pet-terapy

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elenamary
00lunedì 21 dicembre 2009 12:05
La pet therapy nasce nel 1953 in America,ad opera del medico psichiatra Boris Levinson.
Mentre lavorava con un bambino autistico,si rese conto che il suo cane interagiva offrendo la possibilità al piccolo di proiettare attraverso il gioco e lo scambio affettivo, azioni con il mondo esterno, rendendo altresì, le sedute piacevoli.
Nel 1961 la P.T. viene riconosciuta dalla medicina americana come supporto terapeutico,a tutti gli effetti, mentre in Italia viene sostituita
con il termine “ terapie assistite dall’animale, ( T A A ); infatti la definizione americana P.T. viene utilizzata per indicare i programmi di addestramento del comportamento animale; mentre le T A A sono interventi che hanno obiettivi specifici, in cui un animale deve necessariamente avere precise qualità caratteriali, integrandosi nel
progetto sanitario specifico per ogni paziente.
Le TAA sono dirette da un professionista con esperienze nel settore.
Gli interventi possono essere svolti in ambienti di vario tipo e comunque nel rispetto degli animali e con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita,attraverso gli interventi di tipo educativo, ricreativo e/o terapeutico.
Nel 1994 il centro di collaborazione per la sanità pubblica veterinaria di Roma in collaborazione con altre strutture, organizza il primo corso informativo di P.T. ed ippoterapia.
Quindi sono occorsi ben tredici anni perché anche in Italia, si riconosces
se la validità di tale intervento curativo.
Tale principio è stato enunciato e difeso in quella che si può oggi definire la “dichiarazione di Ginevra :( 1995 -7^ conferenza internazionale Ginevra :Animali,salute e qualità della vita ) , nel corso della quale sono stati presentati 5 principi fondamentali :
1) accettare il diritto universale non discriminatorio ad avere un animale domestico in tutti i luoghi e circostanze, se l’animale viene adeguatamente curato e non disturbi i diritti dei non proprietari di animali.
2) prendere le misure più idonee per assicurare che l’ambiente umano sia pianificato e progettato in modo da tener conto dalle caratteristiche dell’animale e dei proprietari.
3) incoraggiare la presenza degli animali negli ambienti scolastici attraverso appropriati programmi di addestramento.
4) Assicurare l’accesso all’animale nelle strutture ospedaliere ,case di riposo e altri centri di cura per tutti coloro che ,a qualsiasi età, hanno bisogno di questo tipo di contatto.
5) Riconoscere ufficialmente quali validi interventi terapeutici quegli animali che sono specificatamente addestrati per aiutare le persone a superare limiti e disabilità . Promuovere lo sviluppo di programmi di
addestramento per tali animali ed assicurare che la conoscenza della loro capacità sia inclusa nell’insegnamento base delle professioni sanitarie e sociali.

E’ certo che la presenza di un animale migliora da un punto di vista psicologico la vita dell’individuo, diminuendo la solitudine e la depressione, dando supporto sociale ed impulso alla cura di se stessi .

A ogni modo,è necessario valutare il temperamento dell’animale che
la personalità del paziente e la patologia di quest’ultimo, in modo da favorire un adattamento reciproco.
Gli animali d’affezione sono quindi riconosciuti quali componenti essenziali di un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente di vita.
Gli animali possono diminuire l’ansia e predisporre una stimolazione del sistema nervoso.
Chi può beneficiare delle TAA o P.T.?
La lista è lunghissima, cito la rappresentanza più significativa:
bambini, anziani, malati affetti da patologie degenerative del sistema nervoso centrale e periferica, stati confusionali (sindrome di Alzheimer, Parkinson…..) persone con disordini dello sviluppo ( sindrome di Down) persone con problemi di difficoltà relazionali, fisiche, psichiche ……
Perché gli animali,hanno questo dono di aiutarci?
Alcune caratteristiche li rendono degli ottimi “ terapeuti” proprio per la loro capacità di saper leggere il linguaggio del corpo.
Libero e spontaneo nel contatto fisico, favorisce e aumenta lo stimolo dei sensi rendendo possibile la percezione del proprio corpo con il contatto a pelle.
Amano giocare: e questo, stimola il bambino a esprimere tutta la sua vivacità; e per l’anziano, sono un valido aiuto contro la depressione ed un miglioramento dell’umore.
La vicinanza di cani e gatti potenziano la capacità di comunicare attraverso le emozioni , offrendo la possibilità di instaurare dei legami affettivi stabili necessari per la formazione di una propria sicurezza ed integrità interiore.
Il rapporto con l’animale stimola e fornisce l’occasione di incontri per nuove conoscenze: attraverso passeggiate ,partecipazione a manifesta
zioni.
Colgo l’occasione per segnalare che anche nella nostra valle è nato il centro di ippoterapia “TREMENDA XXL”.
Situato in loc. Somaggia di Samolaco – Valchiavenna,(per informazioni il numero di telefono 0343 24295) è l’unico centro operativo e abilitato che si avvale di una psicomotricista e di una fisioterapista,nonché ad essere aggregato all’associazione ANIRE (ass.ne nazionale italiana alla riabilitazione equestre).
_Stellamarina_
00lunedì 21 dicembre 2009 12:23
Molto interessante grazie del tuo contributo!!
rosarossa79
00lunedì 21 dicembre 2009 17:15
terapie con bambini e animali oggi ce ne sono diverse..una mia amica ha un bambino disabile e fa terapie con i cavalli
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