00 09/05/2010 21:52
Ho voluto dedicare questo racconto al mio amico Roberto, compagno di accademia alla fine degli anni 70. L'ultimo ricordo che avevo di lui erano le sue urla, si era rinchiuso in un'aula e non voleva più uscire, aveva distrutto tutto e minacciava di uccidersi, chiamammo i carabinieri e poi i vigili del fuoco riuscirono ad entrare e fu accompagnato in ospedale. Roberto si era tagliato ma il suicidio non gli era riuscito, passò diversi anni fra ospedali e case di cura, quando sembrava guarito aveva vinto un concorso e insegnò per qualche anno, ma la malattia lo riprese e fu internato definitivamente.
Dopo trent'anni è venuto a visitare una mia mostra e ci siamo rivisti, è un poeta delicato e sensibile e si dedica alla realizzazione di piccoli monili d'argento. E' sempre sotto controllo dei medici ma affidato alla famiglia.
Ha voluto raccontarmi la sua storia ed io l'ho interpretata e girata a voi. Grazie per averla letta.