Suicidio

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_Stellamarina_
00mercoledì 28 ottobre 2009 12:34
Secondo voi perchè ci soo persone che commettono questo "crimine" su loro stessi, cosa lispinge a farlo e perchè??
Perchè la vita non è sacra per tutti??
basettun
00mercoledì 28 ottobre 2009 17:18
Argomento difficile Stellina, spero di non apparire superficiale e mi riprometto di approfondirlo come merita.
Premesso che le nostre cellule hanno tutte l'obiettivo di mantenerci in vita, che vivere è la condizione naturale per ogni organismo e che il suicidio va contro il progetto naturale, secondo me ci sono due motivi fondamentali che possono indurre al suicidio: la depressione psico-fisica e l'esaltazione ideologica o religiosa, due estremi della condizione psichica, quindi, che bisognerebbe evitare il più possibile, con l'assunzione di farmaci nel primo caso e con l'educazione alla razionalità nel secondo.
Penso pure che a volte le ragioni della depressione sono talmente gravi che il suicidio può non essere il male peggiore (mi riferisco al caso di malattie mortali), ma questa è solo una mia opinione.

rosarossa79
00sabato 31 ottobre 2009 15:43
argomento delicato concordo
non mi sento di dire che non e' sacra la vita per chi lo fa
fortunatamente non tutti possiamo capire ne immaginare cosa scatta dentro,io per prima
cherubina_g
00giovedì 21 gennaio 2010 08:45
(ANSA) - GENOVA, 20 GEN - Uno studente si e' suicidato oggi gettandosi da una finestra al quarto piano, nel quartiere di Pegli a Genova. Alla nonna che lo ospitava in citta' (i genitori abitano fuori Genova) aveva detto che oggi avrebbe discusso la tesi di laurea. Ma la discussione della tesi alla facolta' dell'Ateneo genovese non era mai stata fissata, perche' il giovane non aveva ancora finito gli esami del suo piano di studi. Incastrato in questa situazione, si e' gettato dalla finestra.

Tra i giovani il problema è molto sentito, non è facile comprendere le ragioni di questi gesti, posso dire che spesso tutto si riconduce alle aspettative dei famigliari, poi ogni storia segue il suo corso, ovvio, ma capita che i genitori non abbiano la volontà di vedere problemi esistenti perchè troppo coinvolti dalla routine quotidiana.
è vero la vita è sacra e nessuno avrebbe il diritto di mettere la parola fine suicidandosi, però siamo tutti fragili e quando lo sconforto ti assale puoi giungere ad una conclusione simile.
Cassandra.
00giovedì 21 gennaio 2010 10:12
Per mia fortuna non mi sono mai trovata in una situazione del genere...però penso che per arrivare al punto di decidere di togliersi la vita ci si debba sentire davvero persi
)Elettra(
00giovedì 21 gennaio 2010 10:38
E' difficile trattare un argomento cosi' complesso in poche righe.
Non so cosa passi per la mente di persone che decidono un gesto tanto "estremo", sicuramente non pensano alla sacralita' della vita, ma alla fatica del loro vivere quotidiano.
Sicuramente la depressione gioca un ruolo importante, pero' non credo possa essere l'unica spiegazione, forse non si vede altra via d'uscita e la vita diventa talmente dolorosa che quella appare l'unica soluzione.
Forse sono stata un po' contorta....
l' inglese
00giovedì 21 gennaio 2010 23:43
Argomento difficile e delicatissimo . Non stupitevi . MAI .
Il Suicidio e' un attimo di particolar sconforto che puo' vincere ognuno di noi ...
Una pistola carica che ognuno tiene nella propria tasca .
Il destino mi fece spesso incontrare delle persone disperate e vinte , sentii il loro peso e feci di tutto , per rincuorarle .
L' ultima fu' una ragazzina , disperata e sola , straziata dalla morte di un ragazzino di 18 anni , forse sua dolce fiamma , perito in un incidente stradale . Stetti con lei a lungo e pregai poi mia sorella di riportarla a casa , dove la madre preoccupata iniziava solo in quel momento le ricerche , il suo momento " Delicato " era pero' passato . Ma Dio non ne tenne conto di questo mio spontaneo agire e mi diede , pochi giorni dopo , il piu' straziante ed infinito dei dolori ...
Molto tempo fa'un guardiacaccia simpatico e scherzoso come poteva esserlo solo un bevitore , divenne mio amico , legato dalla piu' forti delle amicizie , quella nata in mezzo al dolore vissuto da entrambi nella stessa stanza d' ospedale ... Lui beffardo e spregiudicato , nel suo attimo piu' triste fu' solo e qualche anno fa' si sparo' ...
Concludo questa mia mesta carrellata con una poesia sentita per una sola volta , chi la scrisse era l' oggetto di una puntata di " Chi lo ha visto ? " . Credo che non venne piu' trovato ...

" Perdonami o Signore , se ti disprezzo la vita .
Ma per essa , pago ,
ogni giorno un prezzo sempre piu' alto ,
ed io ,
non sono piu' ricco . "

Siate pronti a cogliere nello sguardo di chi incontrate la sua disperazione , anche celata . Con un solo sorriso ed una parola potrete salvarlo , per una frase a volte non c' e' moneta che la ripaghi .
Domani , quegli occhi tristi potrebbero essere i vostri e l' ultimo degli sconosciuti potrebbe saldare il vostro credito , senza attendere nulla in cambio , manco un grazie ... Come deve essere .

Ciao a tutti da Roberto

l' inglese
)Elettra(
00venerdì 22 gennaio 2010 07:00
Capisco il tuo dolore, ho realizzato pero' che spesso, le persone scappano da chi ha dei momenti bui. E' difficile stare vicino a chi sta male. Grazie per aver condiviso con noi questo momento della tua vita.

Grazia
l' inglese
00sabato 23 gennaio 2010 00:47
Pur amando l' allegria , sono stato sempre attirato dalle persone tristi , soprattutto le ragazze . Nel dolore ci si aiuta di piu' , una persona vincente e totalmente appagata , di solito e' tirchia e non di solo denaro , ma anche di qualsiasi gesto d' affetto . Inconsciamente si teme di una sorta di contagio e allora , se io ho vinto , che lui si arrangi e che non turbi la mia euforia ...
Questo e' il pensiero che tende a farci rinchiudere nella nostra gabbia dorata di felicita' . Diventando cosi' prigionieri della nostra stessa agiatezza , ciechi e sordi verso gli altri .
Star vicini a chi soffre , non e' difficile , spesso basta sedersi ed ascoltare ...
Il vero ricco e' colui che sa' donare , senza saperne il perche'.

Ciao a tutti da Roberto

l' inglese
_Mamu_
00sabato 23 gennaio 2010 01:05
Roberto le tue parole sono molto profonde e vere, condivido il tuo pensiero. Può capitare a tutti di vivere momenti di forte sconforto e solo la presenza di qualcuno può aiutare. Una sofferenza compresa da un'altra persona non è rimossa come per magia ma diventa sopportabile. Quando qualcuno ci tende la mano, anche solo ascoltando, aiuta a far maturare il dolore. Ma il vero ascolto, la reale percezione dell'esperienza altrui può averla solo chi non è fuggito davanti ai suoi momenti difficili. La vita riserva a tutti la sua dose di bei momenti e brutti momenti ma se non si è disposti ad accogliere e vivere quelli brutti anche quelli belli diventano meno intensi e i sorrisi e l'allegria sono solo scenografia.
)Elettra(
00sabato 23 gennaio 2010 06:56
Siette entrambi due persone molto profonde e vere, ed e' bello incontrare persone cosi', in modo inaspettato, in un forum, dove forse ci si conosce anche di piu' che nella vita "reale".
cherubina_g
00sabato 23 gennaio 2010 09:14
Re:
_Mamu_, 23/01/2010 1.05:

La vita riserva a tutti la sua dose di bei momenti e brutti momenti ma se non si è disposti ad accogliere e vivere quelli brutti anche quelli belli diventano meno intensi e i sorrisi e l'allegria sono solo scenografia.



Il problema è che non è che si è indisposti verso i momenti tristi, semplicemente non tutti hanno quel coraggio che serve a reagire e trova questa via come la soluzione dei suoi drammi.

per quanto riguarda il tendere la mano.. ecco diciamo che se ci si accorge di non essere in grado di fronteggiare queste emergenze, forse è meglio evitare, piuttosto di arrecare altro danno. Non tutti sono in grado di aiutare.


_Mamu_
00sabato 23 gennaio 2010 10:42
Elettra grazie, sei dolcissima [SM=g7255]

Cherubina sono d'accordissimo con te è tutta questione di coraggio, tantissime volte si teme di soffrire quando invece la sofferenza più grande è rendere tutto apatico, privo di colore, sapore, odore e consistenza.
Per quanto riguarda l'aiuto ti capisco perfettamente, è la grande sensibilità che hai che ti fa parlare così, mi pongo lo stesso problema anche io, però da persona che è stata dall'altra parte ti dirò che una persona può fare tanto solo rispettando i silenzi dell'altro, senza fuggire, può aiutare solo ascoltando senza dire nulla ma anche senza giudicare, senza fingere di avere qualcosa da dire se non si sa cosa dire. Il vero aiuto è nella presenza, l'aiuto professionale spetta ai professionisti. E' anche vero comunque che a volte non si riesce a reggere il dolore dell'altro..
cherubina_g
00martedì 23 marzo 2010 00:34
Mi mette ansia quest'argomento negli ultimi giorni...non poter trovare le parole giuste per poter tendere la mano, l'ansia che da un giorno all'altro una persona non sia più presente tra noi. Avrete notato che scrivo poco..troppi problemi.. troppi problemi
l' inglese
00martedì 23 marzo 2010 22:04
Un sorriso ed un abbraccio a volte valgono piu' di un Castello ....e costano poco...
Non ne siate tirchi ...

Vai da chi senti in pena e aiutalo , fagli sentire la sua importanza verso di te' e soprattutto la sua utilita' per il mondo ...
La notte per quanto buia e lunga possa essere
viene sempre vinta dall' Aurora ...

Ciao bella
Auguri
Roberto
l' inglese
cherubina_g
00venerdì 26 marzo 2010 09:07
Roberto mi stupisci sempre con la tua sensibilità
_Mamu_
00martedì 30 marzo 2010 22:55
Quoto Roberto e abbraccio te Cheru, immagino lo stato d'animo. Mi dispiace saperti in questi brogli, tanti auguri.
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