Si studia un farmaco per le fashion victims
08:30 -
I tacchi altissimi imposti dalla moda sono la croce e la delizia di innumerevoli donne. Eppure, i medici e gli ortopedici non hanno dubbi nel redarguire le fashion victims. Indossare stiletti e plateaux tutti i giorni e per molte ore è un'abitudine killer per la salute di piedi e gambe. L'elenco dei danni in agguato si allunga ora ulteriormente: i tacchi vertiginosi, oltre a una lunga serie di malattie, sono responsabili anche del piede piatto. Eppure qualcosa si può fare: oltre a porte in borsa un paio di ballerine di scorta, è allo studio un farmaco che dovrebbe lenire alcuni disturbi legati alle calzature belle e impossibili.
Uno studio inglese, realizzato dagli studiosi della University of East Anglia e pubblicato sulla rivista "Annals of the Rheumatic Diseases", spiega che i tacchi alti non sostengono il piede in modo appropriato. Per questo, oltre a provocare usura e deformazione di anche, femori e ginocchia, nonché osteoartrite, problemi alla schiena, dita a martello, alluce valgo e calli, i tanto amati trampoli alterano la postura e aumentano la pressione sulla parte che separa le dita dalla volta plantare. Per questo, spiega Graham Riley, autore dello studio, l'arco naturale che arriva al tallone si 'schiaccia' e il piede si appiattisce, con un effetto brutto a vedersi e fonte di ulteriori dolori. Per fortuna, insieme alla cattiva notizia ce n'è anche una buona: gli esperti sono a buon punto nella realizzazione di un farmaco per il piede piatto, una futura terapia che funzionerebbe contrastando alcune proteine nemiche dei tendini.
Secondo gli studiosi britannici, il rischio di piede piatto legato ai tacchi alti aumenta soprattutto se l'abitudine di arrampicarsi su stiletti molto alti è un'abitudine quotidiana e se si trascorrono molte ore in piedi con queste scomode calzature. Due elementi che rendono il problema particolarmente diffuso tra le over 40. Per alleviare i fastidi causati dal piede piatto si utilizzano attualmente particolari solette o supporti da inserire nelle scarpe, ma nei casi più gravi è necessario sottoporsi a un intervento chirurgico per "rimodellare" il piede. Lo studio inglese, invece, apre la strada a una possibile terapia farmacologica.
Il presupposto è che i "colpevoli" che contribuiscono a indebolire i tendini del piede, livellando l'arcata plantare, siano alcuni particolari enzimi. Se la loro attività si altera, finiscono per bersagliare i 'cordoni' di collegamento fra ossa e muscoli. Gli scienziati sono convinti che, utilizzando queste proteine come target si potrà sviluppare un farmaco ad hoc, anche se per avere il medicinale occorrerà almeno un decennio. Sembrano invece più vicine le terapie per altri disturbi diffusi, come l'infiammazione al tendine d'Achille che provoca dolori al calcagno. Anche in questo tipo di problemi, infatti, sono coinvolti gli enzimi 'complici' del piede piatto.
tgcom