00 07/05/2010 23:21
Penso che la Chiesa potrebbe svolgere anche meglio il ruolo di educatrice verso la sofferenza e la morte. Gli unici insegnamenti a riguardo li ho ricevuti proprio dalla Chiesa, per decenni mi è stato facile collegare l'edificio della chiesa proprio con la morte e solo da adulto ho capito che il significato di quella casa è invece più ampio.
Purtroppo quando si pensa a chiesa e crocifisso si associa anche il pensiero di cimitero e morte, so che non capita solo a me e perciò ritengo che questo sia un limite grave della Chiesa. Perché molti finiscono per allontanarsi dal pensiero divino ritenuto troppo vicino e collegato al concetto di morte, quando invece vorrebbero dedicarsi solo ai piaceri e ai godimenti legittimi che offre la vita.
Sarebbe auspicabile una Chiesa più...allegra, nel senso più vicina alla vita dei giovani soprattutto e che sappia parlare a loro della vita vera che comprende non solo i peccati, i divieti, le malattie e la morte e chi ha fatto il bravo va in paradiso, ma anche del lavoro, del divertimento del fine settimana, del preservativo, degli omosessuali che sono figli di Dio e non fanno peccato se si amano ma solo se si odiano, e insieme anche della sofferenza che prima o poi tutti conosceremo e del nostro traguardo (solo terreno per chi vuole credere) che veloci o lenti, agili o pesanti, ridendo o piangendo taglieremo tutti come alla maratona di New York