Vini di Lock (piemonte)

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Lockness.
00venerdì 16 ottobre 2009 14:16
Barbaresco
Barbaresco
Zona di produzione: intero territorio dei comuni di Barbaresco, Neive, Treiso (già frazione di Barbaresco) e la parte della frazione "San Rocco" già facente parte del comune di Barbaresco ed aggregata al comune di Alba, ricadenti nella provincia di Cuneo. A ragione è considerato uno dei grandi vini d'Italia, con il Barolo e il Brunello di Montalcino. Barbaresco, che dà il nome a questo vino, è un paese in provincia di Cuneo accarezzato dal fiume Tanaro. Antichissimo borgo ricco di storia, Barbaresco già ai tempi dell'impero romano era punto strategicamente importante; posto in cima ad una collina, era un ottimo un ottimo punto di osservazione e sicuro rifugio da attacchi nemici.
Lockness.
00venerdì 16 ottobre 2009 14:17
Barbera

La Barbera è tra i vitigni più rappresentativi del Piemonte ed interessa circa il 35% dei 53mila ettari di superficie vitata della regione. Originario del Monferrato, il vitigno è coltivato prevalentemente nelle province di Asti ed Alessandria, dove raggiunge la sua massima espressione nei due vini Barbera d'Asti e Barbera del Monferrato, entrambi a denominazione di origine dal 1970. La Barbera d'Asti è un vino legato alle antiche tradizioni contadine, che ha saputo rinnovarsi per rispondere a esigenze e gusti diversi.
Lockness.
00venerdì 16 ottobre 2009 14:18
Dolcetto

Il dolcetto è coltivato nel basso Piemonte, nelle province di Cuneo (Langhe), Asti (Monferrato), Alessandria (Acqui e Ovada, Tortonese), Torino (Pinerolese). Alle 7 storiche, ovvero Dolcetto d' Alba, d'Asti, di Dogliani, di Acqui, di Ovada, di Diano d'Alba e delle Langhe Monregalesi, si sono aggiunte ultimamente quelle dei Colli Tortonesi, del Pinerolese, delle Langhe e del Monferrato.
figurina
00mercoledì 28 ottobre 2009 17:59
ottimi vini :) ma secondo me mancano pietre miliari come il barolo e la bonarda :)
figurina
00mercoledì 28 ottobre 2009 18:01
è poi c'è questo che è un re :D
:: Il Caluso Passito DOC::
Secondo la tradizione il Passito di Caluso sarebbe stato prodotto in Piemonte a partire dai primi secoli dopo il Mille, sull'onda della richiesta per il cosiddetto "vino greco", un tipo di vino ricco di alcol, dolce e fortemente aromatico. I produttori piemontesi, per far fronte alle nuove esigenze di mercato, iniziarono a coltivare vitigni adatti e ancora oggi molti vitigni in Piemonte vengono chiamati "greci", uno di essi è appunto l'Erbaluce.
Il Caluso Passito, che insieme all'Erbaluce di Caluso , ha ottenuto la denominazione di origine controllata nel 1967 (primo bianco in Piemonte!) ha una lunghissima tradizione storica nella sua regione d'origine: il Canavese (il comprensorio di produzione del Caluso e' di 36 Comuni tra le province di Torino, Biella e Vercelli).
E' l'unico vino in Italia che richiede, da disciplinare di produzione, almeno sei mesi di appassimento naturale (senza alcuna forzatura) - dai primi di settembre alla fine di febbraio dell'anno successivo alla vendemmia - nei solai "sulè" i grappoli vengono disposti su graticci o appesi ai fili (a fine febbraio questo vero e proprio spettacolo è oggetto di una rassegna organizzata dal Consorzio di Tutela) e può essere commercializzato solo dopo quattro anni di invecchiamento e cinque per la "riserva".
Il Caluso Passito, inoltre, è forse uno dei pochi vini che "tiene" benissimo l'invecchiamento: non è raro, ancora oggi, anche se non facile, degustare un Caluso Passito di 50/60 e più anni ed apprezzarne tutte le sue qualità. L'utilizzo delle uve Erbaluce - uno dei rari esempi in Italia da cui derivano dallo stesso vitigno, al 100%, tre vini a denominazione di origine: il Caluso, il Caluso Spumante ed il Caluso Passito (il Caluso Passito liquoroso ormai da qualche anno e' stato eliminato dal disciplinare di produzione: segno di grande maturità dei produttori) - in Canavese era riservato alla produzione del Caluso Passito, proprio per le qualità delle uve, ed i viticoltori di allora lo producevano per poi consumarlo nelle occasioni importanti: gli sposalizi, la nascita dei figli.
Ha un colore dorato o simile all'ambra scura; sapore dolce, vellutato e un tenore alcolico pari a 13,5 gradi minimo. E' un tipico vino da dessert, ma anche da accompagnare ai formaggi e da "meditazione".
pazzo@
00giovedì 29 ottobre 2009 10:49
io direi che il passito è per pochi intendintori
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