Terremoto a Haiti

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cherubina_g
00mercoledì 13 gennaio 2010 09:26
PORT-AU-PRINCE - Devastata da quattro scosse tremende - la prima, più forte, di 7,0-7,3 gradi Richter - nel pomeriggio di ieri (poco prima della mezzanotte italiana), la capitale di Haiti Port-Au-Prince, due milioni di abitanti, si è trasformata in un attimo in una distesa di rovine, un'enorme nube grigia di polvere con migliaia di persone inghiottite sotto le macerie. Con il calare della notte, mentre i soccorritori hanno cominciato a reagire in ordine sparso, la città è diventata una macchia di oscurità totale, popolata di spettri accasciati sulle strade senza sapere dove andare. L'ipocentro delle quattro scosse è stato ad appena 10 chilometri di profondità. Ravvicinati gli epicentri, tutti in terraferma e nelle vicinanze della capitale: a 15 km a sud-ovest la prima, a 25 km. a ovest-sud-ovest la seconda e la terza, a 30 km. a sud ovest la quarta. "Tutto ha ballato, la gente urla, le case hanno cominciato a crollare.

Il caos è totale" ha detto un giornalista della Reuters sul posto. Con il passare delle ore le dimensioni del disastro, subito definito da fonti americane "un'enorme catastrofe", assumono contorni sempre più tragici: i morti e dispersi nella sola Port-Au-Prince si conterebbero già a migliaia. Nulla si sa per ora del resto del paese: comunicazioni telefoniche interrotte, nessun straccio di notizia arriva dalle fonti ufficiali di un governo paralizzato e impotente. " Parlare di centinaia di vittime - ha commentato amaro il dirigente di un'organizzazione di volontariato - assomiglia ad una pietosa sottovalutazione". A seminare la morte gli edifici più alti e più, in teoria, moderni: crollati come cartapesta ospedali, il palazzo presidenziale, vari ministeri, hotel cosiddetti di lusso nel paese più povero delle Americhe, edifici per uomini d'affari, grandi magazzini. Anche il Quartier generale della missione militare e civile dell'Onu, che nel paese disloca ben 9.000 uomini - 7.000 militari e 2.000 poliziotti - è stato quasi raso al suolo. " Siamo tremendamente preoccupati - ha detto un portavoce dell'Onu - Moltissimo il personale disperso, con cui non riusciamo a stabilire alcun contatto". L'enormità della catastrofe ha fatto scattare la solidarietà internazionale. A cominciare dagli Stati Uniti, il paese più coinvolto, nel bene e nel male, nella tragedia di un paese da decenni in preda alla povertà, alla dittatura e a governi eletti dal voto popolare spesso corrotti e incapaci: il presidente Barack Obama e la segretaria di stato Hillary Clinton hanno promesso aiuti immediati.
Anche l'Italia si è mobilitata. E la Banca mondiale ha promesso l'invio di una missione di esperti per valutare i danni e stilare piani per la ricostruzione del paese. La Farnesina sta verificando le condizioni dei circa 70 italiani che vivono ad Haiti. Non si sa al momento che cosa sia loro accaduto. Tra i 70 ci sono un certo numero di dipendenti della Ghella costruzioni di Roma. Secondo fonti diplomatiche si trovano nel nord del paese, in un'area lontana dall'epicentro del terribile sisma.


fonte: ansa

cherubina_g
00mercoledì 13 gennaio 2010 09:26
mai una bella notizia al risveglio...
rosarossa79
00mercoledì 13 gennaio 2010 10:08
il terremoto e' sempre una tragedia
)Elettra(
00mercoledì 13 gennaio 2010 12:07
Terribile notizia, poi sembra che capiti sopratutto a chi e' gia' messo male di suo, come questa povera gente.
Che tragedia!
_Stellamarina_
00mercoledì 13 gennaio 2010 14:08
Prima uragani .. poi terremoti ...mah .... la natura si ribella...
)Elettra(
00mercoledì 13 gennaio 2010 14:11
Volevo segnalarvi questo articolo del Messaggero, anche se apparentemente sembra non attinente....invece...

Metto almeno il titolo:

Da Haiti alla Svizzera, dalla tragedia alla ricerca della felicità

www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=87429&sez=TITOLIDICODA

rosarossa79
00mercoledì 13 gennaio 2010 16:11
vera questa frase


Curiosa la geografia della vita: neanche un minuto per realizzare una catastrofe

)Elettra(
00mercoledì 13 gennaio 2010 20:07
Giungono notizie sempre piu' preoccupanti per quella povera gente, ma mi colpisce questo titolo:

Apocalisse Haiti, senza ospedali
"Possibili 100mila morti"-video
Il premier: «Un bilancio catastrofico». E c'è chi parla di 500mila vittime. Obama: «Ora il mondo si mobiliti»
La Farnesina è al lavoro: «Forse c'è anche un italiano»

Come viene tutto relativizzato, 100.000 morti, di persone sconosciute e tanto lontane, nei titoli colpiscono si', ma forse non abbastanza.
Ma sapere che su 100.000 morti uno sia italiano!!
cherubina_g
00mercoledì 13 gennaio 2010 21:12
Ovviamente la notizia colpisce, per dovere di cronaca bisogna anche informare se tra le vittime ci sono connazionali.
saty85
00mercoledì 13 gennaio 2010 22:29
certo, bisogna informare.. ma lo fanno in un modo veramente brutto!
cherubina_g
00giovedì 14 gennaio 2010 09:40
o.t Capisco il vostro punto di vista, comunque posso garantirvi che ci sono siti internet dove ci si può informare nel migliore dei modi, a me piace parecchio il sito di repubblica, anche se non comprerei mai il quotidiano per esempio. Internet ha una marcia in più perchèl'utente può liberamente scegliere la fonte alla quale attingere e se non ci piacciono i giornali nazionali si può guardare quelli internazionali.
rosarossa79
00giovedì 14 gennaio 2010 09:45
guardavo ieri e pomeriggio 5... ci sono zone rase la suolo
rosarossa79
00giovedì 14 gennaio 2010 10:12
Terremoto ad Haiti, gli aiuti
Aperte sottoscrizioni e servizi sms
Il terribile sisma che ha quasi distrutto l'isola di Haiti ha messo in moto la macchina degli aiuti. Per chiunque volesse dare un contributo economico sono molte le possibilità. Tra i primi si segnala la sottoscrizione aperta dalla onlus Mediafriends che attraverso un sms da qualsiasi operatore al numero 48541 è possibile donare 2 euro per la popolazione in difficoltà.

Un sms anche per la Croce Rossa
Per donare 2 euro alla Croce Rossa Italiana "Pro Emergenza Haiti" basta inviare un sms da numero 'Wind' e '3' al 48540. Il numero sara' attivo fino al 27 gennaio. I fondi saranno utilizzati per sostenere l'impegno umanitario della Croce Rossa Italiana sul territorio di Haiti, colpito dal terremoto.

Milano, comune e curia aprono un conto corrente
L'arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, e il sindaco di Milano Letizia Moratti, hanno unito le loro voci davanti alla tragedia del terremoto di Haiti per un appello comune per portare un aiuto a una delle popolazioni più povere del Pianeta ora colpite dal cataclisma. Sia il Comune sia la Curia hanno già versato 100mila euro, ciascuno: la diocesi nel conto corrente della Caritas Ambrosiana (IT16P0351201602000000000578), Palazzo Marino nel conto speciale Milano per Haiti, acceso presso Banca Intesa (IT94L0306901783100000000069).

Le Misericordie d'Italia hanno aperto una sottoscrizione
Sono pronti a partire per Haiti i Confratelli delle Misericordie d'Italia, la cui Confederazione nazionale ha aperto una sottoscrizione in favore delle popolazioni colpite. Le Misericordie Italiane hanno anche aperto una sottoscrizione in favore delle popolazioni colpite sul c/c 000005000036, MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA, Firenze Agenzia 6, IBAN: IT 03 Y 01030 02806 000005000036; oppure sul CONTO CORRENTE POSTALE N 000021468509, Firenze Agenzia 29, IBAN: IT 67 Q 07601 02800 000021468509, entrambi intestati a "Confederazione Nazionale" con causale "PRO HAITI".

Aiuti anche all'ong Agire, già attiva ad Haiti
Le organizzazioni non governative italiane riunite sotto la sigla Agire hanno deciso di lanciare una raccolta fondi per finanziare i soccorsi alle popolazioni di Haiti. Le ong di Agire sono già al lavoro ad Haiti. I fondi raccolti saranno destinati ai bisogni più urgenti: cibo, acqua potabile, medicinali, ripari temporanei. Si può donare con carta di credito al numero verde 800.132870; versamento sul conto corrente postale n. 85593614, intestato ad AGIRE onlus, via Nizza 154, 00198 Roma, causale Emergenza Haiti; bonifico bancario sul conto BPM - IBAN IT47 U 05584 03208 000000005856. Causale: Emergenza Haiti. Donazioni on line dal sito internet wwww.agire.it

Torino, Sermig raccoglie generi di prima necessità
Il Sermig di Torino raccoglie generi di prima necessità per portare un primo aiuto alla popolazione di Haiti. "Stiamo allestendo un container - precisa il Servizio Missionario Giovani che fa capo ad Ernesto Olivero - che partirà per Port-au-Prince nei prossimi giorni. In particolare raccogliamo prodotti alimentari a lunga conservazione, prodotti igienici e disinfettanti". Per aiuti in denaro è stato predisposto dal Sermig un conto corrente postale (numero 29509106) intestato a Sermig, piazza Borgo Dora 61, 10152 Torino. La causale è "Terremoto Haiti".

Medici senza Frontiere lancia raccolta fondi straordinaria
Medici Senza Frontiere (MSF) lancia una raccolta fondi straordinaria per potere continuare a soccorrere le vittime del devastante terremoto che ha colpito Haiti. Per contribuire all'azione di soccorso di Msf a Haiti si può donare attraverso la carta di credito telefonando al numero verde 800.99.66.55 oppure allo 06.44.86.92.25; bonifico bancario IBAN IT58D0501803200000000115000; conto corrente postale 87486007 intestato a Medici Senza Frontiere onlus causale Terremoto Haiti; sul sito www.medicisenzafrontiere.it.
tgcom
)Elettra(
00giovedì 14 gennaio 2010 10:27
Debora posso copiarlo nel forum di Lorena? Mi sembra importante che il numero possibile di persone possano avere queste informazioni.
Per quanto riguarda il mio post precedente, forse mi sono espressa male.
Leggo sempre Repubblica, sia cartaceo che sul web, la stessa notizia era riportata piu' o meno nello stesso modo anche dagli altri quotidiani.
E' anche vero che in qualche modo l'informazione riguardante gli italiani andava data, ma mi ha colpito il rapporto fra 100.000 sconosciuti e un italiano che invece ci sembra piu' importante.
Spero di essermi spiegata meglio ora.
rosarossa79
00giovedì 14 gennaio 2010 11:43
ma certo.. non sono notizie mie esclusive
)Elettra(
00giovedì 14 gennaio 2010 12:51
Grazie!
Raul2088
00venerdì 15 gennaio 2010 10:28
ho visto anche io .. che immane tragedia anche se purtroppo siamo abituati in questi ultimi anni a scene come quelle di haiti :(
rosarossa79
00martedì 19 gennaio 2010 17:27
Haiti, si salva grazie agli sms
Primo lancio aiuti Usa con paracadute
Si scava ancora ad Haiti, anche tra le macerie del Caribbean Supermarket, nel centro della città, per cercare qualche sopravvissuto. Come è accaduto alla studentessa ritrovata grazie agli sms da lei inviati. Salgono a due le vittime italiane. L'Italia, che invierà i carabinieri, potrebbe guidare la missione di gendarmeria della Ue. Gli esperti: "Case ancora in piedi potrebbero crollare". E gli Usa lanciano gli aiuti dal cielo.


Segui la situazione in tempo reale

16.40 - Situazione drammatica". "La situazione è drammatica. Ci dovrebbe essere una autorità che coordina tutto, ma finora questo non è accaduto''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, in visita nelle zone terremotate dell'Aquila, riferendosi al post sisma ad Haiti.

16.01 - Altri caschi blu. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha dato il via libera all'invio di 3.500 caschi blu supplementari ad Haiti, circa 2mila militari e circa 1.500 poliziotti.

15.14 - Comune Roma, conto corrente per donazioni
Il Campidoglio ha proceduto ad attivare il conto corrente per raccogliere contributi. Attraverso questo conto sarà possibile effettuare donazioni che il Comune utilizzerà per realizzare strutture di assistenza.

12.17 - Poliziotti decimati
La polizia haitina nella capitale Port-au-Prince ha subito gravi perdite ed è crollata da 4.000 agenti a circa 1.500, con il compito di garantire la popolazione e gli aiuti da sciacalli e violenti. Lo ha dichiarato il capo della polizia di Haiti, Mario Andresol, alla Cnn.

12.11 - Mezzo milione di sfollati
Quasi mezzo milione di sfollati haitiani vivono sotto ripari e tende improvvisati, accampati lungo il grande viale degli Champs de Mars a Port-au-Prince. Lo ha constatato la Cnn. L'accampamento di Champ de Mars, spiega al sito il capo della polizia haitiana, Mario Andresol, "è il maggiore".

11.55 - Appello della Merkel
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha lanciato un appello al Paese per aumentare gli aiuti alla popolazione di Haiti. "Il popolo di Haiti ha bisogno del nostro e del vostro aiuto - ha scritto sul tabloid Bild, il quotidiano più letto della Germania -. Ha bisogno della nostra solidarietà. Vi prego con tutto il cuore: fate un'offerta per dare un futuro migliore al popolo di Haiti".

11.33 - Nuova speranza. ''C'è ancora speranza, le ricerche continuano'': lo ha detto oggi la portavoce dell'Ufficio dell'Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), Elysabeth Byrs.

11.18 - "Serve conto bancario unico"
"Per gestire il flusso di denaro proviente dalle 20 o piu' agenzie di donatori serve un conto bancario unico e trasparente". Lo scrive sul Washington Post Jeffrey Sachs, direttore dell"Earth Institute alla Columbia University.

11.10 - Bambina torna a scuola
Silvia, la bambina di dieci anni che è tornata dopo il terremoto, vuole "restare a Catania" e preferisce "non pensare a quello che è accaduto a Haiti". La piccola è tornata nella "sua" scuola elementare, "protetta" dai suoi compagni e dagli insegnanti. Ma i suoi genitori, due apprezzati geologi che lavorano in tutto il mondo, non escludono invece di rientrare nell'isola Caraibica. La famiglia si ritiene molto fortunata per l'accaduto. Ed è salva per "una serie di fortunate coincidenze".

11.09 - Cinque italiani mancano all'appello
Sono cinque gli italiani ad Haiti che ancora mancano all'appello e si teme che due di loro non siano sopravvissuti al sisma. Lo ha reso noto al Farnesina, secondo cui due delle cinque segnalazioni sono "così indeterminate da far sperare che riguardino persone non effettivamente presenti ad Haiti".Compatibilmente con le note difficoltà logistiche e di sicurezza - fa sapere la Farnesina - continua l'attività di ricerca e di assistenza dei nostri connazionali, sia da parte italiana che internazionale.

10.22 - Tornano le malattie
Un nuovo pericolo minaccia Haiti: il diffondersi di cancrena e tetano tra gli innumerevoli feriti a cui sono stati amputati gli arti. Sopraffatti dall'enorme numero di feriti che affluiscono negli ospedali, i team medici lavorano ad Haiti in condizioni disperate. L'ex presidente Usa, Bill Clinton, che ha visitato un ospedale di Port-au-Prince ha raccontato che i medici lavorano "senza anestesia e usando la vodka per sterilizzare gli attrezzi".

09.56 - Finora 90 estratti vivi
E' di almeno 90 il numero totale delle persone finora estratte vive dalle macerie ad Haiti. Lo riferisce a Ginevra l'ultimo rapporto dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitaria (Ocha). Le operazioni di ricerca dei sopravissuti - precisa il comunicato - continuano e le squadre stanno raggiungendo sempre più aree al di fuori di Port-au-Prince.

09.55 - Estratti vivi. Le squadre di soccorso internazionali che lavorano ad Haiti, dopo il devastante terremoto di martedì scorso, finora hanno estratto dalle macerie oltre 90 persone. Lo hanno reso noto a Ginevra fonti delle Nazioni Unite.

09.00 - Migliaia di sopravvissuti cercano di scappare
Sono migliaia i sopravvissuti al terremoto che stanno provando a lasciare il Paese in cerca di cibo, assistenza e riparo all'estero. Ma la mancanza di carburante e di beni alimentari ha generato un innalzamento dei prezzi delle corse in autobus: per un trasferimento fuori dai confini del Paese, gli haitiani sono costretti a spendere la paga di tre giorni di lavoro per ogni singolo posto. La maggior parte di questi "profughi" intende tornare a Port-au-Prince, non appena la situazione si sarà normalizzata. Molti di loro inviano i propri bambini all'estero, in attesa di riprendere il lavoro e costruire una nuova casa per tornare a una vita normale.

08.05 - Haiti, primo lancio aiuti Usa con paracadute
I militari statunitensi hanno iniziato a lanciare con i paracadute dagli aerei gli aiuti in beni di prima necessità per la popolazione colpita dal terremoto di quasi una settimana fa, aggirando cos la strozzatura dell'aeroporto di Port-au-Prince. Lo dice un portavoce militare Usa citato da Cnn e dalla Bbc.

07.30 - Italia pronta a inviare circa 200 carabinieri
Mentre la portaerei Cavour si prepara a salpare dal molo di Muggiano, potrebbe partire presto anche un nucleo di carabinieri. Secondo quanto si è appreso, potrebbero essere circa 200. La nave Cavour giungerà nell`area di operazioni dopo una sosta tecnico-operativa in Brasile dove imbarcherà personale medico delle Forze Armate brasiliane. Si tratta di un'operazione congiunta tra le Forze Armate italiane e quelle brasiliane per fornire assistenza alle comunità colpite dal terremoto.

02.00 - Gli States permettono l'ingresso ai bambini orfani
Gli Stati Uniti hanno deciso di concedere il visto d'ingresso in America ai bambini di Haiti rimasti orfani e che hanno bisogno di cure. Lo ha reso noto il segretario per la Sicurezza Interna, Janet Napolitano, confermando formalmente quanto già anticipato dal Dipartimento di Stato, che aveva comunicato la concessione del visto a 24 orfani haitiani feriti e portati per questo in territorio americano.

01.56 - Obama: "Coordinare gli aiuti"
Lavorare insieme nella ricostruzione di Haiti. E' stato il tema chiave al centro di un colloquio telefonico tra il presidente americano Barack Obama e il collega brasiliano Lula. Nel colloquio, durato una quindicina di minuti, il presidente Usa ha ricordato che Washington e Brasilia hanno il maggior numero di presenze nel Paese caraibico.

01.02 - Paura per case non crollate
Gli edifici di Haiti erano costruiti con materiali di bassissima qualità e quelle ancora in piedi potrebbero crollare per le scosse di assestamento. L'allarme è stato lanciato da un gruppo di esperti dopo tre giorni di sopralluoghi a Port-au-Prince. "Per risparmiare denaro - hanno spiegato - la popolazione ha usato acciaio di bassa qualità e meno cemento".

00.32 - Italia a capo gendarmeria Ue
L'Italia dovrebbe essere "il Paese leader'' del contingente di gendarmi europei che l'Ue ha proposto alle Nazioni Unite per Haiti. Lo ha rivelato il responsabile per il peacekeeping Onu, Alain Leroy, in una conferenza stampa all'Onu. Le nuove forze (2mila militari e 1.500 poliziotti) dovranno scortare gli aiuti umanitari che iniziano ad arrivare: 60mila tonnellate di prodotti alimentari sono attesi nelle prossime ore.

00.13 - Salva grazie agli sms
Una studentessa è stata estratta viva dalle macerie dell'università di Port-au-Prince ad Haiti. Lo ha riferito la Cnn. I soccorritori hanno raccontato che la giovane è riuscita a farsi trovare inviando continui sms. Maxine Fallon, 23 anni, è stata immediatamente trasferita in ospedale. Secondo i testimoni, sotto le macerie vi sarebbero altri superstiti.

tgcom
cherubina_g
00mercoledì 27 gennaio 2010 09:55
Haiti,estratto vivo un superstite
Quattordici giorni dopo il terremoto
I militari americani sono riusciti ad estrarre vivo un uomo dalle macerie di un edificio crollato ad Haiti due settimane dopo il terremoto. L'uomo è stato trasportato in ospedale e se la caverà: "Ha una gamba stritolata - ha spiegato un soldato dell'82ma Divisione aviotrasportata Usa - Non sappiamo se fosse lì sotto dall'inizio o se sia rimasto bloccato durante una scossa di assestamento".

L'uomo, in mutande e coperto di polvere, hanno riferito testimoni all'agenzia Reuters, e' stato salvato da militari statunitensi dalle rovine di un edificio crollato in uno scavo condotto due giorno dopo la fine ufficiale delle ricerche dei sopravissuti. I soldati americani che lo hanno salvato, in una strada dal nome quanto mai appropriato di Rue de Miracles, hanno riferito che ha una gamba e un piede fratturati ed era molto disidratato. E' la 134ma persona estratta viva dalle macerie dopo il sisma che ha fatto 150mila morti.

fonte: tgcom
cherubina_g
00martedì 2 febbraio 2010 21:29
Haiti: ci mancavano solo gli stupri


Un orrore che il terremoto non solo non ha interrotto, ma anche addirittura amplificato. Ad Haiti già un rapporto del 2006 della Banca Interamericana di Sviluppo aveva denunciato come un terzo delle donne, metà delle quali minorenni, avessero subito violenza sessuale o percosse. Il sisma dello scorso 13 gennaio non ha fatto che peggiorare la situazione.

Nel clima di insicurezza generale che ha ormai preso d’assalto l’ isola caraibica in alcuni quartieri considerati più a rischio, come quello di Carrefour, gli abitanti hanno improvvisato vere e proprie ronde di protezione a difesa delle donne sopravvissute. In modo ancora molto discreto infatti sono arrivate le prime denunce di violenza benché lo choc del sisma ancora non si fosse sopito. Paul Henock, medico di Médécin sans frontières presso l’ospedale Santa Caterina di Port-au-Prince racconta di come subito dopo il terremoto tre donne abbiano denunciato relativi stupri. “Purtroppo non abbiamo potuto assisterle come avremmo dovuto perché la gravità degli altri feriti era tale che non c’erano né tempo né risorse per loro” spiega Henock.
E per chi riesce a sottrarsi alla violenza resta l’incognita delle cure mediche.

A rischio soprattutto le donne incinte. L’allarme lanciato da Médécins sans frontières è spietato. “Stanno morendo a centinaia perché partoriscono in ripari di fortuna invece che in ospedale - racconta Veronica Gran, medico norvegese volontaria di MSF anche lei presso l’ospedale Santa Caterina della capitale - la maggior parte di loro pensa che gli ospedali o siano ancora chiusi o che si chiedano loro soldi per farle partorire. Ma non è così, loro però stanno morendo”. E come spesso accade con una catastrofe alla fine anche per Haiti le vittime sono soprattutto donne e bambini. “Muoiono di infezioni- spiega Veronica- oppure perdono tempo prezioso in casa e quando arrivano è troppo tardi, il bambino è già morto”.

paolo.manzo

fonte: blog.panorama.it/mondo/2010/01/28/haiti-ci-mancavano-solo-gli...
rosarossa79
00martedì 16 febbraio 2010 13:09
Alluvione ad Haiti, crolla scuola

Un milione di sfollati sotto la pioggia

Dopo il terremoto, ora l'alluvione miete vittime ad Haiti. Una scuola rimasta integra dopo il sisma del 12 gennaio è crollata per le piogge incessanti che cadono da quattro giorni sul Paese seppellendo sotto le macerie quattro bambini. Il disastro è avvenuto a Cap-Haitien, seconda cittùà del Paese, risparmiata dal terremoto che ha devastato la capitale. Secondo una fonte locale, il crollo è stato causato da una frana.

Le piogge torrenziali, che quest'anno sembrano aver anticipato di almeno tre mesi il loro arrivo, rendono ancora più difficili le condizioni di un milione e duecentomila sfollati che vivono all'aperto e hanno impegnato la comunità internazionale in una nuova corsa contro il tempo per allestire ripari e alloggi. Haiti è ancora in ginocchio per il devastante terremoto che ha ucciso quasi 150mila persone e ora il maltempo sta mettendo a durissima prova la popolazione e i soccorritori, impegnati in una sfida improba.
tgcom
_Stellamarina_
00martedì 16 febbraio 2010 13:16
Non basta il terremoto, adesso anche la pioggia.... mamma mia...
rosarossa79
00martedì 16 febbraio 2010 13:58
non c'e mai fine al peggio
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