E' arrivato il patentino per i cani
Un percorso che dà particolare rilevanza al problema della comunicazione del cane, per imparare a interpretare i suoi comportamenti.
Il «patentino» per proprietari di cani dallo scorso 6 ottobre è diventato realtà: è passata infatti all'operatività l'ordinanza del 3 marzo 2009 sulla «tutela dell'incolumità pubblica dall’aggressione dei cani». «è stato un grande lavoro - ha commentato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini - un confronto costante con tutte le parti, veterinari e associazioni animaliste». Alla base dell'introduzione del «patentino» c'è il concetto che non esistono cani pericolosi, ma proprietari inadeguati. Questo concetto, che ha portato all'abolizione della tanto discussa lista nera delle razze mordaci, ha ricevuto un coro di consensi da parte delle varie realtà animaliste del nostro Paese: «Tutti in sintonia su una cosa: la lista di proscrizione è inadeguata scientificamente, ed è una foglia di fico» ha continuato il sottosegretario Martini. «Ci sono padroni irresponsabili che possono far diventare pericolosi anche dei cani meticci: sono persone che utilizzano l’animale per esprimere la propria irresponsabilità. Ora tocca ai Comuni: noi forniamo il materiale, preparato dai veterinari, le associazioni sono disposte a collaborare». E sarà infatti compito delle amministrazioni comunali organizzare corsi di formazione che dovranno fornire ai proprietari di cani gli strumenti per una corretta convivenza con i nostri amici a quattro zampe. «Ogni corso - ha illustrato la vicepresidente della Fnovi Carlotta Bernasconi - inizia con informazioni sulle origini del cane, sulle esigenze come animale sociale, per passare poi allo sviluppo comportamentale. Il percorso dà particolare rilevanza al problema della comunicazione del cane, per imparare a interpretare i suoi comportamenti. Si parlerà anche di quali possano essere i campanelli d’allarme per comportamenti aggressivi, che devono preoccupare e che devono essere valutati da un veterinario». I corsi saranno gratuiti e volontari, cioè aperti a tutti. Diventeranno invece obbligatori se il cane è già stato segnalato per episodi di aggressività, al di là dell'appartenenza a questa o a quella razza, come ha spiegato Pasqualino Santori, presidente del Comitato di Bioetica veterinaria «Quello che volevamo sottolineare è che non tutti i pitbull sono pericolosi, e che pur mantenendo l'attenzione su questi, bisogna allargarla ad altre razze, stando attenti a tutte le situazioni potenzialmente pericolose, non determinate dal patrimonio genetico, ma frutto di concause». Non sono dello stesso parere invece i rappresentanti del Codacons, che hanno definito il «patentino» «una bufala colossale»: «Non è possibile avere regole identiche per i cocker e i pitbull - ha affermato l'avvocato Marco Maria Donzelli, presidente dell'associazione - visto che questi ultimi hanno una presa incredibilmente più salda rispetto a tutte le altre razze e sono così potenti e massicci da essere più impegnativi di tutti gli altri. Il Codacons chiede dunque l’obbligo del patentino per chi ha già questi cani, e chiede che per il futuro non siano più allevati e venduti liberamente».
fonte
sarebbe bello se fosse già in uso:
la gente forse ci pensa due volte prima di prendersi cani che non sanno gestire