Rimasi perplesso quando molti anni fa, lui complice attivo in un progetto televisivo, si rivolse presso alte sfere per lamentarsi che mentre giocavo con una delle mie passioni, lo avevo disturbato.....
.... ma come ????
.... possibile ???
Con il tempo immaginavo che l'avessi sorpreso mentre mentalmente componeva, una delle sue bellissime canzoni, musiche e testo, conosciute e tradotte in tutto il mondo, quale "Caruso".....
Oggi ripenso anche alla sua figura artistica, pigmalione degli Stadio, di Luca carboni, di Samuele Bersani ed altri, lui che addirittura era arrivato a farsi sostituire in pubblico da un imbianchino bolognese, suo sosia...... che matto...... anzi folletto, come qualcuno lo definiva...
Lui che giocava con se stesso, arrivando ad esibire una capigliatura di un impossibile colore, lui che giocava con la morte, dichiarando che poi sarebbe tornato tra noi con almeno qualche centimetro in più, lui che senza famiglia, se ne era "fabbricata" una intorno, lui che avevo visto in televisione dirigere l'orchestra di Sanremo, lui che con un clarinetto in mano era capace di incantare il pubblico senza suonarci, ma esibendosi come un clown, lui che ricordo dai tempi di "Banana Republic", lui che mi ha rallegrato in una giornata importante della mia vita, lui capace di tanto e che da ragazzo mi faceva sorridere con questa sua canzone.......
"... Ti hanno vista bere a una fontana che non ero io
ti hanno vista spogliata la mattina, birichina biricò.
Mentre con me non ti spogliavi neanche la notte,
ed eran botte, Dio, che botte
ti hanno visto alzare la sottana, la sottana fino al pelo. Che nero!
Poi mi hai detto "poveretto, il tuo sesso dallo al gabinetto"
te ne sei andata via con la tua amica, quella alta, grande fica.
Tutte e due a far qualcosa di importante, di unico e di grande
io sto sempre a casa, esco poco, penso solo e sto in mutande.
Penso a delusioni a grandi imprese a una Tailandese
ma l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.
Quindi, normalmente, sono uscito dopo una settimana
non era tanto freddo, e normalmente ho incontrato una puttana.
A parte il vestito, i capelli, la pelliccia e lo stivale
aveva dei problemi anche seri, e non ragionava male.
Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra,
non abbiamo fatto niente, ma son rimasto solo, solo come un deficiente.
Girando ancora un poco ho incontrato uno che si era perduto
gli ho detto che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino
mi guarda con la faccia un pò stravolta e mi dice "sono di Berlino".
Berlino, ci son stato con Bonetti, era un pò triste e molto grande
però mi sono rotto, torno a casa e mi rimetterò in mutande.
Prima di salir le scale mi son fermato a guardare una stella
sono molto preoccupato, il silenzio m'ingrossava la cappella.
Ho fatto le mie scale tre alla volta, mi son steso sul divano,
ho chiuso un poco gli occhi, e con dolcezza è partita la mia mano..."
riccardo