00 20/10/2009 11:56
Inoltre vi posto qualcosina che ho trovato in rete circa le differenze sulla sessualità tra Islam e Occidente.
Molti uomini musulmani considerano le loro donne come una sorta di "oggetto costante di tentazione", per cui si sentono in dovere, avendo della donna anche una concezione di "bene privato", di coprirle con abiti lunghi fino ai piedi e con veli per la faccia (burka) o foulard per la testa, al fine di sottrarle agli sguardi di altri uomini e al fine naturalmente di tenere la donna sottomessa. L'oppressione della donna è di tipo ideologico.
In occidente l'oppressione che la donna subisce è più di tipo economico. Qui infatti gli sfruttatori la usano come "oggetto di tentazione" semplicemente per fare quattrini, e quindi sono costretti a scoprirle e a sottoporle a varie umiliazioni.
Entrambe le culture sono maschiliste. La differenza sta nel fatto che quella islamica è più moralista, più formale e meno legata al denaro. Nella sua semplicità essa è anche più primitiva di quella occidentale. Ma "primitiva" non significa meno "umana", perché quanto a "disumanità", il cinismo occidentale non conosce confini.
I musulmani non si fidano dei loro istinti, in quanto si considerano dei "deboli" sul piano sessuale. Gli occidentali invece cercano di promuovere gli istinti più bassi per far soldi o per narcotizzare gli individui che potrebbero rifiutare il senso di questa società, basata unicamente sul profitto.
Da noi, quando gli individui più influenzabili -sotto la pressione degli stimoli più bassi- commettono azioni illecite, tutta la responsabilità viene fatta cadere su di loro. Nel senso cioè che in Occidente, da un lato, ogni sorta di "vizio" è lecito, mentre, dall'altro, chi non vi resiste e non ha buone coperture e protezioni, paga senza potersi avvalere di alcuna attenuante sociale.
Viceversa, i musulmani, temendo il peggio, si premuniscono in anticipo, a livello collettivo, cioè obbligando tutte le donne a un determinato comportamento: lo stesso fatto di poter avere sino a un massimo di quattro mogli, escluse le concubine, rientra in questa logica primitiva.
Gli occidentali sanno bene che il vizio è sempre a loro disposizione (prostituzione, pornografia, adulterio...) e sanno che se lo rifiutano è solo per una scelta personale, non per un'esigenza di moralità collettiva.
Per un islamico la prostituzione può essere superata autorizzando la poligamia nel diritto matrimoniale; se la poligamia è troppo onerosa, è possibile autorizzare la prostituzione con la finzione del cosiddetto "matrimonio di piacere" (ci si sposa e ci si divide in pochissimo tempo. Questo è previsto esplicitamente nel codice civile iraniano che consente di sposare, oltre alle quattro mogli regolari, altre donne. Ma è vietato nel diritto musulmano sunnita, anche se le autorità religiose sunnite autorizzano i loro fedeli che si trovano in occidente per studi o per lavoro, a sposare donne monoteiste, con la segreta intenzione di separarsene, alla fine del loro soggiorno, perché in teoria è escluso dal diritto musulmano avere rapporti sessuali fuori dal matrimonio).
L'uomo occidentale contemporaneo è troppo smaliziato per accettare formalismi del genere. Anzi, da quando ha accettato il cristianesimo la sua coscienza è diventata più profonda. Ecco perché, quando vuole compiere azioni moralmente illecite, spesso non ha scrupoli nel farle nel peggiore dei modi.
La depravazione è un prodotto tipicamente occidentale. L'individuo borghese, con l'attuale livello di consapevolezza che possiede, è disposto, in questo campo, ad accettare delle limitazioni solo quando è in gioco non la morale, ma il denaro, cui tiene di più che al sesso. Ad es. l'occidentale forse sarebbe anche disposto a ostacolare la prostituzione se gli si dimostrasse, dati alla mano, ch'essa favorisce la diffusione dell'Aids, la quale comporta ingenti spese sanitarie.
I limiti alle deviazioni sessuali da noi vengono posti solo dopo aver costatato certe spiacevoli conseguenze sul piano economico. Ecco perché una qualunque morale alternativa a quella borghese deve anzitutto mettere in discussione il primato che si concede al profitto.






Vieni e iscriviti al nostro concorso. Ti aspettiamo!!