uccide il padre a coltellate

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cherubina_g
00mercoledì 3 novembre 2010 09:41
Tragedia familiare ad Acerra, nel Napoletano: Francesco Buonavolontà, 21 anni, ha ucciso il padre Mauro, 42enne, al culmine di una lite, colpendolo quattro volte, al petto, con un coltello da cucina. Forse il giovane è intervenuto per difendere la madre: il padre era rincasato ubriaco, come sembra accadesse spesso, e subito ne era nato un violento alterco con la moglie. Ora il ragazzo è in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario.
Uccide il padre a coltellate

Nella notte Mauro Buonavolontà è rincasato ubriaco come - secondo una prima ricostruzione dei carabinieri - sembra succedesse spesso. L'uomo ha iniziato a litigare con la moglie in presenza dell'ultimo figlio di 15 mesi (il fiocco della nascita era ancora appeso alla porta d'ingresso). Sentendo le urla, gli altri due figli, il 21enne Francesco e un 17enne, sono accorsi in cucina dal piano di sopra. Il primogenito ha provato a dividere i genitori. Poi, nella concitazione, ha afferrato un coltello da cucina e ha colpito il padre, uccidendolo.

Il ragazzo è poi scappato. Ha nascosto il coltello in un tombino, vicino casa, ed è andato in piazza Castello, ad Acerra dove è stato arrestato dai carabinieri. Il 21enne si è mostrato molto collaborativo anche se in stato confusionale.

La vittima fu denunciata per maltrattamenti in famiglia
Il capofamiglia ucciso dal figlio era stato denunciato per maltrattamenti familiari. Secondo quanto accertato dai carabinieri, la vittima aveva problemi di alcol e droga; si era anche reso responsabile di reati contro il patrimonio. L'uomo non lavorava.

Il padre accoltellò vicino di casa
I residenti di piazza Castello hanno ricordato che Mauro, nel marzo scorso, durante un litigio per futili motivi con un extracomunitario 42enne vicino di casa, lo accoltellò al collo. Per quell'aggressione Buonavolontà finì agli arresti domiciliari. A maggio fu tuttavia arrestato per evasione dai domiciliari: gli agenti del commissariato locale lo avevano sorpreso nel bar sotto casa.

La situazione dei Buonavolontà era nota ad Acerra. Quando Francesco è scappato in piazza Castello, tanti hanno cercato di sostenerlo, conoscendo la vicenda, spesso piena di violenze, della sua famiglia. Il ragazzo eseguiva qualche piccolo lavoro per aiutare la famiglia: ultimamente aveva fatto l'autista per il servizio ambulanze della Misericordia.

fonte: tgcom


rosarossa79
00mercoledì 3 novembre 2010 13:12
mamma mia
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