, non mi piace condannare, non lo trovo un mio compito, piuttosto se penso ad un suicida provo una grande pena, paura anche, perchè queste evenienze rendono manifesta la sordità che a volte ci isola da chi ci circonda e ci impedisce di poter portare conforto in qualche modo, di poter essere portatori di quella speranza che da sollievo e a volte anche felicità.. il pensiero mi fa temere l'aridità che non è in grado di farsi tramite di quei frutti che solo Dio può concedere..



Il suicida rinnega Dio.. parliamone...
Perchè rinnega Dio? anche gli agnostici rinnegano l'esistenza di Dio, allontanano ogni forma di spiritualità. Penso che si dicano troppe cavolate sul tema sucidio, poi la pena.. pena equivale a pietà è il sentimento più triste che si può sentire, quello che fa più male, dà l'idea di commiserazione. Esiste il perdono, la Chiesa insegna, ma non perdona.. la vita è un dono, siamo poi liberi di disporne come vogliamo, un giorno arriverà il giudizio finale, da quel verdetto dipenderanno le nostre sorti... è meglio conservare pena per quelle persone che si allontanano e ignorano l'aspirante suicida, sottovalutando segnali piuttosto evidenti.
scusa Mamu non è una critica verso di te, ma verso chi non sa di quel che sta parlando.




_Stellamarina_
00giovedì 9 dicembre 2010 16:02
Re: Re:
cherubina_g, 08/12/2010 21.40:



Il suicida rinnega Dio.. parliamone...
Perchè rinnega Dio? anche gli agnostici rinnegano l'esistenza di Dio, allontanano ogni forma di spiritualità. Penso che si dicano troppe cavolate sul tema sucidio, poi la pena.. pena equivale a pietà è il sentimento più triste che si può sentire, quello che fa più male, dà l'idea di commiserazione. Esiste il perdono, la Chiesa insegna, ma non perdona.. la vita è un dono, siamo poi liberi di disporne come vogliamo, un giorno arriverà il giudizio finale, da quel verdetto dipenderanno le nostre sorti... è meglio conservare pena per quelle persone che si allontanano e ignorano l'aspirante suicida, sottovalutando segnali piuttosto evidenti.
scusa Mamu non è una critica verso di te, ma verso chi non sa di quel che sta parlando.




Il suicida rinnega Dio se è credente. Se il suicida è agnostico come dici tu Cheru, non nega Dio, semplicemten pone fine alla sua esistenza senza farsi troppe domande riguardanti fede, perdono e chiesa. Chi crede invece no, chi crede rinnega Dio perchè è stato lui a dare la propria vita per lui, si è sacrificato per lui sulla croce... e lui si suicida? NOn credo che sia un rinnegare la vita e di conseguenza Dio?
Io non voglio dibattere sulle motivazioni per le quali una persona sceglie di fare un gesto così estremo, a volte la mente è davvero qualcosa di sconosciuto .
Ma il suicidio è proprio l'atto col quale un individuo si procura volontariamente e consapevolmente la morte, e se lo fai consapevolmente sai anche che stai andando contro la volontà di Dio.
Inoltre la chiesa ci insegna a perdonare si, ma se ci si pente.
Se ti suicidi non puoi pentirti ...
Credo che sia questo il motivo per il quale il suicidio è condannato dalla chiesa.
Se poi invece parliamo di suicidio al di fuori della "legge ecclesiastica" bhe.. potrei pensare che chi si suicida non ha la forza necessaria per andare avanti... insomma... argomento molto vasto!
cherubina_g
00giovedì 9 dicembre 2010 18:30
Penso che ogni caso sia diverso dall'altro, ma in determinate sensazioni Dio è l'ultimo dei tuoi problemi.. è una sensazione di debolezza estrema, di incapacità di affrontare quei problemi che magari sono pure banali, in cui sei abbandonato a te stesso e non trovando luce trovi rifugio in quella che è le soluzione più semplice.
ROCKY77
00venerdì 10 dicembre 2010 15:47
è un peccato grave semplicemente perchè non possiamo disporre della vita e della morte di nessuno, neppure di noi stessi.

secondo il Cattolicesimo, il suicidio contraddice la naturale inclinazione dell'essere umano a conservare e a perpetuare la propria vita. Esso è gravemente contrario al giusto amore di sé. Al tempo stesso è un'offesa all'amore del prossimo, perché spezza ingiustamente i legami di solidarietà con la società familiare, nazionale e umana, nei confronti delle quali abbiamo degli obblighi. Il suicidio è contrario all'amore del Dio vivente.

inoltre, sempre secondo la Chiesa Cattolica... "Non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte. Dio, attraverso le vie che egli solo conosce, può loro preparare l'occasione di un salutare pentimento. La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita."

condivido e - da credente - rispetto questi dettami.
_Mamu_
00venerdì 10 dicembre 2010 18:32
Re:
Cheru premesso che quando non sei d'accordo con qualcosa che scrivo non devi scusarti, siamo qui per confrontarci e gli spunti di riflessione sanno lanciarli solo le persone dotate di forte intelligenza critica e sanno coglierli coloro che sono interessati alle idee e al confronto, io amo i dibattiti, amo meno gli attacchi personali ma non è questo il caso!
In secondo luogo mi scuso se le mie parole abbiano urtato la sensibilità di qualcuno, le mie sono solo opinioni e in quanto tali non sono "la verità" per fortuna, ne sentirei il peso se così fosse!

cherubina_g, 09/12/2010 18.30:

Penso che ogni caso sia diverso dall'altro, ma in determinate sensazioni Dio è l'ultimo dei tuoi problemi.. è una sensazione di debolezza estrema, di incapacità di affrontare quei problemi che magari sono pure banali, in cui sei abbandonato a te stesso e non trovando luce trovi rifugio in quella che è le soluzione più semplice.



In questo post tu stessa esprimi quello che intendevo dire.. Dio è l'ultimo dei problemi.. convieni con me che Dio è passato in secondo piano perchè ci si è lasciati sopraffare da altro. Dio ci ha donato la possibilità di incontrarlo, ne è testimonianza il fatto che la sua Parola cavalca i millenni, se non si riesce a trovarlo nella quotidianità è anche un pò perchè spesso non facciamo molto per cercarlo, decliniamo la fede a nostra convenienza, non accettiamo disciplina di alcun genere dando maggior credito alla ragione umana. Non giudico tale comportamento, io sono la prima a vacillare nella mia fede, il contesto sociale attuale è notevolmente ostile ad una coscienza religiosa.
Nella prima parte del mio intervento ho cercato di farmi interprete dei motivi della chiesa e ho dato un senso personale alle posizioni che assume. Nella seconda parte sostengo quello che tu stessa dici, che è compito di chi circonda chi vacilla sostenerlo e cercare di trasmettere una fede viva, non parole, non sermoni ma gesti d'amore, perchè Dio lo si incontra nella sua essenza, amore è mettere le mani in pasta, agire..
Infine quando dico che provo pena intendo dire dispiacere non commiserazione come se mi ponessi al di sopra. Provo dispiacere perchè penso a tutto quello che ha portato ad un gesto così estremo ed irreversibile, provo sofferenza perchè mi spaventa l'idea che qualcuno che conosco possa ricorrere ad un gesto così pauroso..
cherubina_g
00venerdì 10 dicembre 2010 20:01
Sai cos'è parla con un prete del sucidio... la risp è !non capisco cosa abbiano questi giovani nella testa"... io non so se quelle sono le parole che cerca una persona che attraversa un periodo buio, tanto che se questo è il conforto che la chiesa riesce a dare allora.. meglio lasciar perdere. Io capisco il tuo punto di vista, in alcuni punti non mi trovo perchè ahimè quest'esperienza è così vicina a me che non mi permete di essere lucida. Non hai urtato la mia sensibilità, solo posos dirti che a volte certe parole suonano solo come condanna. La vita consiste anche nella ricerca di risposte, se in una fase nessuno può aiutarti, neanche chi lo fa per mestiere, e non dico che si vuole conoscere ils enso estremo della vita, perchè ho capito che non è nostro diritto saperlo, ma scoprirlo, dicevo comunque che se nessuno ti aiuta se non altro a vedere quella luce, allora ti trovi solo, in una stanza buia e dici "basta". é un comportamento debole, vigliacco, forse non merita perdono, ma come ci si è arrivati lì? a monte ci sono peccati di omertà, o forse un sottovalutare certe situazioni, ma chi tenta il suicidio spesso lo fa perchè si sente solo..
il mio ragionamento è contorto lo so, spero sia stato inteso.
_Mamu_
00sabato 11 dicembre 2010 02:04
Re:
Ho capito cosa intendi.. piacerebbe anche a me una chiesa più viva e attenta alle esigenze della comunità. Lo so che sono pesante e che quando scrivo esprimo un fervore che poi nella pratica è purtroppo più debole di ciò che appare, ma io penso che la chiesa siamo noi, sono le preghiere collettive a rafforzare un istituto ormai agonizzante e i suoi ministri.. Rocky ha riportato un messaggio bellissimo di speranza..

ROCKY77, 10/12/2010 15.47:


"Non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte. Dio, attraverso le vie che egli solo conosce, può loro preparare l'occasione di un salutare pentimento. La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita."




Dio è grande e misericordioso, evidentemente proprio le persone care, la chiesa in generale, con le proprie preghiere possono aiutarli..

_Stellamarina_
00sabato 11 dicembre 2010 09:58
Re:
cherubina_g, 09/12/2010 18.30:

Penso che ogni caso sia diverso dall'altro, ma in determinate sensazioni Dio è l'ultimo dei tuoi problemi.. è una sensazione di debolezza estrema, di incapacità di affrontare quei problemi che magari sono pure banali, in cui sei abbandonato a te stesso e non trovando luce trovi rifugio in quella che è le soluzione più semplice.




Anche io credo che un caso sia diverso dall'altro. E ognuno di noi è diverso, caratterialmente. Ci sono persone più forti, che riescono ad aggrapparsi a qualunque cosa, ci sono altre che lo sono meno. Per alcuni in determinati periodi della propria vita, Dio è davvero l'ultimo dei pensieri, per altri resta comunque il primo.
Però non sempre affidarsi ad un uomo di fede è sbagliato .. ci sono uomini di fede che meritano di essere ascoltati

cherubina_g
00sabato 11 dicembre 2010 10:16
Penso che la Chiesa e l'attuale Pontefice abbiano fatto enormi passi indietro, perchè tutte queste condanne? perchè mettere parola su ciò che non è di loro pertinenza? Questo pensiero va fuori tema, ma è per dirti che tutto questo venire incontro alle persone non lo vedo. Capisco che raggiungere una certa fede e una spiritualità è un percorso individuale, di ricerca in sè, ma sarò un'illusa, mi aspetterei un comportamento più materno da parte di chi detiene la parola di Dio. Materno non significa accomodante, comprensivo, significa anche rigore, significa anche punizione, insegnamento, ma chi ad oggi fa questo?
Vedo il prete della mai parrocchia andare casa per casa a cercare offerte per la Chiesa, poi è anche vero che quando mia madre ha avuto un problema di salute ha chiamato per sincerarsi che tutto andava bene e questo mi ha fatto piacere, a quanti qui vorrebbero una parola di sostegno? per avvicnarsi a Dio bisogna anche fidarsi e siccome vedo difficile poter intrattenere un dialogo direttamente con lui, e in terra ci sono uomini che hanno acquisito l'appellativo di Ministri di Dio, perchè non riprendono questo compito?
Papa Giovanni Paolo II viaggiava, andava tra la gente, Papa Roncalli nell'Angelus mandava sempre una carezza a tutti.. mi dirai che è poco, ma nel cuore di chi vorrebbe essere vicino a Dio è molto.
Neongenesis
00martedì 14 dicembre 2010 15:37


Chi uccide se stesso non ha diritto al perdono di Dio e quindi neanche ad un funerale, chi non uccide se stesso ma ammazza molte persone verrà perdonato da Dio e dalla chiesa, avrà diritto al funerale e anche ad essere sepolto all'interno di una chiesa!

Provate a chiedere questo ad un prete...
figurina
00venerdì 17 dicembre 2010 15:10
Re:
Neongenesis, 14/12/2010 15.37:



Chi uccide se stesso non ha diritto al perdono di Dio e quindi neanche ad un funerale, chi non uccide se stesso ma ammazza molte persone verrà perdonato da Dio e dalla chiesa, avrà diritto al funerale e anche ad essere sepolto all'interno di una chiesa!

Provate a chiedere questo ad un prete...



qui non c'è ironia :)


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