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Internamente, l’attività antinfiammatoria e antisettica vengono sfruttate nel trattamento delle infiammazioni del sistema digerente.
Gastriti, ulcere peptiche, colite e malattia di Crohn possono tutte beneficiare dal suo uso regolare, in particolare quando vi siano evidenze di sanguinamento (melena). Ovviamente la sua azione può solo essere di supporto nelle condizioni gravi, ma è un supporto valido e ad ampio raggio (non dimentichiamo la leggera qualità amara).

L’estratto al 70-90% è indicato quando si desideri una azione locale a livello della mucosa gastrica o intestinale, per esempio per tonificare ed astringere le mucose congestionate; l’estratto alcolico al 25%, con un più alto tasso di flavonoidi, è indicato invece quando si desideri una azione antiinfiammatoria a livello sistemico ed è particolarmente utile in caso di linfonodi ingrossati; viene infatti usata per trattare la tossicità presente in molte condizioni croniche (linfadenopatie, acne).

La tintura di Calendula, magari associata ad un’altra tintura resinosa come la Mirra, è un ottimo rimedio locale per combattere infezioni vaginali micotiche e di altra origine. La stessa combinazione è un ottimo colluttorio (ma forte) per combattere infezioni gengivali, delle mucose e della gola. La tisana può essere utilizzata come lavaggio oculare.

Creme od unguenti a base di calendula
La Calendula è presente in moltissime prescrizioni fitoterapiche per il trattamento delle infezioni da Candida albicans, specialmente nel caso di infezioni croniche, come quelle del sistema digerente, dell'utero e della pelle.






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